In Italia il peso dei contratti collettivi nazionali nella determinazione delle retribuzioni tende a renderle omogenee sul territorio; ma il costo della vita varia da luogo a luogo: lavorare nelle città comporta dunque una penalizzazione salariale in termini reali
Articolo di Marianna Belloc, Paolo Naticchioni e Claudia Vittori pubblicato sul sito lavoce.info il 3 marzo 2020 – In argomento v. anche, su questo sito, l’articolo di Tito Boeri del 18 luglio 2019, Legare gli standard retributivi al costo della vita è equo e necessario Continua…
Le tendenze più recenti del mercato del lavoro italiano confermano l’impressione di un Paese nel quale la rivoluzione digitale occupa una posizione ancora marginale – Ma sorprende anche la difficoltà maggiore per le imprese nel reperire professionalità medio-basse, rispetto ai profili alti e alle competenze più innovative
Articolo di Claudio Negro, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali e Fondazione Anna Kuliscioff, pubblicato il 2 marzo 2020 sul sito Il Punto Pensioni e Lavoro – In argomento v. anche La formazione efficace e lo scandalo dello skill shortage
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L’esigenza di arginare il contagio induce molte aziende a consentire che i dipendenti svolgano il lavoro da casa; e il Governo a rimuovere o alleggerire alcuni vincoli inopportunamente imposti al “lavoro agile” con la legge di tre anni fa
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Articolo pubblicato sul sito lavoce.info il 26 febbraio 2020 – In argomento, oltre al mio intervento in Senato del 9 maggio 2017 sul disegno di legge, v. anche la mia intervista pubblicata dal Sole 24 Ore qualche giorno dopo Continua…
Alle radici culturali del Jobs Act e di alcuni orientamenti giurisprudenziali a esso drasticamente opposti: il mensile Mondoperaio pubblica un inedito di Giorgio Pecorini
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Articolo di Giorgio Pecorini risalente al 2012, ma rimasto inedito, in corso di pubblicazione sul numero di febbraio 2020 di Mondoperaio, con la nota redazionale qui sotto riportata e la mia lettera inviata in risposta all’Autore – Nel testo dell’articolo i link alle mie interviste del novembre 2012 citate, nonché della lettera di don Lorenzo Milani a mio padre dell’11 maggio 1959, essa pure citata – Al mio rapporto con il Priore di Barbiana è dedicato il quinto capitolo de La casa nella pineta Continua…
Il caso italiano mostra come la crescita, comunque modesta, delle disparità di reddito non comporti necessariamente l’aumento delle situazioni di emergenza sociale
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Numero 61 del bollettino Mercato del Lavoro News, organo della Fondazione Anna Kuliscioff, a cura di Claudio Negro – In argomento v. anche, sul numero 48 dello stesso bollettino, Non è il voto dei poveri che spiega il successo del M5S del 2018 Continua…
Due periodi nella storia dello stabilimento: con un bilancio molto positivo il primo (anni ’60), molto meno il secondo
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Messaggio pervenuto il 24 gennaio 2020 – In argomento v. anche Ancora sull’inquinamento atmosferico prodotto dall’Ilva
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Articolo pubblicato sul sito lavoce.info il 25 gennaio 2020 – In argomento v. anche il mio articolo precedente in argomento pubblicato sullo stesso sito il 25 ottobre scorso, Per proteggere i rider si aboliscono le collaborazioni autonome (ivi i link a miei interventi precedenti sullo stesso tema) Continua…
Non è solo la sinistra del 3 per cento a chiedere il ritorno dell’articolo 18 – Manca ancora una consapevolezza diffusa dei danni derivanti per tutti dal regime di job property
Lettera di Enrico Castellano pervenuta il 14 gennaio 2020, in riferimento al mio editoriale telegrafico del 13 gennaio L’articolo 18 e una sinistra senza speranza – Dello stesso E.C. vedi anche Un lessico familiare che rispecchia i temi e i valori di tante famiglie Continua…
Statistiche del lavoro europee: in Italia un mercato del lavoro da Europa Orientale (di un po’ di anni fa, però), con un prelievo fiscale da Scandinavia
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Articolo di Claudio Negro tratto dal suo blog, 7 gennaio 2020 – In argomento v. anche l’articolo di Francesco Daveri su lavoce.info del 5 luglio 2019, Se il PIL non cresce, la disoccupazione non scende Continua…
Nessun meccanismo di “condizionalità” di un sostegno del reddito può essere fatto funzionare mediante strumenti esclusivamente burocratici, quali quelli che un CpI oggi è normalmente in grado di attivare: solo servizi di assistenza intensiva personalizzata possono verificare attendibilmente la disponibilità al lavoro di ciascuna persona interessata
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Lettera pervenuta il 16 dicembre 2019 – Segue la mia risposta – In argomento v. anche Reddito di cittadinanza: i danni dell’improvvisazione Continua…