La notizia buona è che il progresso tecnico non riduce il lavoro umano utile; quella meno buona è che le nuove occasioni di lavoro umano non si attivano necessariamente là dove sono sparite le vecchie e che, sul sostegno ai lavoratori nella transizione dalle vecchie alle nuove, l’Italia non è messa affatto bene
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Intervista a cura di Giorgio Brotti pubblicata su l’Eco di Bergamo l’8 novembre 2018 – In argomento v. anche la mia lezione inaugurale del X Corso di Laurea magistrale in Scienze cognitive e Processi decisionali, del 1° ottobre 2018: Vince l’intelligenza umana o quella artificiale? Continua…
Il problema più difficile da risolvere per l’attuazione del progetto del M5S, non è tanto quello delle risorse finanziarie, quanto quello del know-how e dell’attrezzatura della rete cui si affida il compito di assistere milioni di beneficiari e controllarne l’effettiva disponibilità per l’inserimento al lavoro
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Intervista a cura di Silvia Ognibene pubblicata sull’inserto fiorentino del Corriere della Sera il 22 ottobre 2018 – In argomento v. anche, su questo sito, l’intervista alla prof. Alessandra Sartori sul Libero del 25 maggio 2018, Per far decollare il collocamento occorrono gli specialisti; inoltre la mia intervista all’Agenzia Adn Kronos del 15 gennaio, Lavoro: i risultati di questa legislatura e le priorità della prossima
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Il ritorno all’abuso di questo ammortizzatore sociale nei casi di chiusura dell’azienda, incoerente anche con la logica del “reddito di cittadinanza”, assistenza universale che dovrebbe assorbire tutte le altre, può spiegarsi solo come un messaggio politico di drastica inversione rispetto al percorso concordato tra Italia e UE negli ultimi anni
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Articolo pubblicato il 18 ottobre 2018 su lavoce.info – In argomento v. pure Se Di Maio ripristina la Cassa integrazione per le aziende che chiudono Continua…
È ragionevole e non contrasta con il principio di uguaglianza la disposizione che collega i limiti minimo e massimo dell’indennizzo per licenziamento ingiustificato all’anzianità di servizio del lavoratore, mentre è incostituzionale quella che fa variare i suddetti limiti in funzione dell’entità dell’organico aziendale
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Il Conseil constitutionnel francese
Estratto (tradotto in italiano) dalla motivazione della decisione del Conseil constitutionnel francese 5 agosto 2015 sulla Loi pour la croissance, l’activité et l’égalité des chances économiques n. 2015-715, relativo all’articolo 266 della stessa legge, concernente l’indennizzo dovuto dal datore di lavoro nel caso di licenziamento privo della “cause réelle et sérieuse” richiesta per la regolarità del recesso datoriale – Segue la descrizione dell’assetto normativo della materia, a seguito della sentenza costituzionale: ora l’indennizzo può variare da 0 a 20 mensilità dell’ultima retribuzione, con minimi e massimi differenziati a seconda dell’anzianità di servizio – In argomento v. anche la comparazione tra le discipline della stessa materia nei maggiori Paesi europei, a cura di Filippo Teoldi, con un diagramma molto chiaro che mostra come anche prima della sentenza della nostra Corte costituzionale i limiti dell’indennizzo posti dalla legge italiana fossero ai livelli massimi tra i Paesi considerati; e il mio commento alla recentissima sentenza della Corte costituzionale italiana sullo stesso tema, in riferimento al d.lgs. n. 23/2015 Continua…
Da punti di partenza apparentemente lontani tra loro e con approcci culturali diversi, due interventi su questo tema giungono a conclusioni sorprendentemente simili
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Interventi introduttivi di Pietro Ichino e di Leonello Tronti all’incontro promosso dalla Fondazione Stensen a Firenze il 13 ottobre 2018 – In argomento v. anche la mia conferenza di Corigliano Calabro del maggio 2015 Hire your best employer, e l’articolo di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi del febbraio 2017, Le cose di sinistra di cui la sinistra ha paura Continua…
Mentre la Corte costituzionale dà il suo contributo alla volatilità della legislazione del lavoro, la politica economica del Governo sfida irresponsabilmente la fiducia degli operatori internazionali
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Intervista a cura di Alessandra Ricciardi pubblicata su Italia Oggi il 2 ottobre 2018 – In argomento v. anche l’articolo pubblicato su lavoce.info, Lavoro: l’Italia ritorna in mezzo al guado, e l’editoriale telegrafico Deficit al 2,4%: non è fattible, ma il solo annuncio fa già danni gravi Continua…
Quella che viene indicata come l’età dell’oro del lavoro ha avuto vita breve non per effetto di una controrivoluzione capitalistica, ma semplicemente perché fondata su un indebitamento sfrenato; e nessun regime può sopravvivere facendo affidamento su di una illimitata disponibilità del mondo circostante a continuare a fargli credito
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Questo scritto, anticipato il 1° ottobre 2018 sul Bollettino Adapt, costituisce la traccia dell’intervento che ho svolto domenica 7 ottobre, nell’ambito delle Conversazioni Giuseppe Pera a San Cerbone (Lucca), nel corso della tavola rotonda con Luisa Corazza e Marta Fana, introdotta e moderata dal giudice del lavoro Luigi Cavallaro – Lo scritto di quest’ultimo, cui il mio intervento si riferisce, è pubblicato in Lavoro e cittadinanza. Dalla Costituente alla flessibilità: ascesa e caduta di un binomio, a cura di L. Baldissara e M. Battini, Milano, Fondazione Feltrinelli, 2017, pp. 49-66 – In argomento v. anche Dialogo tra un giurista e un economista sulla riforma dei licenziamenti Continua…
La sentenza della Corte costituzionale sulla nuova disciplina dei licenziamenti, pur non spostando i limiti minimo e massimo dell’indennizzo giudiziale, ne aumenta l’imprevedibilità; e contribuisce con il “decreto dignità” a ridare un carattere peculiare di volatilità alla normativa in materia
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Articolo pubblicato su lavoce.info il 27 settembre 2018 – In argomento v. anche la mia relazione al convegno di Modena del 27 settembre 2018, Licenziamento economico: come evolve il diritto vivente, e la scheda tecnica sulla sentenza della Consulta La sentenza della Consulta non scalfisce l’impianto del Jobs Act: ivi anche un grafico che dà conto dell’entità degli indennizzi per i vari casi di licenziamenti affetti da vizi sostanziali o formali, previsti dalla legge, che aiuta a capire e delimitare gli effetti della sentenza costituzionale Continua…
La disciplina del recesso del datore di lavoro per giustificato motivo oggettivo, dalla legge n. 604/1966 alla sentenza della Corte costituzionale del settembre 2018
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Slides utilizzate per la relazione svolta al convegno promosso a Modena il 27 settembre 2018 dalla Scuola di Alta Formazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili in collaborazione con la Fondazione Biagi – In argomento v. anche La questione di costituzionalità della nuova disciplina dei licenziamenti e Dialogo tra un economista e un giurista sulla riforma dei licenziamenti Continua…