N. 516 – 24 febbraio 2020

QUANDO IL VIRUS SI RIVELA PIÙ EFFICACE DEI TERRORISTI
Paradossalmente, contro la globalizzazione il germe di dimensioni infinitesimali fa molto di più e più in fretta di tutti i gruppi di Al Qaeda e dell’Isis messi insieme; ma dalla crisi la globalizzazione può uscire rafforzata. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 515 – 10 febbraio 2020

SE LA BREXIT SARÀ MENO BREXIT DEL PREVISTO
Il Regno Unito, indebolito dalle tensioni secessioniste di Scozia e Ulster, e sostenuto dagli USA a corrente alternata, finirà coll’essere costretto a pattuire con la UE vincoli non molto diversi da quelli da cui si è illuso di sciogliersi il 31 gennaio; e sarà un bene per tutti. Leggi il primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 514 – 27 gennaio 2020

NEL GIORNO DELLA MEMORIA: L’ADDIO DI ETTI HILLESUM
L’ultimo messaggio al mondo di una testimone straordinaria della fede ebraica e cristiana: sono online l’immagine e il testo della cartolina che E.H. lasciò cadere dal carro-bestiame sul quale aveva scelto di salire con la sua famiglia, pur potendo evitarlo, e che la stava portando ad Auschwitz.
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N. 513 – 13 gennaio 2020

STORIA DI UN VENTENNIO IN 2020 BATTUTE
Il secolo XXI, che pareva essersi aperto all’insegna della globalizzazione trionfante, ha visto invece subito manifestarsi un’opposizione diffusa, anche armata, all’abbattimento delle frontiere: la partita è apertissima. Leggi il mio primo editoriale telegrafico per la prima Nwsl del 2020.
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N. 512 – 16 dicembre 2019

BREXIT-1. C’È DEL BUONO PER L’UE, MA È L’ITALIA CHE NON C’È
Per la UE è una perdita, certo; ma può essere anche l’occasione per un forte rilancio del processo di integrazione politico-istituzionale; l’Italia, però, chiede un rinvio, perché il suo ministro degli Esteri non ha ancora le idee chiare. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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N. 511 – 2 dicembre 2019

IL CAPITALE SOCIALE CHE MANCA ALLA EX-ILVA
Per un piano industriale complesso e impegnativo quale quello necessario per rilanciare l’acciaieria di Taranto, il problema maggiore è il difetto della fiducia reciproca tra le parti interessate, che nasce da un senso civico diffuso. Senza il quale qualsiasi paese è condannato a languire nell’arretratezza. Leggi il mio articolo pubblicato venerdì sul sito lavoce.info.
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N. 510 – 18 novembre 2019

ILVA – 1. IL COSTO DEL DIFETTO DIFFUSO DI SENSO CIVICO
Per un progetto ambizioso mirato a conciliare l’attività produttiva con la tutela ambientale, il problema maggiore non è il reperimento delle risorse economiche o del know-how: è la mancanza del “capitale sociale”, cioè di quella civicness radicata, senza la quale qualsiasi Paese è condannato a languire nell’arretratezza: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 509 – 4 novembre 2019

QUEGLI 82,4 POSTI SCOPERTI PER OGNI 100 DISOCCUPATI
Perché da noi deve essere solo un sogno l’idea di uno One Stop Shop dove, come nei Paesi più civili, chiunque possa trovare tutte le informazioni sui percorsi e i servizi necessari per accedere ai moltissimi lavori disponibili? Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 508 – 21 ottobre 2019

LA FOLGORAZIONE DI SALVINI SULLA VIA DI DAMASCO
Nei giorni scorsi il Capitano ha compiuto una inversione a U impressionante, affermando che l’appartenenza dell’Italia al sistema dell’euro è irreversibile. Sta scherzando ora, o ha scherzato per tutti gli anni passati, fino a ieri? Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 507 – 7 ottobre 2019

L’ISTRUZIONE RUBATA
Il reclutamento dei docenti in Italia ha prodotto risultati fallimentari, non riuscendo nemmeno a garantire una piena copertura delle classi a inizio anno; eppure nessun governo ha il coraggio di cambiare sistema, per paura di perdere voti in un bacino elettorale che conta quasi un milione di insegnanti. l’editoriale telegrafico di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera di venerdì.
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