IL CONSIGLIO PROVINCIALE DELLA CITTA’ EMILIANA FA PROPRIA LA MOZIONE APPROVATA A LARGA MAGGIORANZA DAL SENATO NEL NOVEMBRE SCORSO, PER UNA PROFONDA RISCRITTURA DEL DIRITTO DEL LAVORO
Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Provinciale di Parma il 29 aprile 2011, a conclusione di una sessione monotematica sul lavoro (il dispositivo è evidenziato in grassetto) – V. in proposito anche la mozione approvata a larga maggioranza dal Senato il 10 novembre 2010
Atto n. 33 del 29/04/2011
Seduta : Pubblica
OGGETTO: ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL CAPOGRUPPO DI “ALTRA POLITICA – ALTRI VALORI” MASSIMO PINARDI AVENTE AD OGGETTO: “GIOVANI E MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA”.
L’anno duemilaundici, addi’ ventinove del mese di Aprile alle ore 18:04 in Parma e nella Sala delle adunanze, si è riunito il Consiglio Provinciale convocato nei modi e termini di legge presieduto da Mario De Blasi – Presidente del Consiglio
ORDINE DEL GIORNO
OGGETTO: GIOVANI E MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA
La precarietà delle condizioni del lavoro dei giovani in Italia è un dato che sta emergendo in tutta la sua evidenza ed impone alla politica di affrontare il tema senza perdere tempo.
Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e 24 anni in Italia è di circa il 30%, con profondissimi divari tra il nord e il sud del Paese. In Europa la media è del 20%, dove i Paesi scandinavi hanno medie di disoccupazione giovanile sotto il 10%.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio di fine anno si è rivolto agli italiani ponendo l’accento sul tema dei giovani e il futuro del nostro Paese . <<…. Il futuro da costruire guardando soprattutto al mondo giovanile richiede un impegno generalizzato…….. Investire sui giovani, scommettere sui giovani e chiamarli a fare la loro parte e dare loro opportunità adeguate…>> .
In Italia il mercato del lavoro è duale: una parte dei lavoratori sono largamente garantiti contro i rischi di impiego, possono contare sulla cassa integrazione e su una relativa stabilità del rapporto di lavoro garantita da un rigido sistema di regole.
Un’altra parte, composta prevalentemente da giovani, donne e immigrati non gode di questi “privilegi” come ha pure evidenziato il Papa nel discorso di sabato 26 marzo u.s..
Dopo le riforme del mercato del lavoro avviate dall’On. Tiziano Treu e portate avanti da Marco Biagi, riforme che hanno introdotto regole e norme per far emergere da un lato forme di lavoro nero e dall’altro di introdurre nel mercato del lavoro italiano forme di flessibilità per concorrere a rendere il sistema delle imprese italiane più competitive nel panorama globalizzato, la politica italiana si è rivelata incapace di portare a compimento quel processo riformatore accompagnandolo ad una riforma del sistema del welfare e degli ammortizzatori sociali indispensabili per definire un disegno organico in materia di mercato del lavoro.
La situazione che ci viene consegnata oggi è che il mercato duale determina una netta spaccatura del lavoro e generazionale tra garantiti e non garantiti.
I dati ufficiali evidenziano che in Italia ci sono quasi 4.000.000 di precari, che i contratti atipici tra i giovani dai 15 ai 24 anni sono il 40%, sono aumentate le partite Iva (fasulle) e i salari di ingresso dei lavoratori più giovani, nonostante il maggior grado di istruzione, sono molto più bassi delle generazioni precedenti.
Il dato che emerge in sintesi, evidenzia che il mercato del lavoro italiano determina bassi salari per i giovani, poca flessibilità e molta stabilità del posto di lavoro per i più anziani.
I segnali di un profondo malessere nel mondo giovanile si stanno manifestando in modo evidente. La manifestazione che si è tenuta nelle piazze italiane “Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta” è una chiara dimostrazione di come i giovani inizino ad avvertire seriamente il problema del precariato che, nelle condizioni italiane, lascia scarse o nulle possibilità per costruire un futuro.
La politica ha il dovere di non rimanere sorda alle sollecitazioni della società civile, in questo caso circa la metà della forza lavoro del Paese, e di affrontare con proposte concrete da attuarsi con riforme legislative organiche sia del mercato del lavoro sia del welfare per definire un sistema nel quale anche ai giovani che entrano nel mondo del lavoro siano assicurate forme di ammortizzatori sociali e di previdenza in grado di traguardarli in un futuro di maggiore sicurezza.
Il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alcune settimane fa ebbe a dire: << Senza le prospettive di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, si indebolisce l’accumulazione di capitale umano specifico, con effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità >>.
In Parlamento sono presenti diverse proposte di legge di Riforma del Diritto del Lavoro che tendono ad assicurare per la metà della forza lavoro del nostro Paese, circa 9,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, di cui gran parte giovani, una prospettiva di maggiore stabilità e sicurezza.
Sono proposte che raccolgono una larga condivisione sulle quali è bene che si inizi a discutere perché il tema che affrontano è una vera e propria emergenza in Italia e le sollecitazioni di una parte importante del nostro Paese, i giovani e le loro inquietudini, esigono risposte serie e concrete.
E’ auspicabile che tra il mondo dell’impresa, le rappresentanze sindacali, il mondo del sapere e tra i padri e i figli si trovi un punto di intesa contro il mercato duale del lavoro e per il merito del lavoro. Per favorire la discussione che deve diventare una assoluta priorità è opportuno che anche dalle istituzioni territoriali, organo a valenza costituzionale a sensi del titolo V° della Costituzione della Repubblica Italiana, come le Province sollecitino il Parlamento a legiferare in tal senso.
Il Consiglio Provinciale di Parma
Preso atto di quanto emerso nella seduta monotematica del Consiglio stesso del 6 aprile 2011 dedicata ai Giovani e Mercato del Lavoro, che ha fotografato la situazione nel parmense dalla quale emerge un quadro sicuramente confortante, confermato dai tassi di disoccupazione che sono poco più di un terzo della media nazionale. Un segnale che va colto positivamente in un quadro di crisi economica, come quello che stiamo vivendo, e le cui ragioni sono sicuramente legate ad un sistema di imprese di dimensione artigianale che è in grado di tenere meglio, pur a fronte di significativi sacrifici, e alla prevalenza di attività economiche legate all’industria alimentare che sta reggendo più di ogni altro settore produttivo.
Riconosciuto che la formazione professionale si conferma come una grande opportunità per la formazione e riqualificazione dei lavoratori che, tramite essa, trovano opportunità di assunzione legata alla specificità dell’economia territoriale.
Dato atto all’Amministrazione Provinciale di aver sviluppato in questi anni sulla formazione professionale un notevole impegno in termini di risorse e di iniziative, che hanno contribuito anche a rendere meno pesante localmente le conseguenze della crisi economica e occupazionale.
Sollecita il Parlamento
ad avviare la discussione parlamentare per la Riforma del Diritto del Lavoro sulla base delle proposte finora presentate, tenendo conto che già il Senato della Repubblica ha approvato il 10 novembre 2010 una mozione a larghissima maggioranza che sollecita le Camere a lavorare in tale direzione, e con la determinazione necessaria a garantire ai giovani contratti di lavoro e ammortizzatori sociali adeguati a offrire loro un futuro meno incerto e non precario.
Presidente Gruppo Consigliare Altra Politica-Altri Valori: Massimo Pinardi
Presidente Gruppo Consigliare Partito Democratico: Pietro Baga