UNA ASSOCIAZIONE DI CITTADINI MOBILITATI PER LA RIFORMA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SCRIVE AL MINISTRO MANIFESTANDO PREOCCUPAZIONE PER LA SITUAZIONE DI STALLO IN CUI LA RIFORMA SI TROVA E INDICANDO ALCUNE DIRETTRICI DI MARCIA CHE POTREBBERO EVITARNE L’INSABBIAMENTO DEFINITIVO, PREPARANDONE IL RILANCIO
Lettera aperta dell’Associazione per la Trasparenza e il Monitoraggio nelle Amministrazioni pubbliche-Astmap al ministro della Funzione pubblica, 11 marzo 2011
Signor Ministro,
questa Associazione, sin dal primo momento di elaborazione della nuova riforma, ha evidenziato, con il suo contributo culturale e professionale, la non più rinviabile esigenza di migliorare e monitorare la produttività nelle pubbliche amministrazioni, mettendo in evidenza il rischio di peggioramento del sistema gestionale nelle amministrazioni pubbliche che potrebbe derivare dal fallimento del processo della Sua riforma, aggravato dal precedente fallimento di quella Giannini/Cassese.
Al fine di evitare questo rischio ed anche per una efficace attuazione del federalismo fiscale e per evitare il ricorso permanente ai tagli orizzontali della spesa, ritiene necessaria una corretta e tempestiva attuazione di quella parte della riforma della pubblica amministrazione riguardante la
performance organizzativa, in coerenza con quanto chiaramente previsto dalla legge 15/2009 (significativi al riguardo i comma 1 e 2 dell’art. 4) e, anche se con qualche incertezza terminologica, dal D.Lgs 150/2009 (art. 1, comma 4; art. 11 e, soprattutto, art 13, comma 7).
Purtroppo, le direttive CIVIT hanno privilegiato proprio la performance individuale, determinando il moltiplicarsi di richieste e concessioni di autonomia da parte delle amministrazioni non statali, il contrasto con le OO.SS. e certamente poco consenso da parte del personale interessato. Inoltre in questo modo si è ufficialmente perso il carattere bipartisan, tanto reclamato da Lei stesso, signor Ministro.
Riteniamo che possano essere superati lo stallo attuale e le tensioni con il mondo sindacale facendo perno:
– innanzitutto sulla valutazione della performance delle strutture amministrative, piuttosto che di quella dei singoli dipendenti (che deve pur sempre avvenire, ma deve restare affidata a ciascun dirigente), con maggiore flessibilità nella adozione delle misure conseguenti di premio al merito e sanzione nei confronti dei bad performers;
– in secondo luogo, sul rilancio dell’idea della valutazione indipendente (riferita, appunto, alla performance delle strutture amministrative): ci preoccupa il fatto che nell’Intesa Governo/Sindacati del 4 febbraio scorso la funzione della valutazione sia stata menzionata come funzione da affidare a organismi composti pariteticamente da rappresentanti del sindacato e del management;
– infine, sulla trasparenza della misura, monitoraggio e valutazione della performance organizzativa nel duplice aspetto della produttività, del lavoro ed economica, e della qualità dei servizi resi in termini di tempestività, adeguatezza e accuratezza.
Riteniamo anche che, ferma la necessaria valutazione del merito personale ai fini di progressione di carriera, fatta peraltro con buon senso e tenendo conto della tipicità del rapporto di pubblico impiego, la incentivazione economica del personale debba basarsi sui risultati conseguiti come gruppo nella valutazione target/attività previsti nel piano della performance organizzativa. �
Le rinnoviamo la disponibilità di questa associazione a fornire la sua collaborazione, nelle forme che saranno ritenute opportune.
Distinti saluti
Il presidente
Emilio Valentini