DI MAIO, SALVINI E I (POCO PATRIOTTICI) RISPARMIATORI
“Gli italiani facoltosi stanno spostando i loro patrimoni mobiliari oltre confine” (Il Sole 24 Ore di sabato, p. 2): ma non dovevano essere quelli che sottoscrivevano tutto il debito pubblico italiano, accogliendo l’appello patriottico di Salvini e Di Maio? Alcune cose sul funzionamento dei mercati finanziari che il ministro Tria dovrebbe spiegare ai due vicepremier: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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DEFICIT AL 2,4% – 1. I GIOVANI NON HANNO NIENTE DA DIRE?
Gli adolescenti e i ventenni, cui il Governo vorrebbe accollare 30 miliardi di ulteriore debito, dovrebbero essere i primi a ribellarsi: leggi il mio primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 485.
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SE DI MAIO RIPRISTINA LA CIG PER LE AZIENDE CHE CHIUDONO…
Un progetto insensato e regressivo, comunque incompatibile con il “reddito di cittadinanza”, anche nella sua versione recente più realistica e sensata. Il sedicente “Governo del cambiamento” punta, in realtà, al ripristino di una delle forme peggiori di assistenzialismo dell’Italia degli anni ’70 e ’80: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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IL TALLONE D’ACHILLE DI MATTEO SALVINI
Il leader della Lega, alla rincorsa di un consenso diffuso ma volatile, rischia di perdere quello della propria base tradizionale, che vede ora con grande preoccupazione la prospettiva di un isolamento dell’Italia rispetto alla UE: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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UNA “DIGNITÀ” UN PO’ CONFUSA E CONTRADDITTORIA
Con il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri lunedì scorso, ma a tutt’oggi privo della bollinatura della Ragioneria generale e, ovviamente, della firma del Presidente della Repubblica, il Governo torna ad azionare i “tabelloni rotanti” della legislazione del lavoro, mostrando un attivismo privo di una direzione chiara. Leggi:
– il mio editoriale telegrafico pubblicato dal quotidiano Il Foglio mercoledì: Il “decreto volatilità”;
– il mio articolo pubblicato su lavoce.info giovedì: Una “dignità” un po’ confusa e contraddittoria.
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PENSIONI: QUATTRO DOMANDE AL MINISTRO-ROBIN HOOD
I conti in tasca al taglio delle “pensioni d’oro” prospettato da Luigi Di Maio per aumentare le minime; e qualche considerazione sui costi non contabilizzati degli annunci programmatici inconsulti di questo Governo: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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LA FORZA DELLA DEMOCRAZIA
C’è motivo di qualche grossa preoccupazione, certo, per la svolta politica che il nuovo Governo giallo-verde segna; ma c’è almeno un motivo per salutarla con favore: leggi il mio editoriale telegrafico per la Nwsl n. 480.
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IL COMPITO DEL CAPO DELLO STATO
Il Presidente della Repubblica ha rifiutato di avallare una scelta catastrofica di uscita del Paese dall’euro, inequivocamente espressa dalla designazione di Paolo Savona all’Economia, mai enunciata dal partito di maggioranza relativa e contraria alla linea enunciata in modo netto solo due giorni prima dal premier incaricato: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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LAVORO E WELFARE: IL PROGRAMMA DEL GOVERNO M5S-LEGA
In materia di diritto del lavoro salta all’occhio la prevedibile e prevista rinuncia a toccare il Jobs Act. Nella materia pensionistica e del contrasto alla povertà, le misure proposte presentano costi spropositati, che si raddoppierebbero per effetto dell’aumento degli interessi sul debito pubblico che ne conseguirebbe. Leggi i §§ 13, 16 e 18 del programma del Governo giallo-verde, con i miei commenti punto per punto.
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CHE FARE? UN GOVERNO DI TRANSIZIONE COSTITUZIONALE
Ora che le squalifiche inappellabili reciproche tra le forze politiche si sono sfogate, il Capo dello Stato può far leva sulla necessità di compiere la riforma istituzionale minima sulla cui necessità ormai (quasi) tutti concordano: leggi il mio editoriale telegrafico pubblicato il 30 aprile su il Foglio. Ma sarà bene che non sottovaluti l’importanza della competenza anche politica del terzo super partes cui affiderà l’incarico: su questo punto v. il mio editoriale telegrafico di oggi, L’identikit della “figura terza autorevole” che ci occorre.
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