LA LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE CONTRIBUIREBBE AD APRIRE IL NOSTRO SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI AGLI INVESTIMENTI STRANIERI

LA VICENDA DELLA FIAT DI POMIGLIANO RENDE EVIDENTE QUANTO LA LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI (BLOCCATA DAL MINISTRO DEL LAVORO AL SENATO UN ANNO FA) POTREBBE ESSERE UTILE PER SUPERARE LA CHIUSURA DEL NOSTRO SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI AI PIANI INDUSTRIALI INNOVATIVI

Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera il 12 agosto 2010 – V. anche il testo unificato dei disegni di legge in tema di partecipazione dei lavoratori nelle imprese, bloccato in Senato un anno fa dal ministro Sacconi 

Caro Direttore, proprio un anno fa, alla sospensione estiva dei lavori parlamentari, i membri della Commissione Lavoro del Senato si salutarono dandosi appuntamento a settembre per l’approvazione di un testo unificato di quattro diversi disegni di legge di iniziativa parlamentare sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese. Su quel testo, frutto del primo anno di lavoro della Commissione, si era realizzato il consenso di tutte le parti politiche. A fine agosto il ministro del Lavoro rinviò di un anno questa iniziativa parlamentare, per consentire il censimento delle esperienze in corso e alcuni necessari approfondimenti. Ora il censimento e gli approfondimenti sono stati fatti: sono in molti ad attendersi che l’iter parlamentare del progetto riparta.
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LA BATTAGLIA PER L’UNINOMINALE

LA RIFORMA ELETTORALE DEVE PORTARE A UN SISTEMA CHE DURI NEL TEMPO E NON CORRISPONDA AGLI INTERESSI CONTINGENTI DI UNO SCHIERAMENTO O DI UN ALTRO, CHE CONSENTA LA SCELTA DIRETTA DEL PARLAMENTARE DA PARTE DELL’ELETTORE E LA RIDUZIONE DEI COSTI DELLE CAMPAGNE ELETTORALI – SU QUESTO TERRENO PUO’ DETERMINARSI UNA SVOLTA IMPORTANTE PER L’INTERO SISTEMA POLITICO E CIVILE ITALIANO

Editoriale per la Newsletter n. 115, 9 agosto 2011 – V. in argomento anche il Manifesto per l’Uninominale (ivi il link necessario per aderire) e il d.d.l. n.2312/2010 ispirato al modello del collegio uninominale all’australiana, presentato nei giorni scorsi – Seguono le indicazioni su come manifestare la propria adesione

     Non è forse inutile ricordare che la legge elettorale attuale – definita “una porcata” dal suo stesso estensore, il ministro Calderoli, donde la sua denominazione corrente: porcellum – fu voluta da Silvio Berlusconi, sul finire della XIV legislatura, principalmente allo scopo di mettere il più possibile in difficoltà nella legislatura successiva il vincitore delle elezioni della primavera 2006, che si prevedeva sarebbe stato lo schieramento di centro-sinistra. L’assurdo meccanismo dei premi di maggioranza regionali, introdotto da questa legge, venne concepito in modo da determinare il massimo possibile di incoerenza nella distribuzione dei seggi alla Camera e al Senato.  Continua…

E ADESSO, POVER’UOMO?

LA LEGISLATURA SI ERA APERTA CON UNA FIDUCIA CRESCENTE DEGLI ITALIANI NEI SUOI ANNUNCI DI CAMBIAMENTO: UN CONSENSO CHE, PER DUE ANNI, CON IL SOLO SUO CRESCERE HA DATO MOTIVO DI FIDUCIA AGLI INCERTI – MA ORA LA “BOLLA” DEL CONSENSO E’ SCOPPIATA IN MANO AL GRANDE ANNUNCIATORE E CI SI ACCORGE CHE IN DUE ANNI IL SUO GOVERNO NON HA REALIZZATO QUASI NULLA DI QUEL CHE AVEVA PROMESSO

Editoriale per la Newsletter n. 114 – 2 agosto 2010

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“PIANO TRIENNALE DEL LAVORO”: SACCONI RINVIA ANCORA LO “STATUTO”

SACCONI TORNA AD ANNUNCIARE UN NUOVO “STATUTO DEI LAVORI”, MA A BUON CONTO NE DIFFERISCE ANCORA UNA VOLTA LA PRESENTAZIONE: SE E’ IL PROGETTO GIA’ ELABORATO DA MARCO BIAGI, PERCHE’ TUTTO QUESTO RITARDO? SE NON LO E’, PERCHE’ ATTRIBUIRGLIELO? QUANTO ALLA RIDUZIONE DELLE IMPOSTE SUL LAVORO, PERCHE’ NON INCOMINCIAMO COL DETASSARE I REDDITI FINO A 1000 EURO?

