UNA RICERCA OSSERVA UN EFFETTO NEGATIVO DELLA SUA FREQUENTAZIONE A 0-2 ANNI SUL QI DELLE BAMBINE CON FAMIGLIE PIÙ AGIATE – POTREBBE ESSERE CHE NEI PRIMI ANNI DI VITA LE INTERAZIONI “UNO A UNO” CON GLI ADULTI SIANO ESSENZIALI PER LO SVILUPPO COGNITIVO E CHE A QUELL’ETÀ LE BAMBINE SIANO PIÙ IN GRADO DI BENEFICIARNE
Sono qui disponibili in formato pdf alcuni documenti relativi alla ricerca svolta da Margherita Fort, Andrea Ichino e Giulio Zanella il cui titolo nella versione italiana è La “meglio infanzia”: effetti dell’asilo nido sulle capacita cognitive, non cognitive e la salute dei bambini, presentata per la prima volta a Siracusa, a un convegno della Fondazione Rodolfo De Benedetti, il 23 giugno 2016: A) il testo originale in lingua inglese; B) il rapporto sintetico in lingua italiana; C) le slides della presentazione svolta a Siracusa; D-E) i servizi pubblicati in proposito dal Corriere della Sera nell’edizione nazionale del 28 giugno e nel dorso bolognese del giorno successivo; F) l’articolo comparso in proposito sul quotidiano The Times il 1° luglio; G) la risposta dei tre Autori, sul Corriere della Sera del 30 giugno, ad alcuni commenti critici ricevuti, a seguito della pubblicazione degli servizi dello stesso quotidiano sui risultati della ricerca
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GRADUARE L’ANTICIPO DELL’ETÀ DEL PENSIONAMENTO IN RELAZIONE ALLA GRAVITÀ DEL CARATTERE USURANTE DELLA PRESTAZIONE LAVORATIVA SVOLTA
Disegno di legge presentato alla Presidenza del Senato il 10 maggio 2016 Continua…
SE CHI HA UN TITOLO DI STUDIO INFERIORE HA ANCHE UNA ATTESA DI VITA MINORE, NE CONSEGUE CHE LA MAGGIOR DURATA DELLE PENSIONI DEI LAUREATI È (INGIUSTAMENTE) PAGATA DALLA MINOR DURATA DI QUELLE DI CHI HA AVUTO UNA CARRIERA SCOLASTICA PIÙ BREVE
Articolo di Gianpiero Dalla Zuanna, professore di Demografia nell’Università di Padova e Senatore del Partito Democratico – Segue la tabella contenente i dati impressionanti cui l’articolo si riferisce Continua…
È UN PICCOLO PASSO AVANTI SUL TERRENO DELL’ACTIVE AGEING: UNA INTERESSANTE POSSIBILITÀ IN PIÙ CHE SI OFFRE A TUTTI PER RENDERE MENO TRAUMATICO IL PASSAGGIO DAL LAVORO ALLA PENSIONE, SENZA PERDERE UN EURO SU QUEST’ULTIMA (MA ATTENZIONE: OCCORRE CHE ANCHE IL DATORE DI LAVORO SIA D’ACCORDO)
Articolo di Giuliano Cazzola pubblicato su Formiche.it il 14 aprile 2015 – In argomento v. anche Sì all’età di pensionamento flessibile, ma non a spese di figli e nipoti; inoltre: Active Ageing: chi ha detto che a 50 anni non si può cambiare lavoro? Continua…
È UN PICCOLO PASSO AVANTI SUL TERRENO DELL’ACTIVE AGEING: UNA INTERESSANTE POSSIBILITÀ IN PIÙ CHE SI OFFRE A TUTTI PER RENDERE MENO TRAUMATICO IL PASSAGGIO DAL LAVORO ALLA PENSIONE, SENZA PERDERE UN EURO SU QUEST’ULTIMA (MA ATTENZIONE: OCCORRE CHE ANCHE IL DATORE DI LAVORO SIA D’ACCORDO)
Articolo di Giuliano Cazzola pubblicato su Formiche.it il 14 aprile 2015 – In argomento v. anche Sì all’età di pensionamento flessibile, ma non a spese di figli e nipoti; inoltre: Active Ageing: chi ha detto che a 50 anni non si può cambiare lavoro?
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DUE OPINIONI NON DEL TUTTO OPPOSTE A CONFRONTO SULLA QUESTIONE DELLA “TASSA NEGATIVA” PAGATA DALLO STATO AI CITTADINI IN DIFFICOLTÀ (O A TUTTI?)
Video di due interviste parallele ad Andrea Fumagalli, professore di economia nell’Università di Pavia, e a me, a cura di Nina Celli, per il sito ProVersi, aprile 2016.
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LA PRECONDIZIONE PER POTER DIFENDERE E SVILUPPARE IL SISTEMA PREVIDENZIALE CONSISTE NELL’AVERE UN SISTEMA PRODUTTIVO EFFICIENTE – NON SI TRATTA DI METTERE IN CONTRAPPOSIZIONE GIOVANI E ANZIANI. MA DI CAPIRE CHE SE NON INVESTIAMO SUI GIOVANI E SULLA PRODUTTIVITÀ DI CHI GIÀ LAVORA NON PUÒ ESSERVI PROTEZIONE SOSTENIBILE PER CHI NON LAVORA PIÙ
Fondo di Maurizio Ferrera pubblicato dal Corriere della Sera l’8 aprile 2016 Continua…
QUALI RAGIONI LOGICHE E DI OPPORTUNITÀ PRATICA HANNO INDOTTO IL LEGISLATORE A ESCLUDERE L’ATTIVAZIONE DI QUESTA FORMA DI SOSTEGNO DEL REDDITO, CHE PRESUPPONE UNA RAGIONEVOLE PROSPETTIVA DI PROSECUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ (IMPOSSIBILE NEL CASO DI FALLIMENTO)
Lettera pervenuta il 29 marzo 2016 – Segue la mia risposta Continua…
L’ORDINAMENTO STATALE DOVREBBE PREOCCUPARSI SOLO DI PREVENIRE L’INDIGENZA IN ETÀ AVANZATA, ASSICURANDO INDEROGABILMENTE CONTINUITÀ DI REDDITO ENTRO UN LIMITE DI 3.000 EURO MENSILI O 40.000 ANNUALI, LASCIANDO CHE SIA LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE AD ASSICURARE I LIVELLI DI PENSIONE PIÙ ALTI
Lettera pervenuta il 21 marzo 2016 – Segue la mia risposta Continua…
CHE COSA DISTINGUE E CHE COSA UNISCE LE DUE MANIFESTAZIONI, DELLA LEGA E DEI SINDACATI, CONTRO LA RIFORMA DELLE PENSIONI DI QUATTRO ANNI FA
Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 386, 4 aprile 2016 – In argomento v. anche Perché a 55 o 60 anni, con 35 di contributi, non si può conservare il vecchio diritto ad andare in pensione di anzianità Continua…
I REQUISITI PENSIONISTICI IN VIGORE PRIMA DELLA RIFORMA FORNERO DETERMINAVANO, NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI, UNO SQUILIBRIO EVIDENTE TRA CONTRIBUTI VERSATI E RENDITA ATTIVATA
Lettera pervenuta il 7 marzo 2016 – Segue la mia risposta, con una replica del lettore Continua…