CHI HA PAURA DEL SALARIO MINIMO?

I pro e i contra di questa misura di politica del lavoro adottata dalla maggior parte dei Paesi sviluppati, ma non ancora in Italia – Le questioni della differenziazione regionale in relazione al potere d’acquisto della moneta e della riduzione per i giovani new entrant

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Articolo di Andrea Garnero pubblicato sul sito
lavoce.info il  16 gennaio 2018 – In argomento v. anche le schede comparatistiche dell’OECD e di Eurostat pubblicate su questo sito la settimana precedente      Continua…

QUANTO HANNO PESATO GLI SGRAVI E QUANTO LA NUOVA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI SULLE ASSUNZIONI STABILI

Uno studio rigoroso su quanto è accaduto nel Veneto nel 2015 attribuisce quasi un terzo dell’aumento delle assunzioni stabili verificatesi alla nuova disciplina dei licenziamenti, poco più di due terzi alla decontribuzione

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Articolo di Andrea Ichino pubblicato sull’inserto
Corriere Economia del Corriere della Sera il 24 dicembre 2017 – In argomento v. anche la mia intervista L’incentivo economico alle assunzioni stabili è servito o no? , il mio articolo Lavoro: che cosa è imputabile al Jobs Act e che cosa no e l’articolo di Luca Ricolfi Mercato del lavoro: l’eredità della crisi e il peso del debito             

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RETRIBUZIONE MINIMA ORARIA – 2. IL COMMENTO DI UN ESPERTO

La proposta di salario minimo legale avanzata dal segretario del Pd Matteo Renzi può dare un contributo positivo alla tutela del lavoro più debole che va sperimentato ma sulla determinazione del suo importo bisogna riflettere molto attentamente

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Articolo di Walter Galbusera, già segretario regionale lombardo della UIL, oggi presidente della Fondazione Kuliscioff, pubblicato il 10 gennaio 2018 sul sito della stessa Fondazione – In argomento v. anche gli studi dell’OECD e di Eurostat sui regimi  di
minimum wage  attualmente in vigore nei principali Paesi occidentali   Continua…

RETRIBUZIONE ORARIA MINIMA – 1. COME FUNZIONA NEGLI ALTRI PAESI

A quanto ammonta e come funziona il minimum hourly wage nei principali Paesi occidentali, nelle rassegne proposte da due osservatori molto qualificati

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OECD, Directorate for Employment, Labour and Social Affairs,
Focus on minimun wages after the crisis: making them pay, maggio 2015
EUROSTAT,
Le retribuzioni minime, 2017
In argomento v. anche il commento di Walter Galbusera, presidente della Fondazione Kuliscioff ed ex-segretario regionale della UIL, sulla recente proposta di introdurre anche in Italia uno standard retributivo orario minimo per legge, per i settori non coperti da un contratto collettivo nazionale          Continua…

ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO: UNA PROTESTA SBAGLIATA

Considerare questa misura come una forma di “schiavismo” è insensato: la vera schiavitù che minaccia i giovani è una esclusione permanente dal tessuto produttivo che nasce da un loro difetto grave di orientamento e di conoscenza

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Terzo editoriale telegrafico per la
Nwsl  n. 463, tratto dal corsivo di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera del 17 dicembre 2017In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 30 novembre, L’alternanza scuola/lavoro serve anche per educare i genitori   Continua…

L’INDENNITÀ DI LICENZIAMENTO NEI PAESI EUROPEI MAGGIORI

L’indennizzo minimo previsto dalla legge italiana (quattro mensilità) è quadruplo rispetto a quelli previsti in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna; il massimo (ventiquattro) è pari a quello spagnolo e maggiore rispetto a quello degli altri tre grandi Paesi membri della UE

