AGLI ITALIANI MANCA UNA RELIGIONE CIVILE
Leggi lo splendido editoriale di Vito Mancuso, pubblicato su la Repubblica martedì scorso. La forza di una nazione – dice il teologo – sta nel suo essere unita, al di là delle ordinarie divisioni politiche. Agli italiani questa coesione manca perché manca loro il senso civico radicato e diffuso che, nelle nazioni forti, induce ciascun cittadino a percepire il bene comune come prioritario rispetto al proprio particulare.
Il rilancio delle civic attitudes – e di quel grande gioco a somma positiva che è costituito dalla fiducia reciproca tra i cittadini – genera una enorme riserva di energie cui il nostro Paese può attingere: questo è il compito principale della buona politica (in proposito v. anche un mio articolo pubblicato sul Corriere della Sera tre anni fa, nel febbraio 2006: La rivoluzione del senso civico).
UN DURO BOTTA E RISPOSTA CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLA REGIONE CALABRIA
La mia lettera aperta al Presidente Loiero del 14 gennaio, la risposta-lampo dell’on. Giuseppe Bova e la mia replica sulla vicenda delle centinaia di stage di due anni a 1000 euro al mese, promossi dalla Regione con il contributo del Fondo Sociale Europeo. Molto diversi, rispetto alla lettera dell’on. Bova, il tono e il contenuto della lettera del Presidente della Giunta Agazio Loiero (disponibile nello stesso post). Seguono le lettere di alcuni “laureati eccellenti della Calabria” (questa la loro firma), di un altro studente (dissenziente) e di un sindacalista. Nella replica alla lettera dell’on. Bova formulo una proposta per raddrizzare questa iniziativa decisamente nata male: siamo ancora in tempo. Sulla stessa questione v. l’interrogazione parlamentare presentata il 15 gennaio, recante – oltre alla mia – le firme dei senatori Enrico Morando, Paolo Nerozzi, Marco Follini, Maria Pia Garavaglia e numerose altre.