MANIFESTO DEI CANDIDATI DEL PARTITO DEMOCRATICO
Milano, 14 marzo 2008
Impegnati nel mondo del lavoro come rappresentanti dei lavoratori o degli imprenditori, o come studiosi, abbiamo accettato la candidatura nelle liste del Partito Democratico perché siamo convinti che la realizzazione del suo programma può migliorare incisivamente la competitività del nostro sistema economico, la qualità del nostro tessuto produttivo e le condizioni di sicurezza e benessere di tutti, a cominciare da chi è più a rischio di precarietà e povertà.
Siamo ben consapevoli che tra lavoratori e imprenditori è fisiologico il contrasto di interessi sulla spartizione del frutto del loro comune lavoro nell’impresa: comporre questo contrasto, anche attraverso nuove forme di democrazia economica e partecipazione, spetta esclusivamente al sistema di relazioni sindacali, in piena autonomia dalla politica. Compito della politica, del Governo del Paese, su di un piano diverso e autonomo da quello delle relazioni sindacali, è invece di interpretare e tradurre in misure efficaci un interesse comune di lavoratori e imprenditori: quello al migliore possibile funzionamento complessivo del sistema economico nazionale, in particolare del mercato del lavoro, per consentire la massima crescita dell’occupazione e della ricchezza prodotta. E garantire che nessuno ne sia escluso.
Per questo ci impegniamo a:
- far sì che aumentino almeno del 10% le persone che lavorano; il problema è soprattutto quello di incrementare l’occupazione delle donne, con i servizi alle famiglie e gli sgravi fiscali;
- aprire l’Italia agli investimenti stranieri, che portano maggiore domanda di lavoro e innovazione, entrambe indispensabili per far aumentare stabilmente le retribuzioni;
- sostenere le imprese che scelgono l’innovazione e la qualità come strumenti essenziali per competere nell’economia globale;
- combattere la precarietà del lavoro in tutte le sue forme, contrastare l’ingiustizia dell’esclusione di milioni di lavoratori dalla protezione della sicurezza del lavoro e del reddito, assumendo come modello quello della migliore flexicurity europea; questo significa coniugare il massimo possibile di flessibilità e adattabilità delle strutture produttive con la libertà delle scelte di vita e con il massimo possibile di eguaglianza di opportunità, di sicurezza e benessere per tutti i lavoratori, nessuno escluso;
- favorire lo sviluppo della contrattazione collettiva nelle aziende che dà valore al lavoro, aumenta la produttività e la partecipazione dei lavoratori ai suoi frutti;
- ridare orgoglio e prestigio al lavoro pubblico, anche voltando pagina rispetto alle inefficienze del settore; per questo occorre introdurre un sistema di trasparenza totale delle amministrazioni; promuovere, incominciando dai vertici, la cultura della valutazione e della misurazione; applicare incentivi efficaci per premiare il merito e costringere al riallineamento le strutture più inefficienti;
- migliorare incisivamente il sistema scolastico e della formazione permanente, grande leva strategica per costruire l’uguaglianza di opportunità, combattere la disuguaglianza crescente tra le persone, consentire una risposta positiva agli shock tecnologici;
- promuovere con ogni mezzo e in ogni luogo la cultura della sicurezza e igiene del lavoro e della prevenzione degli infortuni, con la formazione, il potenziamento dei controlli ispettivi contro il lavoro irregolare; e il sostegno alle imprese che investono nella sicurezza
- promuovere gli investimenti nell’innovazione che salvaguardano e valorizzano l’ambiente e il territorio.
Nella scelta delle misure specifiche da adottare per il perseguimento di questi obiettivi ci impegniamo a prestare pragmaticamente la massima attenzione alle esperienze che ci si offrono nel panorama internazionale, a tutte le idee e proposte coerenti con i principi di civiltà e progresso che ci accomunano.
Pierpaolo Baretta, Franca Biondelli, Antonio Boccuzzi, Massimo Calearo, Matteo Colaninno, Cesare Damiano, Sergio D’Antoni, Pietro Ichino, Loredana Ilardi, Maria Paola Merloni, Alessia Mosca, Adriano Musi, Paolo Nerozzi, Achille Passoni, Giancarlo Sangalli, Tiziano Treu