UNA GRANDE COALIZIONE SENZA BERLUSCONI, PER LE RIFORME PIU’ DIFFICILI E URGENTI?

OLTRE ALL’IPOTESI DEL GOVERNO DI TRANSIZIONE DI BREVE DURATA IMPEGNATO PRIORITARIAMENTE SULLA RIFORMA ELETTORALE, CON IL PDL ALL’OPPOSIZIONE, E A QUELLA DELLE ELEZIONI IMMEDIATE AFFRONTATE CON UN’ALLEANZA PD-TERZO POLO, VA CONSIDERATA ANCHE L’IPOTESI DI UNA “GRANDE COALIZIONE” SENZA BERLUSCONI: FORSE E’ L’UNICA VIA POSSIBILE PER FAR USCIRE L’ITALIA DA UNA CRISI GRAVISSIMA E PREPARARE IL TERRENO PER UN BIPOLARISMO MATURO

Editoriale per la Newsletter n. 125, del 1° novembre 2010 

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LIBERA PROFESSIONE IN LIBERTA’ VIGILATA

SULLA RIFORMA DELL’AVVOCATURA IL GOVERNO SPOSA UNA CONCEZIONE DELLA DISCIPLINA DELLE PROFESSIONI RIGIDAMENTE LEGATA AL MODELLO TRADIZIONALE DELLA BOTTEGA ARTIGIANA OPERANTE IN UN MERCATO CONTROLLATO DAI CONSIGLI DELL’ORDINE, CON FORTI LIMITI ALLA CONCORRENZA

Editoriale per la Newsletter n. 124 e per il sito lavoce.info, 25 ottobre 2010 

     Due anni fa, nel novembre 2008, il ministro Alfano, al Congresso nazionale forense di Bologna, fece agli avvocati un discorso che suonava sostanzialmente così: “se mi portate un disegno di riforma sul quale concordino tutte le componenti e le voci dell’avvocatura, io mi impegno a farlo passare in Parlamento”.

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DISOCCUPAZIONE: CHI HA RAGIONE FRA BANCA D’ITALIA E GOVERNO?

I CASSINTEGRATI NON POSSONO ESSERE CONSIDERATI TUTTI DISOCCUPATI, MA IN LARGA PARTE SI’: E’ PURTROPPO DIFFUSISSIMO L’ABUSO DELLA CIG PER MASCHERARE SITUAZIONI NELLE QUALI NON  CI SONO POSSIBILITA’ REALI DI RIPRESA DEL LAVORO NELLA STESSA AZIENDA – INVECE DI PRENDERSELA CON LA BANCA D’ITALIA CHE DENUNCIA QUESTA REALTA’, PERCHE’ IL GOVERNO NON SI ATTIVA PER RIQUALIFICARE PROFONDAMENTE IL SISTEMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI?

Editoriale per la Newsletter n. 123, del 18 ottobre 2010

          L’ultimo bollettino trimestrale della Banca d’Italia avverte che i disoccupati in Italia sono molto più numerosi di quanto dicano i dati forniti dall’Istat: 11 per cento della forza-lavoro complessiva (con un tasso tre volte maggiore nella fascia di età tra i 16 e i 24 anni), rispetto all’8,5 per cento complessivo delle statistiche ufficiali. I ministri Tremonti e Sacconi protestano, qualificando i dati forniti dalla Banca centrale rispettivamente come “inutilmente ansiogeni” e come “esoterici”, ovvero non più affidabili di quelli che avrebbero potuto essere forniti dal mago Otelma.
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IL PARTITO DEMOCRATICO E LA MANIFESTAZIONE DELLA FIOM

IL PRINCIPIO DI AUTONOMIA RECIPROCA TRA LA SFERA POLITICA E QUELLA SINDACALE IMPLICA CHE IL PD COME TALE NON ADERISCA AD ALCUNA MANIFESTAZIONE SINDACALE O IMPRENDITORIALE, E CHE, PER ALTRO VERSO, NON VI SIA ALCUNA CONTRADDIZIONE TRA L’APPARTENENZA AL PD E L’APPARTENENZA O LA PARTECIPAZIONE A INIZIATIVE DELLA CGIL, DELLA CISL, DELLA CONFINDUSTRIA O DI QUALSIASI ALTRA ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE

Editoriale per la Newsletter n. 123, del 18 ottobre 2010

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IL FALSO FA PIU’ MALE DEI CANDELOTTI

LA TESI SECONDO CUI L’ACCORDO DI POMIGLIANO VIOLEREBBE LA LEGGE SERVE SOLO A DEMONIZZARLO IMPEDENDO IL DIBATTITO SULLA VERA QUESTIONE SINDACALE: SE CIOE’ UN INVESTIMENTO DI 20 MILIARDI VALGA TRE DEROGHE MARGINALI AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE E UNA CLAUSOLA DI TREGUA

“Lettera sul lavoro”  pubblicata sul Corriere della Sera il 7 ottobre 2010 – V. in proposito anche la replica del Segretario della Fiom di Napoli, pubblicata su l’Unità del giorno seguente, con la mia contro-replica

