N. 511 – 2 dicembre 2019

IL CAPITALE SOCIALE CHE MANCA ALLA EX-ILVA
Per un piano industriale complesso e impegnativo quale quello necessario per rilanciare l’acciaieria di Taranto, il problema maggiore è il difetto della fiducia reciproca tra le parti interessate, che nasce da un senso civico diffuso. Senza il quale qualsiasi paese è condannato a languire nell’arretratezza. Leggi il mio articolo pubblicato venerdì sul sito lavoce.info.
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N. 510 – 18 novembre 2019

ILVA – 1. IL COSTO DEL DIFETTO DIFFUSO DI SENSO CIVICO
Per un progetto ambizioso mirato a conciliare l’attività produttiva con la tutela ambientale, il problema maggiore non è il reperimento delle risorse economiche o del know-how: è la mancanza del “capitale sociale”, cioè di quella civicness radicata, senza la quale qualsiasi Paese è condannato a languire nell’arretratezza: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 509 – 4 novembre 2019

QUEGLI 82,4 POSTI SCOPERTI PER OGNI 100 DISOCCUPATI
Perché da noi deve essere solo un sogno l’idea di uno One Stop Shop dove, come nei Paesi più civili, chiunque possa trovare tutte le informazioni sui percorsi e i servizi necessari per accedere ai moltissimi lavori disponibili? Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 508 – 21 ottobre 2019

LA FOLGORAZIONE DI SALVINI SULLA VIA DI DAMASCO
Nei giorni scorsi il Capitano ha compiuto una inversione a U impressionante, affermando che l’appartenenza dell’Italia al sistema dell’euro è irreversibile. Sta scherzando ora, o ha scherzato per tutti gli anni passati, fino a ieri? Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 507 – 7 ottobre 2019

L’ISTRUZIONE RUBATA
Il reclutamento dei docenti in Italia ha prodotto risultati fallimentari, non riuscendo nemmeno a garantire una piena copertura delle classi a inizio anno; eppure nessun governo ha il coraggio di cambiare sistema, per paura di perdere voti in un bacino elettorale che conta quasi un milione di insegnanti. l’editoriale telegrafico di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera di venerdì.
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N. 506 – 23 settembre 2019

MEGLIO SE NON FOSSE RENZI A FONDARE IL PARTITO DI CENTRO
Nel 2012 Scelta Civica nacque in contrasto non solo con FI, che con la UE aveva rotto i rapporti, ma anche con un Pd che sposava le posizioni euroscettiche di Fassina; oggi invece proprio il Pd è la garanzia più forte dell’ancoraggio del nostro Paese al processo di integrazione europea: per questo mi sembra un errore indebolirlo e indebolire, in particolare, la sua componente liberal-democratica. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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N. 505 – 9 settembre 2019

IL M5S E LO SPARTIACQUE FONDAMENTALE
Il mutamento netto di posizione del M5S sull’UE indispensabile affinché un Governo PD-M5S abbia un senso e quindi prospettive serie di durata (e il motivo per cui un’ipotesi di questo genere sarebbe stata impensabile un anno fa): leggi il mio editoriale telegrafico della settimana scorsa, che anticipava i contenuti essenziali della mia intervista comparsa venerdì su Italia Oggi. Continua…

N. 504 – 8 luglio 2019

LA FUGA DEI PROFESSORI DAL NORD
Chi può dar loro torto? A Ragusa il costo della vita è del 34 per cento inferiore rispetto a Milano. Se non si vuole decentralizzare la contrattazione dei livelli retributivi, che almeno si modulino i minimi tabellari secondo un indice del costo della vita regionale o provinciale: leggi il mio primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 504. Continua…

N. 503 – 14 giugno 2019

L’AUMENTO DELLE PAGHE PER LEGGE
Nel tentativo di invertire il trend negativo dei sondaggi, il ministro del Lavoro Di Maio riscopre la bandiera della “retribuzione come variabile indipendente” (sperando che gli italiani ci credano e che il tempo della verifica sia più lontano possibile): leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 502 – 10 giugno 2019

QUANTI LUOGHI COMUNI NELLE PREDICHE AL PD SUL LAVORO!
La vecchia sinistra ha perso il voto degli operai molto prima che il Pd nascesse, per i drammatici fallimenti delle sue politiche del lavoro. Se fosse il Jobs Act la causa della sconfitta elettorale del Pd, i voti persi sarebbero andati alla sinistra-sinistra. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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