LA SVOLTA DI MIRAFIORI PUO’ APRIRE LA PROSPETTIVA NON SOLTANTO DI UNA RIVITALIZZAZIONE DEL NOSTRO MERCATO DEL LAVORO, CON LA SUA APERTURA AD ALTRI INVESTIMENTI DELLE MULTINAZIONALI STRANIERE, MA ANCHE DI MAGGIORI SPAZI PER L’ACCESSO DEI NEW ENTRANTS AL LAVORO REGOLARE A TEMPO INDETERMINATO
Lettera pervenuta il 14 gennaio 2011
Buongiorno Professore Ichino,
[…] La giornata di oggi [venerdì 14 gennaio, giorno del referendum alla Fiat Mirafiori sull’accordo aziendale – n.d.r.], segnerà un cambiamento nel nostro sistema delle relazioni sindacali, e secondo me l’accordo di Mirafiori è molto innovativo per tutte le ragioni sostenute da Lei e dal Professore Boeri; e non lo dico perchè stimo il suo pensiero, ma perchè nell’Italia “qualunquista”, non si riesce a comprendere che la iper-difesa dei “diritti”dei lavoratori (orario di lavoro, tutela della malattia, infortunio), è la trincea in cui si nascondono coloro i quali hanno dei comportamenti lassisti che sfociano in alti tassi di assenteismo, che nel 60% dei casi è abusivo. Sto parlando con cognizione di causa, perchè da due anni lavoro, da precaria, come Hr specialist, ogni sei, tre, otto, nove mesi cambio azienda, non per mia scelta, e mi sento offesa dai colleghi a tempo indeterminato che ogni mese si assentano per malattia, visita specialistica, donazione sangue, L. n. 104 per assistere parenti, che poi se indagassimo si scoprirebbe che non sono conviventi. Lavorando in ufficio HR potrei riportare mille altre casistiche di assenteismo abusivo, generato da un sistema legislativo troppo garantista e troppo costoso per un sistema economico collassato.
Sarei disposta a lavorare 9 ore al giorno, avere la pausa mensa ridotta, non avere pagata la malattia nei giorni a carico azienda, se questa fosse garanzia di poter ottenere un posto di lavoro più stabile.
E ben vengano gli investiori stranieri, che impongono le loro condizioni che potrebbero rappresentare il motore per far ripartire il nostro sistema economico. Io sono dispostissima a rinunciare ai diritti sanciti dallo Statuto dei Lavoratori, innovativo per l’epoca in cui è stato emanato ma obsoleto per il nostro mercato multinazionale e globale.
Il mio punto di vista, di trentenne e precaria, è che sindacati e Confindustria dovrebbero lottare per garantire e rispettare quanto sancito dall’art. 1 della Costituzione e l’accordo Mirafiori potrebbe essere il punto di partenza e di svolta in tal senso.
Sono fiduciosa e sono speranzosa.
Mi scusi professore per lo sfogo, ma tra un mese, perderò il lavoro; dai primi di gennaio ne sto cercando uno nuovo nelle principali città italiane, in primis Milano e poi Roma, ma disposta ad andare ovunque pur di lavorare. Ogni giorno rispondo ad annunci di lavoro, senza avere dei riscontri. Nei due anni di lavoro post laurea, ho acquisito esperienza, un nuovo titolo perchè mi sono abilitata come consulente del lavoro. Ho fatto esperienza, grazie le sostituzioni di maternità, ma non sono mai rimasta, non perchè non brava , ho sempre avuto degli ottimi feedback, ma per causa di insufficienza di budget, perchè il nostro sistema, (punto il dito contro il nostro sistema sindacale) ha fatto sì che il lavoratore sia considerato come un costo piuttosto che come una risorsa. E’ altresì vero, che nelle aziende il costo maggiore è costituito dal top managment che nonostante la crisi non è disposto a rinunciare ai grossi privilegi. Nelle mie precedenti esperienze, ho lavorato sulla stima del premio di produzione di un’azienda nazionale del settore ottico ed il confronto tra fatturati bassi e premi altissimi per i dirigenti, era giustificato dalla loro capacità di avere fatto degli ingenti tagli sulle FTE; questa situazione è scandalosa ed è stata insopportabile per me da sostenere; il peso della crisi ricade solo sugli impiegati e sui giovani che terminano l’università ed entrano nell’area grigia dell’inoccupazione.
Io per adesso sono disperata, non riesco a sorridere, penso a cosa sarà la mia vita dal 15 febbraio in poi se non dovessi trovare un lavoro, ma l’accordo di Mirafiori mi ha regalato un piccolo barlume di speranza. […]
Cordialmente
e.a.