LA MOBILITA’ SOCIALE, ANCHE SOLO QUANDO E’ UN’ATTITUDINE PSICOLOGICA DI SPERANZA NEI CONFRONTI DEL FUTURO, OFFRE PROSPETTIVE DI CRESCITA PERSONALI E PER IL PAESE. QUESTA PROPENSIONE FA GRAVEMENTE DIFETTO AL NOSTRO PAESE.
Articolo di Irene Tinagli, docente di Economia delle Imprese presso l’Università di Madrid, pubblicato su la Stampa il 7 ottobre 2009
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L’ITALIA PERDE UN GRANDE MAESTRO DEL DIRITTO DEL LAVORO, MA CONSERVA UN’EREDITA’ SENZA EGUALI. GINO GIUGNI HA RIVOLUZIONATO LA NOSTRA CULTURA GIUSLAVORISTICA LASCIANDOCI UN INSEGNAMENTO FONDAMENTALE: SOLO LA CAPACITA’ DI GUARDARE AVANTI SENZA CRISTALLIZARSI SU POSIZIONI RIGIDE RISPONDE ALLE COMPLESSE ESIGENZE DI UN MONDO SEMPRE PIU’ DINAMICO
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 6 ottobre 2009
Scarica il testo dell’intervista a Gino Giugni citata nell’articolo (a cura di Pietro Ichino, pubblicata sulla Rivista italiana di diritto del lavoro, I, 1992, ora nel libro “Il diritto del lavoro nell’Italia repubblicana”, Giuffrè, 2008).
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I MOTIVI PER CUI NON HO ADERITO ALLA MOZIONE FRANCESCHINI, CHE PURE, SECONDO LE PREMESSE AVREBBE DOVUTO COSTITUIRE LA MIA SCELTA NATURALE. E I MOTIVI DEL MIO VOTO PER LA TERZA MOZIONE
Editoriale in esclusiva per questo sito, del 27 settembre 2009
Ho già esposto in questo sito, nel dialogo con Michele Salvati sulle scelte congressuali, le due ragioni che mi hanno impedito di aderire alla mozione Franceschini.
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IL BILANCIO DELLA CIG NEGLI ULTIMI ANNI HA SEGNATO UN ATTIVO DI OLTRE 12 MILIARDI: PERCHÉ QUESTO DENARO NON VIENE UTILIZZATO PER LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI? IL CONTRIBUTO DEL 2% E’ UNA VERA E PROPRIA TASSA SUL LAVORO, NON COMPENSATA DA UNA PRESTAZIONE CORRISPONDENTE, CHE PENALIZZA SOPRATTUTTO LE IMPRESE MEDIO-PICCOLE
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 23 settembre 2009
Alla domanda di sostegno del reddito di centinaia di migliaia di lavoratori che perdono il posto nella crisi economica il Governo risponde con il contagocce, come se la Cassa integrazione fosse a secco. Ma le cose non stanno affatto così: il bilancio degli ultimi anni della Cassa, anche computandosi questo periodo di recessione, segna un attivo di oltre 10 miliardi.
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PROGETTO SEMPLIFICAZIONE: L’INTERO DIRITTO DEL LAVORO IN 64 ARTICOLI. E APPLICABILE A TUTTI
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 9 settembre 2009. Nella sezione “Progetti di legge” v. la bozza del disegno di legge sui rapporti individuali (artt. 2087-2134) e la bozza del disegno di legge sui rapporti sindacali (artt. 2063-2078), con i link alle rispettive relazioni introduttive.
Tra le molte tare che appesantiscono la nostra economia, ce n’è una che può essere superata in tempi molto rapidi, senza costi per lo Stato e con grande vantaggio immediato per lavoratori e imprese: mi riferisco all’enorme volume e complessità della normativa che oggi regola in Italia il rapporto di lavoro. Questa ipertrofia è causa di “costi di transazione” molto elevati per tutti coloro che stipulano un contratto di lavoro, rendendo la legge difficilissima da leggere e da capire.