Editoriale per la Newsletter n. 114, del 2 agosto 2010

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RIFORMA UNIVERSITARIA: LE RAGIONI DI UN DISSENSO

HO RISPETTATO DISCIPLINATAMENTE LA LINEA TENUTA DAL PD SUL DISEGNO DI LEGGE GELMINI IN SENATO, MA NON LA CONDIVIDO: MI SEMBRA CHE, PUR CON NUMEROSI DIFETTI,  IL PROGETTO DI RIFORMA VADA NELLA DIREZIONE GIUSTA

Editoriale per la Newsletter n. 114 – 2 agosto 2010

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REFERENDUM SULL’ACQUA: PER FAVORE UN PO’ DI CHIAREZZA

AL PROBLEMA DEL TRASPORTO DELL’ACQUA AI NOSTRI RUBINETTI NON CI SONO SOLUZIONI “DI SINISTRA” E SOLUZIONI “DI DESTRA”: CI SONO SOLTANTO SOLUZIONI PIÙ EFFICACI A SECONDA DEI CASI E DEI CONTESTI – E NON CREDO CHE SARÀ FACILE SCEGLIERE TRA DI ESSE
CON UN “SÌ” O CON UN “NO”

Editoriale per la Newsletter n. 113, 26 luglio 2010

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COME SI RISPONDE ALLA FIAT CHE VA IN SERBIA

I CRITERI CHE MARCHIONNE SEGUE NELLA DISLOCAZIONE DEGLI INVESTIMENTI SONO GLI STESSI SEGUITI DALLE ALTRE MULTINAZIONALI – URGE CHE CI CHIEDIAMO CHE COSA IMPEDISCE ALL’ITALIA DI ATTIRARE IL MEGLIO DELL’IMPRENDITORIA MONDIALE E INCOMINCIARE A CURARE IL NOSTRO “MALE OSCURO” ALLA RADICE

Editoriale per la Newsletter n. 113, del 26 luglio 2010 – Per i dati sulla chiusura dell’Italia agli investimenti stranieri v, la tabella pubblicata con il mio articolo su lavoce.info del 18 giugno 2010

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CON LA FLEXSECURITY CI GUADAGNANO TUTTI: LE IMPRESE E (SOPRATTUTTO) I LAVORATORI

IL MODELLO DI FLEXSECURITY PROPOSTO CON I DISEGNI DI LEGGE N. 1481 E 1873 NON RIDUCE AFFATTO IL LIVELLO DI PROTEZIONE DELLA CONTINUITA’ DEL LAVORO E DEL REDDITO – SE ESSO E’ SUSCETTIBILE DI APPLICARSI A TUTTI I NUOVI RAPPORTI DI LAVORO “DIPENDENTE”, LO SI DEVE AL FATTO CHE IL REGIME DI FLEXSECURITY, ANCHE SENZA ONERI AGGIUNTIVI PER LO STATO, COSTA ALLE IMPRESE NETTAMENTE MENO DEL REGIME DI SOSTANZIALE JOB PROPERTY  FONDATO SULL’ARTICOLO 18 

Articolo in corso di pubblicazione sul sito Nelmerito.com, in risposta agli interventi di Luisa Corazza e di Marco Leonardi e Massimo Pallini, pubblicati sullo stesso sito il 16 luglio 2010 

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POMIGLIANO: COME LA CGIL PUO’ RIENTRARE IN GIOCO ANCHE SENZA FIRMARE L’ACCORDO

A POMIGLIANO I FATTI CONFERMANO LA NECESSITA’ DI UN SISTEMA DI MISURAZIONE DELLA RAPPRESENTATIVITA’ NELLE AZIENDE, CHE REALIZZI IL PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA SINDACALE – OGGI QUESTA RIFORMA CONSENTIREBBE ALLA FIAT DI ATTUARE IL SUO PIANO E ALLA CGIL DI RIMANERE PARTE IN GIOCO, PUR NON SOTTOSCRIVENDO L’ACCORDO – LA SOLA ALTERNATIVA E’ UNA TRAUMATICA USCITA DELLA FIAT DAL NOSTRO SISTEMA ATTUALE DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Editoriale per la Newsletter n. 111, del 12 luglio 2010

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CHE COSA PUO’ FARE DAVVERO LA POLITICA PER GLI OPERAI DI POMIGLIANO

SE GOVERNO E OPPOSIZIONE VOGLIONO DAVVERO DARE UNA MANO PERCHE’ IL PIANO FIAT VENGA ATTUATO, INTRODUCANO FINALMENTE LE REGOLE DI DEMOCRAZIA SINDACALE CHE OGGI LO IMPEDISCONO – E SE VOGLIONO FARE UN’ALTRA COSA DAVVERO UTILE AGLI OPERAI, SI ACCORDINO SEDUTA STANTE PER ELIMINARE L’OBBROBRIO DEI 110 EURO DI IRPEF CHE GRAVANO SULLE BUSTE PAGA DI 1000 EURO

Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera del 28 giugno 2010

Caro Direttore, senza la firma di tutti i sindacati, alcune parti cruciali dell’accordo di Pomigliano perdono ogni utilità pratica: proprio quelle su cui la Fiom-Cgil pone il veto. Chiedere a Marchionne di andare avanti lo stesso significa di fatto chiedergli di accettare quel veto; e significa, soprattutto, chiudere gli occhi su di un difetto grave del nostro sistema di relazioni industriali. Se Governo e opposizione vogliono davvero dare una mano, invece di lanciare appelli vacui e inconcludenti, farebbero meglio a correggere quel difetto. E a detassare i redditi di lavoro fino a 1000 euro al mese.
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