Come può impedirsi all’imprenditore di richiedere ai propri dipendenti questa misura di igiene, quando ogni giorno per Covid-19 muoiono centinaia di nostri concittadini e dopo che per un intero anno, per combattere la pandemia, abbiamo (ragionevolmente) accettato limitazioni gravissime delle nostre libertà disposte per decreto?
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Articolo pubblicato sulla rivista online Guida al Lavoro il 12 gennaio 2021 – In argomento v. anche la versione più ampia di questo stesso articolo, in corso di pubblicazione sulla rivista Lavoro Diritto Europa – Ivi i link ad altri interventi precedenti sullo stesso tema Continua…
Il T.U. (d.lgs. n. 165/2001) estende alle amministrazioni la disciplina generale del contratto di lavoro, salvo che la materia sia regolata da disciplina speciale – Anche le amministrazioni hanno dunque lo stesso potere dell’imprenditore privato di disporre la vaccinazione, dove necessaria come misura di igiene e sicurezza del lavoro
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Intervista a cura di Letizia Gabaglio, pubblicata sull’inserto Salute de la Repubblica il 9 gennaio 2021 – In argomento v. anche, più ampiamente, il mio saggio pubblicato sulla rivista Lavoro Diritti Europa Continua…
Il prestatore di lavoro è tenuto a conformarsi alle misure adottate dall’imprenditore per garantire la sicurezza e l’igiene del lavoro, quando siano ragionevoli, in quanto aderenti alle indicazioni condivise dalla comunità scientifica; dunque, se del caso, anche a quella che richieda la vaccinazione contro il Covid-19
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Intervento pubblicato in una versione ridotta su Il Quotidiano giuridico l’8 gennaio 2021, in contraddittorio con un l’intervento di segno parzialmente diverso del prof. Oronzo Mazzotta, ordinario di diritto del lavoro nell’Università “La Sapienza” di Pisa – Questo scritto, nella versione più estesa e completata con i riferimenti bibliografici, qui sotto riportata, è in corso di pubblicazione anche nel n. 4/2020 della rivista Lavoro Diritti Europa – Sullo stesso argomento v. in precedenza il mio articolo pubblicato su lavoce.info il 31 dicembre 2021, L’obbligo di vaccinarsi può nascere dal contratto Continua…
La legge finanziaria ha dei contenuti positivi in materia di sostegno all’incontro fra domanda e offerta, tornando a valorizzare gli strumenti introdotti con la riforma del 2015; ma la macchina si mette in moto troppo tardi e ancora troppo lentamente rispetto a un’emergenza drammatica
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Articolo di Lucia Valente, professore di diritto del lavoro nell’Università “La Sapienza” di Roma, pubblicato su lavoce.info l’8 gennaio 2021 – In argomento v. anche A quale riforma della Cassa Integrazione pensa la ministra del Lavoro? Continua…
Nonostante la gravissima crisi economica e il blocco dei licenziamenti, i servizi di outplacement funzionano a pieno ritmo e mostrano come domanda e offerta di lavoro siano notevolmente attive nel mercato – E si conferma la presenza di “giacimenti occupazionali” che potrebbero essere fin d’ora sfruttati molto meglio
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Seconda parte dell’intervista a Cristiano Pechy (responsabile per l’Italia e amministratore delegato di LHH, la società del gruppo Adecco specializzata nei servizi di outplacement), a cura di Lidia Baratta, pubblicata su Linkiesta il 5 gennaio 2021 (ivi anche la prima parte dell’intervista) – In argomento v. anche Skill shortage anche nella fase più nera della crisi
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Prima di una legge ad hoc, che potrebbe essere opportuna ma non è indispensabile, saranno i rapporti contrattuali a spingere la copertura vaccinale, perché anche in assenza della legge ben può essere il contratto a imporre questa misura di protezione
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Intervento di Luigi Oliveri pubblicato sul sito Phastidio.net il 29 dicembre 2020 – In argomento v. anche la mia intervista pubblicata sul Corriere della Sera nello stesso giorno e citata nel testo dell’intervento, nonché il mio articolo pubblicato il 31 dicembre su lavoce.info
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Il dovere di proteggere la salute dei dipendenti, e anche di altre persone che per qualsiasi motivo frequentino l’azienda, grava su tutti i datori di lavoro, privati e pubblici: tutti, pertanto, dovranno esigere la vaccinazione dei dipendenti, quando questi operino in situazioni di possibile trasmissione dell’infezione
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Intervista a cura di Fabio Geraci pubblicata sul Giornale di Sicilia il 30 dicembre 2020 – In argomento v. anche Liberi sul vaccino, ma non a rischio degli altri Continua…
Anche senza che venga emanata una legge ad hoc, forse opportuna ma non indispensabile, a sostenere la diffusione della copertura vaccinale ben possono contribuire i rapporti di lavoro: quando questa misura di protezione sia concretamente praticabile, essa può e deve essere disposta dal datore a norma dell’articolo 2087 del codice civile
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Articolo pubblicato da lavoce.info il 31 dicembre 2020 – In argomento v. anche la mia intervista al Corriere della Sera del 29 dicembre 2021
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La norma che consente all’imprenditore di imporre ai propri dipendenti la vaccinazione anti-Covid c’è già: è l’articolo 2087 del Codice civile, che richiede l’adozione di tutte le misure consigliate dalla scienza e dall’esperienza per assicurare la salute e il benessere di tutti i dipendenti
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Intervista a cura di Virginia Piccolillo pubblicata sul Corriere della Sera il 29 dicembre 2020 – In argomento v. anche l’intervento svolto in Senato il 12 luglio 2917 dalla senatrice a vita Elena Cattaneo sulla cultura delle vaccinazioni
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Già oggi una parte rilevante della forza lavoro si sceglie l’imprenditore, perché ha le informazioni, la formazione e la mobilità necessarie per esercitare questa scelta – L’obiettivo di qualsiasi politica del lavoro degna di questo nome è far sì che questa possibilità di scelta sia data a tutti; e non è affatto un obiettivo utopistico
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Intervista a cura di Gabriel Bertinetto, pubblicata sul sito AppLavoro il 20 dicembre 2020 – Tutte le altre interviste e recensioni del libro L’intelligenza del lavoro sono raccolte nella pagina web dedicata al libro
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