N. 150 – 2 maggio 2011

QUEL CHE NON MI VA GIÙ  DI QUESTO PRIMO MAGGIO
Leggi il mio editoriale che esce oggi su Quaderni del Riformismo. In argomento v. anche l’editoriale di Irene Tinagli su la Stampa di martedì: Primo maggio e vecchie barricate mentali.

IL PUNTO SULLA QUESTIONE DEL LAVORO DEI GIOVANI
La sottoprotezione delle nuove generazioni nel mercato del lavoro è l’altra faccia della sovraprotezione delle vecchie, oltre che l’effetto della paralisi della crescita del nostro Paese: leggi la mia intervista a La voce dei Berici, organo della Diocesi di Vicenza. Intanto si intensifica il dibattito pubblico sul mio progetto di riforma del diritto e del mercato del lavoro: v. l’articolo di Gaia Fiertler su il Mondo di venerdì e quello della settimana precedente di Eleonora Voltolina su il Fatto Quotidiano.

        

SUI RICORSI FIOM CONTRO IL CCNL DEL 2009: UNA SENTENZA GIUSTA E UNA NO
I Tribunali di Modena e Torino accolgono i ricorsi della Fiom; ma mentre a Modena, correttamente, la sentenza si limita a riconoscere l’efficacia limitata di ciascun contratto collettivo (del 2008 e del 2009), la sentenza torinese invece consente ai lavoratori dissenzienti di beneficiare di entrambi i contratti, sulla base di un’applicazione illogica del divieto di discriminazione antisindacale: v. in proposito il mio scritto del 2000 su Che cosa è discriminazione antisindacale e che cosa no. L’intera vicenda, comunque, non fa che sottolineare l’urgenza di una norma chiara su rappresentanza sindacale e contrattazione collettiva: v. la mia intervista all’Agenzia Adn Kronos di mercoledì.

LOTTA AL SOMMERSO: ARMIAMOCI E PARTITE!
Con la sua reticenza, la risposta del ministro del Lavoro alla mia interrogazione sui fondi per la Task force ispettiva contro il lavoro sommerso in tre regioni del Mezzogiorno conferma  la fondatezza della denuncia: l’importante iniziativa è stata finanziata a spese degli ispettori coinvolti, costretti a pagarsi viaggio e soggiorno di tasca propria.

LA LEGGE BRUNETTA, L’INTESA DEL 4 FEBBRAIO E LA CGIL
Sugli effetti dell’accordo Governo/sindacati del 4 febbraio scorso in materia di valutazione e premi nel settore pubblico e sui motivi per cui la Cgil non l’ha firmato v. la lettera di un sindacalista della stessa Cgil e la mia risposta.

      

DISCIPLINA DI PARTITO NON SIGNIFICA UNIFORMITÀ DI PENSIERO
A un lettore che mi contesta una eccessiva disinvoltura nel sostenere tesi “fuori linea” rispetto al Pd rispondo ricordandogli il patto su cui si fonda l’accettazione da parte mia del mandato parlamentare, che da tre anni si legge in fondo alla home page del mio sito.

LE RAGIONI (NON DEL TUTTO FONDATE) PER CUI SI VOTA A SINISTRA O A DESTRA
Leggi l’editoriale di Luca Ricolfi sulla Stampa di venerdì, dove il politologo osserva che l’elettore tende a considerare il centrosinistra più capace di affrontare il problema dell’occupazione, il centrodestra più capace di affrontare quello della crescita economica; ma le due questioni sono fortemente interconnesse: non si risolve l’una senza l’altra.

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