LAVORO POVERO: LO STANDARD MINIMO NON BASTA, OCCORRE ANCHE LA TRASPARENZA DELLE RETRIBUZIONI

Uno salario minimo universale è molto più efficace se è una regola che chiunque può applicare immediatamente, facilmente, senza bisogno di un consulente – La proposta di direttiva UE sulla retribuzione oraria minima è l’occasione per un ripensamento della struttura delle retribuzioni, oggi nel nostro Paese indebitamente complicata

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Articolo pubblicato sul quotidiano
il Foglio il 5 ottobre 2021 – Sulla complicatissima e poco trasparente struttura delle retribuzioni italiane, nonché le difficoltà che ne derivano per il funzionamento efficace di uno standard minimo universale, v. la scheda tecnica predisposta per la Nwsl n. 501, 11 ottobre 2021; inoltre i due miei editoriali telegrafici, rispettivamente del  10 giugno 2019 e del 2 novembre 2020: ivi i link ad altri articoli in argomento – V. anche, ultimamente, quello di Andrea Garnero e Giulia Giupponi pubblicato su lavoce.info, Sul salario minimo occorre avere metodo Continua…

MINIMUM WAGE, STANDARD COLLETTIVI E DIFFERENZE DI POTERE D’ACQUISTO DELLA MONETA

Gli standard retributivi complessivi orari minimi previsti dai contratto collettivi nazionali in Italia vanno da oltre 11 euro a meno di 6, rivelandosi in molti casi insufficienti al Nord, in altri eccessivi al Sud – Come si possono risolvere le due questioni di politica del lavoro che ne nascono, nell’ottica dell’introduzione di uno standard minimo universale

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Nota tecnica per la
Nwsl n. 551, 11 ottobre 2021 – In argomento, oltre alla mia relazione del 2019 citata alla fine della scheda, v. anche il mio articolo comparso sul Foglio il 5 ottobre, Il minimum wage non basta: occorre anche la trasparenza delle retribuzioni, nonché l’articolo di Claudio Negro del 14 marzo 2019, La questione del minimum wage: qualche osservazione di buon senso Continua…

LA NUOVA DOMANDA DI MANODOPERA CHE NON INCONTRA L’OFFERTA, NONOSTANTE L’ALTA DISOCCUPAZIONE

Il mercato del lavoro è in netta ripresa, ma il 35 per cento delle vacancies stenta a essere coperta, mentre sta per arrivare la seconda “rata” dello sblocco dei licenziamenti – I servizi efficaci al mercato del lavoro sono necessari con urgenza; ma la rete dei Centri per l’Impiego fa registrare ancora zone di gravissimo ritardo

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Numero 106 del bollettino
Mercato del Lavoro News, organo della Fondazione Kuliscioff, 2 ottobre 2021,  a cura di Claudio Negro – In tema di skill shortage e di mismatch tra domanda e offerta di lavoro v. anche, in questo sito, il n. 100 dello stesso bollettino, del 13 luglio scorso
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VADEMECUM PER IL GREEN PASS IN AZIENDA

Che cosa dice il decreto-legge n. 127/2021, che ha introdotto l’onere di esibire la certificazione digitale per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro

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Documento elaborato dallo Studio legale Ichino Brugnatelli e Associati, 24 settembre 2021 – In argomento v. anche  la scheda tecnica pubblicata sul quotidiano il Foglio il 12 agosto scorso, Le norme che consentono già oggi di richiedere il vaccino Continua…

SETTE PUNTI PER IL “PATTO” PROPOSTO DA DRAGHI

Che cosa implica riconoscere che non può esserci lavoro buono senza buona impresa: mobilità verso le impresa più capaci di valorizzare il lavoro, attrazione dei piani industriali migliori da qualsiasi parte arrivino – Ma solo un sistema di relazioni industriali forte e autorevole può adottare e attuare questa linea

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Editoriale per la
Nwsl n. 550, 27 settembre 2021, sollecitato dalla lettura dell’articolo di Claudio Negro, Il penultimatum di Cgil Cisl e Uil a Draghi – In argomento v. anche la mia intervista pubblicata dal quotidiano francese Le Figaro il 30 giugno scorso  Continua…

FRANCESCO ALL’O.I.L.: FAR IN MODO CHE CIASCUNO POSSA AMARE IL PROPRIO LAVORO

Un contenuto profetico che si colloca al di sopra del discorso giuridico-economico, ma anche qualche punto a rischio di generare equivoci, come la polemica con l’illuminismo, l’immaginario legato al dio-denaro e la questione della parità di genere

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Commento al video-messaggio inviato dal Papa alla 109ma Conferenza Internazionale del Lavoro,  pubblicato nel numero di agosto-settembre 2021 della rivista dei Gesuiti
Aggiornamenti Sociali (anch’esso qui disponibile), insieme al commento di Gaetano Sateriale In argomento v. anche l’editoriale telegrafico per la Nwsl n. 443, 30 giugno 2017, contenente una critica a una dichiarazione del Papa in materia pensionistica

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UN’IDEA DEL GOVERNO DA SOSTENERE: L’OBBLIGO DEL VACCINO PER TUTTE LE P.A.

Un provvedimento amministrativo che vincoli tutti gli uffici pubblici a richiedere la vaccinazione ai dipendenti a norma dell’articolo 2087 del Codice civile avrebbe il merito di chiarire anche a tutti gli imprenditori privati e ai sindacati che questa misura è possibile e anzi doverosa

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Articolo pubblicato sul
Foglio il 31 luglio 2021 – In argomento v. anche la mia intervista pubblicata sul Corriere della Sera del  22 luglio (ivi i link per risalire agli altri articoli e interviste sullo stesso tema)
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LA RESPONSABILITA’ DELLE IMPRESE NELLA LOTTA AL COVID-19

Ora che la vaccinazione è disponibile per tutti, le imprese hanno il dovere di richiederla in tutti i casi in cui c’è un rischio rilevante di contagio in azienda: la norma generale che le legittima (e vincola) a farlo c’è già, senza bisogno di attendere che un obbligo generale sia sancito da una legge

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Intervista a cura di Claudia Voltattorni pubblicata sul sito
Corriere.it il 28 luglio 2021 – In argomento v. anche l’intervista pubblicata dal Corriere della Sera la settimana prima
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GLI ASILI NIDO NON BASTANO: OCCORRE DETASSARE IL LAVORO FEMMINILE

Pensare che un rafforzamento dei servizi per l’infanzia possa consentire alle donne di lavorare in condizioni di parità con gli uomini significa dare per scontato che siano le donne a doversi occupare dei figli; occorre invece rendere, mediante la leva fiscale, una distribuzione paritaria dei compiti di cura più conveniente per la coppia

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Articolo di Andrea Ichino pubblicato su il Foglio il 14 luglio 2021 – In argomento v. il mio disegno di legge relativo al progetto di incentivazione fiscale della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, presentato nella XVII legislatura
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IL COSTO DEL DIFETTO DELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO

Il 30% dei disoccupati italiani rischia di essere escluso dal mercato del lavoro: in parte sono professionalmente inidonei, in parte non accettano offerte di lavori disponibili – Senza politiche attive mirate agli sbocchi effettivamente esistenti, difficile passare dall’assistenza alla rioccupazione

 

Articolo di Claudio Negro pubblicato sul bollettino n. 100 della Fondazione Anna Kuliscioff Mercato del Lavoro News – In argomento v. anche l’articolo dello stesso C.N., Occupati finti e disoccupati veri Continua…

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