Caro Direttore, un’aggressione come quella di ieri contro la Cisl sarebbe un atto incivile e insensato anche se fosse vero che – come sostiene la Fiom-Cgil – l’accordo firmato dalla Cisl con la Fiat per lo stabilimento di Pomigliano violi la legge. Il fatto è che questa violazione di legge non esiste proprio. Per questo aspetto, la vicenda dell’accordo di Pomigliano merita di essere studiata non soltanto come evento rilevantissimo nell’evoluzione del nostro sistema delle relazioni industriali, ma anche come un case study di straordinario interesse sotto il profilo politologico.
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“STATUTO DEI LAVORI”: SACCONI ADOTTA LA TATTICA DELLA VEDOVA SCALTRA

CON UNA LETTERA A SINDACATI E IMPRENDITORI IL MINISTRO DEL LAVORO TROVA IL MODO PER RINVIARE SINE DIE IL DISCORSO SULLO “STATUTO DEI LAVORI”: LA SUA PRESENTAZIONE IN PARLAMENTO E’ RINVIATA… A QUANDO I DESTINATARI DELLA LETTERA SI SARANNO ACCORDATI SUL SUO CONTENUTO

Articolo pubblicato su l’Unità del 4 ottobre 2010

Ricordate la rubrica del Bertoldo intitolata “La Vedova scaltra”? Ogni settimana una vignetta presentava la vedova falsamente rassegnata a tornare al Creatore, che lo pregava così: “Fatemi solo vedere il giorno in cui tutti pagheranno le tasse, poi sono pronta a ricongiungermi al mio adorato marito”; oppure “Possa io solo vedere il giorno in cui le Poste torneranno a funzionare, poi sono pronta a lasciare questo mondo”. L’auspicio del nostro ineffabile ministro del Lavoro è lo stesso: “fatemi solo vedere l’accordo tra le parti sociali sul contenuto del nuovo Statuto dei lavori, e sarò pronto a presentarlo in Parlamento”.
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RISPOSTA A RICOLFI: CINQUE COSE CHIARE SUL CHE FARE

AL POLITOLOGO, CHE CI FA UN SERVIZIO PREZIOSO ENTRANDO NEL MERITO DEL CONTENUTO DEL MANIFESTO DI WALTER VELTRONI, RISPONDO PROPONENDO ALCUNE PROPOSTE CHIARE E INCISIVE SU ALTRETTANTE QUESTIONI CRUCIALI PER RIMETTERE IN MOTO IL NOSTRO PAESE BLOCCATO

Editoriale pubblicato su Europa il 25 settembre 2010, in risposta all’editoriale di Luca Ricolfi sulla Stampa del giorno precedente

Sulla Stampa di ieri Luca Ricolfi ci fa un servizio prezioso: si prende la briga di leggere il “documento dei 75”, di analizzarne impietosamente il contenuto e discuterlo, dati alla mano. E, insieme a qualche diagnosi che gli appare sbagliata (“l’Italia immaginaria della sinistra” è il titolo del suo editoriale), denuncia qualche silenzio diplomatico e qualche indicazione ancora troppo generica, per paura di essere “indigeribile per il centrosinistra com’è oggi”. Provo a trarre profitto dalla critica corrosiva – e proprio per questo utilissima – cui Ricolfi sottopone la parte programmatica del documento, per dire come i difetti da lui denunciati potrebbero essere superati.

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SE NON ORA, QUANDO? (RISPOSTA A IGNAZIO MARINO)

AL LEADER DELLA TERZA MOZIONE CONGRESSUALE DEL PD, CHE HA CRITICATO IL “DOCUMENTO DEI 75” PER I TEMPI E I MODI DELLA SUA PUBBLICAZIONE, REPLICANO DUE FIRMATARI DI QUEL DOCUMENTO CHE AL CONGRESSO HANNO SOSTENUTO QUELLA MOZIONE

Risposta di Pietro Ichino e Magda Negri su l’Unità del 25 settembre 2010 all’intervista di Ignazio Marino pubblicata sullo stesso quotidiano del 20 settembre 2010 – Segue la controreplica dello stesso Marino pubblicata sull’Unità del 26 settembre – Sul rapporto tra l’area politica che fa capo a Ignazio Marino e l’area che è venuta a crearsi con il “documento dei 75” v. la mia risposta a una lettera della settimana scorsa

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IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO VA LETTO PER INTERO

NELLA LETTERA DI NAPOLITANO SUL CASO DI MELFI C’E’ ANCHE L’INVITO A TUTTI I PROTAGONISTI DEL CONFRONTO SINDACALE AD AFFRONTARE LA RIFORMA DEL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI, INDISPENSABILE AL NOSTRO PAESE PER FAR FRONTE ALLE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE

 

“Lettera sul lavoro” pubblicata sul Corriere della Sera il 26 agosto 2010

 

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I TORTI E LE RAGIONI DI MARCHIONNE

LO SCONTRO NELLO STABILIMENTO DI MELFI, INASPRITO DA SCELTE DELLA FIAT DISCUTIBILI SUL PIANO SOSTANZIALE COME SU QUELLO PROCEDURALE, DISTOGLIE L’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA DALLE QUESTIONI BEN PIU’ CRUCIALI E FONDATE, CHE MARCHIONNE HA POSTO AL PAESE CON IL SUO PIANO INDUSTRIALE

“Lettera sul lavoro” pubblicata sul Corriere della Sera il 23 agosto 2010

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