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Nota elaborata da Filippo Teoldi per la Presidenza del Consiglio, contenente un diagramma che è stato pubblicato anche dal
Sole 24 Ore dell’8 dicembre 2017, a corredo di un articolo di Claudio Tucci fortemente critico sull’emendamento al disegno di legge di bilancio, proposto dall’on. Cesare Damiano, di raddoppiare le indennità previste dal d. lgsl. n. 23/2015 come sanzione per il licenziamento ritenuto dal giudice ingiustificato, emendamento poi bocciato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati – In argomento v. anche Domande e risposte politiche sul contratto a tutele crescenti e ivi in particolare il § 2     Continua…

LE RAGIONI DI UN ECONOMISTA CONTRO IL JOBS ACT

“L’imprenditore ha interesse a espropriare il lavoratore del frutto dell’investimento specifico da lui compiuto sul suo capitale umano, licenziandolo per non riconoscergli la relativa remunerazione: solo la reintegrazione disposta dal giudice può impedirlo”

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Slides della presentazione svolta da Lorenzo Sacconi, professore di politica economica all’Università di Trento, nel corso della sessione dedicata alla riforma dei licenziamenti della conferenza annuale della SIDE, Società Italiana di Diritto ed Economia, svoltasi a Roma il 15 dicembre 2017 – Sono on line anche: la presentazione svolta da me nel corso della stessa sessione, nella quale replico ai suoi argomenti; il dialogo tra Lorenzo Sacconi e me svoltosi nell’estate scorsa in preparazione di questa sessione;  la tabella sintetica degli argomenti contrapposti redatta per consentire ai lettori di avere in modo più rapido un’idea degli argomenti contrapposti
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UN CORSO SU COME SI PROGETTA LA PROPRIA VITA

Alla Stanford University due docenti insegnano a fare degli esperimenti, a prevedere la probabilità di dover cambiare strada, a diffidare di chi consiglia di compiere le scelte fondamentali per il futuro “seguendo la propria passione”

Riassunto, pubblicato sul sito ilPost.it il 26 settembre scorso, di un articolo di Bill Burnett e David Evans pubblicato sul New York Times sotto il titolo Want to Find Fulfillment at last? Think like a designer    Continua…

Alla Stanford University due docenti insegnano a fare degli esperimenti, a prevedere la probabilità di dover cambiare strada, a diffidare di chi consiglia di compiere le scelte fondamentali per il futuro “seguendo la propria passione”

Riassunto, pubblicato sul sito ilPost.it il 26 settembre scorso, di un articolo di Bill Burnett e David Evans pubblicato sul New York Times sotto il titolo Want to Find Fulfillment at last? Think like a designer   

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UN DIBATTITO INTERESSANTE SULL’ANDAMENTO DI OCCUPAZIONE E PRODUTTIVITÀ

A parità di prodotto, la quantità di occupazione e la produttività del lavoro sono le due facce speculari della medesima medaglia: se aumenta l’una non può che diminuire l’altra, e viceversa – Se dunque il PIL italiano cresce poco, un maggiore aumento dell’occupazione significa che si riduce la produttività media del lavoro

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Scambio epistolare pubblicato sul sito della Fondazione David Hume tra Dario Parrini, deputato Pd e membro della Commissione Bilancio della Camera, e Luca Ricolfi, sociologo nell’Università di Torino ed editorialista della
Stampa, 2 dicembre 2017, a seguito della pubblicazione dell’editoriale di quest’ultimo del 25 novembre, Mercato del lavoro l’eredità della crisi e il peso del debito     Continua…

LA SOLA CURA RADICALE DEI MALI DEL MERCATO DEL LAVORO È L’AUMENTO DELLA DOMANDA E IL MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA

L’aumento della domanda di manodopera può venire soltanto da un aumento della somma di investimenti e consumi; e in Italia oggi questo aumento deve essere perseguito principalmente coll’allineare la capacita del Paese di attrarre investimenti stranieri alla media europea

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Lettera pervenuta il 24 novembre 2017 –  Segue una mia breve risposta
In argomento v. anche “Come si fa a definire ‘stabile’ un posto di lavoro dal quale si può essere licenziati in qualsiasi momento?”   Continua…

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