A PERUGIA NON E’ NATO SOLTANTO IL PARTITO DI FINI, MA ANCHE IL TERZO POLO – ORA LA VARIABILE DECISIVA NELLA PARTITA SARA’ COSTITUITA DALLA LEGGE CHE REGOLERA’ LE PROSSIME ELEZIONI
Editoriale per la Newsletter n. 126 – 8 novembre 2010
Fini chiede che l’UDC venga associata al Governo, per ridurre in esso il peso della Lega. Ma proprio per questo la Lega non accetterà l’allargamento della maggioranza. Poiché invece Berlusconi non vi era contrario, la mossa di Fini servirà a sottolineare quanto Berlusconi sia debole e ormai ostaggio di Bossi. Ma la mossa di Fini esplicita anche la prospettiva della confluenza del suo partito appena nato con l’UDC in una nuova federazione di centro. Sta dunque per nascere anche il “terzo polo”, che probabilmente vedrà pure la confluenza di Rutelli con la sua ApI.
Ora il punto di domanda è questo: con chi si alleerà il “terzo polo”? Si alleerà con il Pd, o punterà ad allearsi con un PdL non più dominato da Berlusconi? La domanda, ovviamente, non riguarda tanto quel che resta di questa legislatura, quanto soprattutto la prossima.
Una variabile decisiva nella partita sarà costituita dalla legge elettorale: al “terzo polo”, per poter trarre il massimo profitto dalla “politica dei due forni”, un ritorno al sistema proporzionale farebbe molto comodo. Non altrettanto al Paese: e molti nel nuovo partito di Fini ne sono convinti, a cominciare da Urso, Baldassarri, Viespoli e Germontani. Prevarrà l’interesse di bottega o quello della Patria, ripetutamente evocata da Fini nel suo discorso a Perugia?
E il Pd? Saprà mantenere la scelta per l’uninominale maggioritario compiuta dalla sua Assemblea nazionale del maggio scorso, puntando con il “terzo polo” a un’alleanza strategica di lungo periodo, o venderà la primogenitura (la sua stessa ragion d’essere originaria) per un improbabile piatto di lenticchie, un’alleanza tattica di fine legislatura con Casini centrata sul ritorno al proporzionale?