“PARE A ME CHE RIMANGA SUGGESTIVA L’IDEA DI METTERE A PUNTO LA RIFORMA ELETTORALE DELL’UNINOMINALE AD UN SOLO TURNO CON FACOLTÀ DI SECONDO VOTO, CHE CONSIGLIEREI DI DEFINIRE CON IL TERMINE EINAUDIANO DI BALLOTTAGGIO PREVENTIVO”
Messaggio del 1° ottobre 2010
Caro Pietro,
il 7 ottobre sarò fuori Roma, dunque ti prego di scusare la mia assenza dall’assemblea. Desidero comunicarti in poche righe l’impressione che traggo dalla sola riunione cui ho partecipato ossia dal seminario del 29 settembre.
Pare a me che rimanga suggestiva l’idea di mettere a punto la riforma elettorale dell’uninominale ad un solo turno con facoltà di secondo voto, che consiglierei di definire con il termine einaudiano di BALLOTTAGGIO PREVENTIVO.
Nella riunione del 29 settembre Panebianco ha osservato che anche con l’uninominale le segreterie dei partiti conservano un potere decisivo con l’assegnazione dei collegi. Ma nella maggioranza dei casi non è certo che la assegnazione divenga elezione, se non si tenga nel dovuto conto il consenso locale; e la necessità di tenerne conto aumenta se, come nella mia proposta del 1993, per passare con il primo voto si richiede la maggioranza assoluta, in presenza della pluralità di candidati in corsa per il second best. Questo è un primo argomento a sostegno del secondo voto alias ballottaggio preventivo.
Gli altri vantaggi del sistema, autorevolmente emersi anche nel seminario del 29 settembre, sono principalmente che:
– tutto si risolve in una sola votazione;
– il ballottaggio essendo preventivo, la seconda scelta non è pregiudicata dall’esito della prima;
– l’esito prevedibile è quello di un pluralismo ragionevole;
– risultano eletti deputati che dispongono o di un consenso locale indiscutibile ( con il primo voto), oppure (con il secondo voto) della capacità di trovare consensi in un ambito più largo del proprio partito.
Se lo ritieni opportuno puoi fare avere copia della presente agli eventuali interessati. Ti ringrazio di quanto mi farai sapere sul seguito dell’iniziativa, di cui credo dobbiamo tutti esserti grati.
Un cordiale saluto da Valerio Zanone