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LA VICENDA DELL’INNSE DI LAMBRATE COME QUELLA DELL’ALFA ROMEO DI ARESE: E’ MAI POSSIBILE CHE, DOPO MEZZO SECOLO IN CUI LE VICENDE DI QUESTO GENERE SI SONO SUSSEGUITE SEMPRE SECONDO LO STESSO LOGORO SCHEMA, ANCORA NON ABBIAMO IMPARATO AD AFFRONTARE LE CRISI INDUSTRIALI CON METODI UN PO’ PIU’ MODERNI?
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 5 agosto 2009
Sull’esito della vicenda Innse v. l’intervista pubblicata sul Sole 24 Ore il 13 agosto.
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FUOCO AMICO SULLA LEGGE BRUNETTA: UN EMENDAMENTO DEL RELATORE DI MAGGIORANZA SU DI UN DISEGNO DI LEGGE IN DISCUSSIONE AL SENATO MIRA AD ABROGARE LA NORMA CHE IMPEDISCE DI OPPORRE LA PRIVACY A CHI CERCA NOTIZIE SUL FUNZIONAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Editoriale pubblicato sul Corriere della sera il 21 luglio 2009. Seguono: la replica del Sen. Filippo Saltamartini, pubblicata sullo stesso quotidiano il 25 luglio; una mia breve contro-replica; una lettera delle professoresse Elena Aga Rossi e Mariella Guercio, docenti presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, pubblicata sullo stesso quotidiano il 31 luglio.
Con l’introduzione del principio di “accessibilità totale” dei dati e informazioni circa il funzionamento delle amministrazioni, sul settore pubblico si è recentemente accesa una luce forte; tanto forte che alcuni la ritengono addirittura eccessiva. Ora c’è chi quella luce vorrebbe tornare a spegnerla. Penso che ai lettori del Corriere interessi conoscere questa vicenda in tempo utile per potere, una volta tanto, dire la loro, prima e non dopo che la decisione di tornare indietro venga presa.
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GLI ANNUNCI MEDIATICI DEL GOVERNO DI CENTRODESTRA DIFFONDONO UN’IMMAGINE DI GRANDE ATTIVISMO; MA, A PIU’ DI UN ANNO DALL’INSEDIAMENTO, APPAIONO IN GRAN PARTE PRIVI DI SEGUITO CONCRETO. SOPRATTUTTO, MA NON SOLTANTO, NEL SETTORE DELL’ISTRUZIONE
Testo originale integrale dell’articolo di Andrea Ichino pubblicato (con alcuni tagli e modifiche marginali) su Il Sole 24 Ore del 13 luglio 2009
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PARIFICARE GRADUALMENTE L’ETA’ DELL PENSIONE PER LE DONNE RISPETTO AGLI UOMINI E’ ORMAI UNA SCELTA OBBLIGATA. OCCORRE PERO’ ACCOMPAGNARLA CON MISURE INCISIVE DI PROMOZIONE DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE: TORNA D’ATTUALITA’ LA DETASSAZIONE SELETTIVA DEI REDDITI DELLE LAVORATRICI
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 3 luglio 2009
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LE RESISTENZE POLITICHE E DELL’APPARATO HANNO AVUTO LA MEGLIO. IL DECRETO E’ STATO RISCRITTO; L’AUTORITA’ INDIPENDENTE E’ SOSTITUITA DA UNA GRIGIA “COMMISSIONE MINISTERIALE”, LA QUALE DEVE OPERARE “IN COLLABORAZIONE CON LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO”. LA QUALE E’, PERALTRO, ESENTATA (CHI SA PERCHE’) DA TRASPARENZA E VALUTAZIONE
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 19 giugno 2009. Seguono l’intervento di replica del ministro Renato Brunetta e la mia controreplica
Nell’autunno scorso riconobbi al ministro della Funzione Pubblica Brunetta coraggio e determinazione nell’affrontare la questione dell’efficienza degli apparati burocratici dello Stato e degli Enti locali (Corriere, 17 novembre 2008). Con la stessa franchezza e senza alcuno spirito di parte registro oggi il suo cedimento alle resistenze che gli si sono opposte dall’interno dello stesso Governo e da una parte degli apparati ministeriali.
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