PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA OCCORRE UN SISTEMA CHE UNISCA FLESSIBILITA’ E SICUREZZA, UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE: SE LA VECCHIA SINISTRA NON NE E’ CAPACE, CI PROVI IL GOVERNO
Beppe Severgnini – Corriere della Sera dell’11 febbraio 2010, rubrica Italians – interviene nel dibattito seguito alla mia “Lettera sul lavoro” (8 febbraio) sulla necessità di un nuovo diritto del lavoro per le nuove generazioni e per il futuro del Paese Continua…
“ATTARDARCI ANCORA INTORNO ALL’ARTICOLO 18 SIGNIFICA NON AVER CAPITO NULLA DI CIO’ CHE ACCADE NEL MONDO. ESSO, PERALTRO, ERA GIA’ SBAGLIATO IN PASSATO”
Replica del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, pubblicato sul Corriere della Sera del 10 febbraio 2010, al mio articolo dell’8 febbraio – V. in proposito anche gli altri interventi nel dibattito, pubblicati sullo stesso quotidiano il 9 febbraio
IL CIRCOLO VIZIOSO TRA UN MERCATO DEL LAVORO CHE FUNZIONA SOLO ATTRAVERSO LE RETI PARENTALI O AMICALI E UN SISTEMA UNIVERSITARIO CHE NON SERVE PIU’ PER L’ACCESSO AL TESSUTO PRODUTTIVO. RISULTATO: UNA RIDUZIONE DI OLTRE IL 15% DEGLI ISCRITTI ALL’UNIVERSITA’ NELL’ULTIMO QUINQUENNIO
Editoriale di Irene Tinagli pubblicato da La Stampa l’8 febbraio 2010
LA LUNGA LETTERA DI DISSENSO DEL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE DI UNA GRANDE AZIENDA. GLI REPLICO CHE GRAN PARTE DEGLI ARGOMENTI DA LUI ADDOTTI MI SEMBRA POSSANO ESSERE PORTATI A SOSTEGNO SIA DEL PROGETTO SEMPLIFICAZIONE, SIA DEL PROGETTO FLEXSECURITY
Lettera pubblicata sul sito www.aidp.it il 3 febbraio 2010, a seguito di un dibattito svoltosi a Milano, presso Assolombarda, il 1° febbraio 2010 – Segue una mia risposta
NOTE IN MARGINE ALL’ULTIMO INTERVENTO DI BRUNETTA A “PORTA A PORTA”: NON TOGLIAMO L’ARTICOLO 18 AI PADRI, MA RISCRIVIAMO IL DIRITTO DEL LAVORO PER I FIGLI, IN MODO CHE ESSO TORNI CAPACE DI APPLICARSI VERAMENTE A TUTTI I RAPPORTI CHE SI COSTITUIRANNO DA QUI IN AVANTI. E GARANTIAMO A TUTTI NON L’IMPOSSIBILE “POSTO FISSO”, MA PROTEZIONE FORTE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI E SOSTEGNO NEL MERCATO NEL CASO DI PERDITA DEL POSTO
Editoriale pubblicato sul Corriere della Sera dell’8 febbraio 2010
Il ministro Renato Brunetta ha molta ragione quando avverte che il diritto del lavoro, e in particolare l’articolo 18 dello Statuto del 1970, oggi si applica soltanto ai padri e non ai figli. Gli italiani, però, hanno diritto di sapere che cosa il ministro propone seriamente – e non soltanto con una battuta in un talk show – per superare il regime di apartheid che penalizza la nuova generazione di lavoratori.
DOPO I 500 SUPERSTAGE DI 24 MESI A 1000 EURO AL MESE, CONTENUTO FORMATIVO ZERO, PARE CHE IL CONSIGLIO REGIONALE CALABRESE ABBIA DECISO DI RINCARARE LA DOSE: CONVERSIONE DEGLI STAGE IN ALTRETTANTI CONTRATTI A TERMINE TRIENNALI, IN ATTESA DI UN CONCORSO “BLINDATO”
Interrogazione presentata al ministro del Lavoro il 9 febbraio 2010. V. in precedenza, sullo stesso tema, l’interrogazione al ministro del Lavoro del 15 gennaio 2009: ivi il link allo scambio di lettere con il presidente della Giunta Regionale e con quello del Consiglio Regionale
INTERROGAZIONE n° 4-02662
ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, della Funzione pubblica e delle Politiche comunitarie
presentata dai senatori Ichino e Negri il 9 febbraio 2010
DOPO I 500 SUPERSTAGE DI 24 MESI A 1000 EURO AL MESE, CON CONTENUTO FORMATIVO PER LO PIU’PARI A ZERO, PARE CHE IL CONSIGLIO REGIONALE CALABRESE ABBIA DECISO DI RINCARARE LA DOSE, CONVERTENDO GLI STAGE IN ALTRETTANTI CONTRATTI A TERMINE TRIENNALI, IN ATTESA DI UN CONCORSO “BLINDATO”
Lettera pervenuta il 5 febbraio 2010. V. in proposito l’interrogazione ai ministri del Lavoro, della Funzione pubblica e delle Politiche comunitarie del 15 gennaio 2009 e la nuova interrogazione che verrà presentata agli stessi ministri il 9 febbraio 2010, corredata con la notizia di stampa circa gli ultimi sviluppi della vicenda