IL CONSIGLIO EUROPEO SU CONTRATTAZIONE COLLETTIVA, FLEXSECURITY E WELFARE

L’ORGANO COLLEGIALE DI VERTICE DELL’UE IMPEGNA GLI STATI MEMBRI SU DI UN PACCHETTO DI MISURE CHE, IN MATERIA DI LAVORO, RELAZIONI INDUSTRIALI E PREVIDENZA, CONFERMANO LA BONTA’ DI TUTTE LE SCELTE PROGRAMMATICHE PROPOSTE IN QUESTO SITO SUI TEMI PIU’ CALDI

Estratto dalle Conclusioni del Consiglio Europeo del 24-25 marzo 2011 – I punti più significativi per il discorso che qui interessa sono evidenziati in grassetto

[…]

a. Stimolare la competitività

I progressi saranno valutati in funzione dell’evoluzione delle retribuzioni e della produttività e delle esigenze di adeguamento della competitività. Per stabilire se l’evoluzione delle retribuzioni sia in linea con quella della produttività, si monitoreranno in un dato lasso di tempo i costi unitari del lavoro raffrontandoli con l’evoluzione in altri paesi della zona euro e nei principali partner commerciali con economie simili. Relativamente a ciascun paese i costi unitari del lavoro saranno valutati per l’economia nel suo complesso e per ciascun grande comparto (produzione e servizi, così come settori commerciabili e settori non commerciabili) Aumenti ingenti e mantenuti nel tempo possono erodere la competitività, soprattutto se associati ad un disavanzo corrente in aumento e a quote di mercato in calo per le esportazioni. Interventi per migliorare la competitività sono necessari in tutti i paesi, ma ci si concentrerà in particolare su quelli confrontati a grandi sfide sotto quest’aspetto. Per assicurare la diffusione di una crescita equilibrata in tutta la zona euro, saranno previsti strumenti specifici e iniziative comuni ai fini della promozione della produttività nelle regioni in ritardo di sviluppo.

Ciascun paese sarà responsabile degli interventi specifici che sceglie per promuovere la competitività, ma particolare attenzione sarà dedicata alle riforme seguenti:

i) nel rispetto delle tradizioni nazionali di dialogo sociale e relazioni industriali, misure volte ad assicurare un’evoluzione dei costi in linea con la produttività, ad es.:
• riesaminare gli accordi salariali e laddove necessario, il grado di accentramento del processo negoziale e i meccanismi d’indicizzazione, nel rispetto dell’autonomia delle parti sociali nella negoziazione dei contratti collettivi;
• assicurare che gli accordi salariali del comparto pubblico corrispondano allo sforzo di competitività del settore privato (tenendo presente l’importanza del segnale dato dalle retribuzioni del settore pubblico).

ii) misure intese a incrementare la produttività, ad es:
• ulteriore apertura dei settori protetti grazie a misure adottate a livello nazionale per eliminare restrizioni ingiustificate ai servizi professionali e al settore del commercio al dettaglio, nell’intento di stimolare la concorrenza e l’efficienza nel pieno rispetto dell’acquis comunitario;
• sforzi specifici per migliorare i sistemi di istruzione e promuovere la ricerca e lo sviluppo, l’innovazione e le infrastrutture;
• misure volte a migliorare il contesto imprenditoriale, in particolare per le PMI, segnatamente eliminando gli oneri amministrativi e migliorando il quadro normativo (ad es. leggi sui fallimenti, codice commerciale).

b. Stimolare l’occupazione

Un mercato del lavoro che funziona è essenziale per la competitività della zona euro. Si valuteranno i progressi in base agli indicatori seguenti: tassi di disoccupazione giovanile e di lungo periodo, tassi di attività.

Ogni paese sarà responsabile degli interventi specifici che sceglie per stimolare l’occupazione, ma particolare attenzione sarà dedicata alle riforme seguenti:
• riforme del mercato del lavoro per promuovere la “flessicurezza”, ridurre il lavoro sommerso e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro;
• apprendimento permanente;
• riforme fiscali, quali la riduzione dell’imposizione sul lavoro per rendere conveniente lavorare, mantenendo il gettito fiscale globale e l’adozione di misure volte a semplificare la partecipazione al mercato del lavoro delle persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare.

c. Rafforzare la sostenibilità delle finanze pubbliche

Al fine dell’attuazione piena del Patto di stabilità e crescita, si accorderà la massima attenzione ai punti seguenti:

Sostenibilità di pensioni, assistenza sanitaria e prestazioni sociali

Si procederà ad una valutazione soprattutto in base agli indicatori del divario di sostenibilità2. Tali indicatori valutano se i livelli di debito sono sostenibili sulla base delle politiche in corso, in particolare i regimi pensionistici, di assistenza sanitaria e previdenza sociale, tenendo conto dei fattori demografici.

Le riforme necessarie per assicurare la sostenibilità e l’adeguatezza delle pensioni e delle prestazioni sociali potrebbero comprendere:
• allineare il sistema pensionistico alla situazione demografica nazionale, ad esempio allineando l’età pensionabile effettiva alla speranza di vita o aumentando i tassi di attività;
• limitare i regimi di pensionamento anticipato e ricorrere ad incentivi mirati per assumere lavoratori anziani (fascia superiore ai 55 anni).

[…]

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