GIUSLAVORISTI ED ECONOMISTI DI NOVE PAESI DIVERSI SI IMPEGNANO A RAFFORZARE LA RICERCA DI UN LINGUAGGIO COMUNE E A PROSEGUIRE NELLA COSTRUZIONE DI UN METODO DI COOPERAZIONE MULTIDISCIPLINARE, PER AUMENTARE IL TASSO DI PRAGMATISMO NEL DIBATTITO SU QUESTA MATERIA
Dichiarazione conclusiva degli speakers e discussants, al termine del Convegno promosso da Fondazione Giuseppe Pera, Banca d’Italia e Centre for Economic Policy Research-Cepr di Londra, su The Role of Experiments for the Advancement of Effective Labor Legislation, svoltosi a Lucca il 25 e 26 marzo 2011 – V. anche il programma del convegno, il saluto non rituale rivolto al convegno dal Presidente della Repubblica e la mia introduzione – Gli altri atti del convegno sono disponibili nel sito della Fondazione Giuseppe Pera
IL TESTO ITALIANO DELLA DICHIARAZIONE
Gli economisti e i giuristi che hanno dato vita al convegno svoltosi a Lucca il 25 e 26 marzo 2011 offrono alla comunità scientifica, ai responsabili politici e all’opinione pubblica dei rispettivi Paesi il risultato essenziale del dibattito e della ricerca comune condotta in questi due giorni:
- la sperimentazione scientifica, anche preventiva, degli effetti delle norme e delle altre misure di politica del lavoro oggi può fornire un contributo decisivo per il progresso del diritto e delle politiche attive in questo campo;
- a questo scopo è indispensabile una cooperazione più stretta e continua tra gli studiosi del dover essere giuridico e quelli dell’essere socio-economico, nel rispetto dell’autonomia e della specificità delle rispettive competenze.
- è possibile una sperimentazione che non violi dettami costituzionali, ma i suoi obiettivi e i protocolli che la definiscono devono essere definiti in modo chiaro e i dati raccolti e i risultati devono essere resi totalmente accessibili a chiunque vi abbia interesse;
- la credibilità scientifica di chi conduce la sperimentazione deve essere garantita secondo il metodo della peer review, oltre che dalla pubblicità dei dati e tecniche utilizzati.
Il Gruppo di studio e ricerca costituitosi a Lucca in queste giornate di lavoro comune si impegna a proseguire il cammino avviato, attivando una rete permanente di dialogo e comunicazione sul tema della sperimentazione in materia di lavoro, aperta a tutti gli studiosi, i politici e i protagonisti delle relazioni industriali.
IL TESTO INGLESE DELLA DICHIARAZIONE
At the end of the meeting held in Lucca on 25 and 26 March 2011, the attending panelists, economists and jurists, are keen to provide scientific communities, policy makers, and public opinion of their respective Countries, with the outcome from the discussions and the joint research developed over these two days:
- scientific experiments, even anticipatory, into the effects of regulations and other current labour policies can make a valuable contribution to the advancement of legislation and the development of active policies in this field;
- to this purpose, there is room for a closer on-going cooperation between jurists, economists and social scientists, while safeguarding the autonomy and specificity of their respective competences;
- experimentation in compliance with constitutional requirements is possible, provided that objectives and protocols for such experiments be clearly defined, secondly, both anonymized data collected and results obtained from those data be made fully accessible;
- the scientific credibility of the undertakers of these experiments has to be guaranteed by means of a rigorous procedure of peer review, as well as by transparency and publication of relevant processes and anonymized data.
The jurist and economist, who grouped together for joint activity in Lucca, are committed to establishing and promoting a permanent network for communication and dialogue about experimentation in the field of labour policies, which will be open to all scholars, politicians, and actors of industrial relations.
Josh ANGRIST, professore di economia presso il Massachusetts Institute of Technology; Sascha BECKER, professore di economia presso la University of Warwick; Samuel BENTOLILA, professore di economia presso il Centro de Estudios Monetarios y Financieros; Maurizio CINELLI, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Perugia; Francesco CLEMENTI, professore di diritto pubblico comparato presso l’Università di Perugia; Francesco D’AMURI, Ufficio Studi della Banca d’Italia; Raffaele DE LUCA TAMAJO, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Napoli; Riccardo DEL PUNTA, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Firenze; Samuel ENGBLOM, consulente giuridico del Governo, ricercatore presso TCO Swedish Confederation; Matthew FINKIN, professore di diritto del lavoro presso la University of Illinois in Urbana-Champaign; Edoardo GHERA, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Roma; Juan de Dios Tena HORRILLO, professore di economia presso la Carlo III University of Madrid; Andrea ICHINO, professore di economia presso l’Università di Bologna; Pietro ICHINO, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Milano; John LIST, professore di economia presso la University of Chicago; Antoine LYON-CAEN, professore di diritto del lavoro presso la Paris West University Nanterre La Défense; Mariella MAGNANI, professoressa di diritto del lavoro presso l’Università di Pavia; Oronzo MAZZOTTA, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Pisa; Luigi MONTUSCHI, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna; Alan NEAL, professore di diritto del lavoro presso la Warwick School of Law; Massimo PALLINI, ricercatore in diritto del lavoro e delle relazioni industriali presso l’Università Statale di Milano; Roland RATHELOT, ricercatore presso il Centre de Recherche en Économie et Statistique CREST – Paris; Tommaso REGGIANI, ricercatore in economia presso l’Università di Bologna; Tatiana SACHS, ricercatrice di diritto del lavoro presso la University of Nancy; Francesco SANTONI, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Napoli; Silvana SCIARRA, professoressa di diritto del lavoro presso l’Università di Firenze; Mirco TONIN, professore di economia presso la University of Southampton; Roberto TORRINI, Ufficio Studi della Banca d’Italia; Patrizia TULLINI, professoressa di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna; Manfed WEISS, professore di diritto del lavoro presso la Frankfurt University