UNA NORMA SEMPLICISSIMA PER FAR FUNZIONARE MEGLIO LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Suggerisco un emendamento che può essere inserito in qualsiasi disegno di legge in materia di lavoro, non costa un euro (anzi: lo fa risparmiare) e avrebbe il merito di costringere le Regioni ad attuare l’anagrafe della formazione professionale e a finanziare soltanto i servizi di formazione e riqualificazione veramente efficaci

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Proposta di emendamento aggiuntivo al disegno di legge finanziaria, che nell’autunno scorso ho predisposto su incarico di alcuni amici parlamentari, cui però poi non è stato seguitoIn argomento v. anche Sette tesi sulle politiche attive del lavoro 
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W0RKING POORS: CHI SONO E COME POSSONO USCIRE DALLA POVERTÀ

I dati necessari per mettere a fuoco il problema e la proposta di una diffusa campagna di contrattazione aziendale e/o territoriale per estendere e rafforzare i premi di produttività ridiscutendo contestualmente l’organizzazione del lavoro e gli organici

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N. 115 del bollettino
Mercato del Lavoro News, organo della Fondazione Anna Kuliscioff, a cura di Claudio Negro, 26 novembre 2021 – In argomento v. anche, su questo sito, il n. 106 dello stesso bollettino, che affronta la questione dal punto di vista del mismatch tra domanda e offerta di lavoro
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LA DIRETTIVA UE SUI RIDER, TRA SUBORDINAZIONE E AUTONOMIA

Fissare uno standard minimo europeo di trattamento del lavoro su piattaforme potrebbe essere l’occasione per introdurre una figura intermedia tra lavoro dipendente e autonomo – Ma la proposta di direttiva lascia troppo margine di manovra agli Stati

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Articolo di Lucia Valente, docente di Diritto del Lavoro alla Sapienza di Roma, pubblicato sul sito lavoce.info il 16 dicembre 2021 – In argomento v. anche
Il ruolo insostituibile della contrattazione per risolvere la questione dei rider  (ivi i link ad altri miei interventi precedenti sullo stesso tema) Continua…

IL REBUS DEL LAVORO DEBOLE E COME LO SI RISOLVE

Per aumentare la produttività del lavoro degli italiani dobbiamo incentivare e sostenere, anche economicamente, la transizione delle persone dalle strutture meno produttive (che non vanno difese a oltranza come siamo soliti fare) a quelle più produttive, che cercano e non trovano il personale di cui hanno bisogno

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Intervista a cura di Gabriel Bertinetto pubblicata sul sito
AppLavoro.it il 20 dicembre 2021 – Può essere interessante un confronto con la mia intervista pubblicata esattamente un anno prima sullo stesso sito
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LO SMART WORKING E L’AUTONOMIA NEGOZIALE INDIVIDUALE

Il protocollo firmato il 7 dicembre tra governo e parti sociali non contiene alcun elemento di novità rispetto alla legge che da 4 anni disciplina il lavoro agile; ma è il primo accordo interconfederale che riconosce esplicitamente il ruolo centrale della contrattazione tra azienda e dipendente

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Articolo pubblicato il 9 dicembre 2021 sul sito lavoce.info –  In argomento, oltre all’articolo il cui link compare nel testo, v. anche Se l’epidemia mette le ali allo smart working – V. inoltre tutti gli altri post in tema di lavoro agile accessibili attraverso il portale Lo smart working
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RIFORMA FISCALE: IL NO DELLA CGIL, CHE CHIEDE LA RIDUZIONE DELL’IRPEF PER CHI GIÀ NON LA PAGA

La protesta di Landini contro la linea del Governo in materia fiscale è davvero poco comprensibile: nella fascia dei redditi bassi (sotto i 15.000 euro annui), non toccati dalla riduzione dell’Irpef, stanno 18 milioni di contribuenti, dei quali più di 13 milioni già ora non pagano nulla, mentre 4,7 milioni pagano fra i 31 e i 454 euro all’anno

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Articolo di Claudio Negro pubblicato il 30 novembre 2021 sul suo blog personale – Sul disegno di legge del Governo in materia fiscale v. anche
La detassazione dei redditi delle donne nella riforma fiscale  Continua…

LA DETASSAZIONE DEL REDDITO DI LAVORO FEMMINILE NELLA LEGGE FINANZIARIA

L’economista del lavoro che con Alberto Alesina ideò e argomentò dodici anni fa questa azione positiva a sostegno del tasso di occupazione femminile critica la scelta del Governo di mascherarla dietro l’espressione “incentivo al lavoro del secondo percettore di reddito in famiglia”

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Articolo di Andrea Ichino, pubblicato sul quotidiano
Il Foglio il 2 dicembre 2021 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 22 novembre Continua…

I NOSTRI POVERI NAVIGATOR, SEDOTTI E ABBANDONATI

Il ruolo del Job advisor, nei servizi per l’impiego dei Paesi del Centro e Nord-Europa, si caratterizza per una formazione specialistica ottenuta con corsi di due o tre anni dopo la laurea; i nostri assunti nel 2018 dal ministro del Lavoro Di Maio sono bravissime persone, ma il ruolo che è stato loro assegnato non lo si può improvvisare

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Intervista a cura di Marco Fattorini pubblicata sul sito Linkiesta
il 19 novembre 2021 – In argomento v. anche la mia intervista del 24 maggio scorso al quotidiano Libero
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LA PRESA IN GIRO DELL’“OFFERTA CONGRUA” DI LAVORO

L’inasprimento delle condizioni per il godimento del reddito di cittadinanza progettato dal ministro del Lavoro è una pura finzione perché l'”offerta congrua” di fatto non esiste e (nel nostro sistema attuale) non può proprio esistere

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Articolo pubblicato sul quotidiano Il Foglio il 18 novembre 2021Oltre ai due articoli (di Francesco Giubileo e mio) di cui nel testo compare il link, v. Sette tesi sulle politiche attive del lavoro e ivi in particolare la quarta  Continua…

POLITICHE ATTIVE: L’ “OFFERTA CONGRUA” NON ESISTE!

L’inasprimento (previsto nel disegno di legge finanziaria) della condizionalità per il godimento del reddito di cittadinanza, consistente nel rendere più cogente la c.d. “offerta congrua” di lavoro, è una pura finzione perché l’ “offerta congrua” di fatto non esiste e (nel nostro sistema attuale) non può proprio esistere

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Articolo di Francesco Giubileo pubblicato su lavoce.info il 16 novembre 2021 – In argomento v. anche i miei articoli Le disavventure di un collocatore (nel quale descrivo “dal vivo” il meccanismo che rende impossibile nel nostro sistema il verificarsi dell'”offerta congrua”) e Sette tesi sulle politiche attive del lavoro, dove al § 4 spiego perché “la condizionalità imperniata sulla sola ‘offerta congrua di lavoro’ non può funzionare” 
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