RIFORMA DEL LAVORO: IMPERFETTA MA VA NELLA DIREZIONE GIUSTA

IL PROGETTO DEL GOVERNO HA NUMEROSI DIFETTI (TUTTI FACILMENTE CORREGGIBILI IN PARLAMENTO), MA L’INTENDIMENTO DI FONDO È QUELLO SEMPRE PERSEGUITO DAL PD: TENDE AD ALLINEARE IL NOSTRO ORDINAMENTO AI MIGLIORI STANDARD EUROPEI E A UNIVERSALIZZARE LA PROTEZIONE

Lettera sul lavoro pubblicata dal Corriere della Sera il 22 marzo 2012

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ROULETTE RUSSA DEI GIUDIZI – 4 – UNO SCAMBIO ALL’INTERNO DEL TEAM DI RICERCA

L’INTERVENTO DELL’ECONOMISTA PERSICO E LA RISPOSTA DI ANDREA ICHINO E PAOLO PINOTTI, AUTORI DELL’ARTICOLO CHE HA DATO ORIGINE AL DIBATTITO, CENTRATA SU DI UN INTERESSANTE CONFRONTO FRA TERAPIE MEDICHE E METODI DI SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE DI LAVORO 

Articolo di Nicola Persico, pubblicato sul sito lavoce.info il 16 marzo 2012, seguito dalla replica di Andrea Ichino e Paolo Pinotti Gli scambi precedenti, originati dall’articolo La roulette russa delle cause in tema di licenziamento, sono i seguenti: Roulette russa dei giudizi – 1 – , Rolulette russa dei giudizi – 2 –, Rolulette russa dei giudizi – 3 –
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RINGRAZIERANNO I PIÙ GIOVANI

UN’ESPOSIZIONE SINTETICA E UNA PRIMA VALUTAZIONE DEI CONTENUTI ESSENZIALI DELLA RIFORMA DEL LAVORO CHE SI STA DELINEANDO

Fondo di Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera del 18 marzo 2012 Continua…

AL “PETTINE” DEL CONFRONTO GOVERNO/SINDACATI IL NODO CRUCIALE DELLA RIFORMA

OGGETTO DELL’ULTIMO DISSENSO È PROPRIO LA QUESTIONE ESSENZIALE: IL PASSAGGIO DA UN REGIME DI JOB PROPERTY DEL LAVORATORE A UN REGIME DI LIABILITY DELL’IMPRESA

Editoriale per la Newsletter n. 192, 19 marzo 2012

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LA CARTA DI NIZZA E LA QUESTIONE DELL’AUTOMATICITÀ DELL’INDENNIZZO NEL LICENZIAMENTO ECONOMICO

SE È COMPATIBILE CON IL DIRITTO EUROPEO PREVEDERE L’INDENNIZZO SOLTANTO A SEGUITO DI UN GIUDIZIO NEGATIVO SULLA GIUSTIFICAZIONE OGGETTIVA DEL LICENZIAMENTO, PERCHÉ DOVREBBE ESSERE INCOMPATIBILE PREVEDERE L’INDENNIZZO IN OGNI CASO, SENZA NECESSITÀ DEL GIUDIZIO?

Articolo di Tiziano Treu pubblicato su Europa il 15 marzo 2012, sotto il titolo L’articolo 18 degli altri – Mi sono permesso di evidenziare in grassetto due passaggi della seconda parte di questo articolo, che mi paiono in contraddizione tra loro. Di seguito all’articolo ho poi riportato (in corsivo), a mo’ di mio commento, l’ultimo paragrafo del mio editoriale per la Newsletter n. 192, volto a mostrare come la soluzione proposta nel mio progetto – artt. 2119 e 2120 del d.d.l. n. 1873/2009, nel senso dell’indennizzo comunque dovuto e nella limitazione del compito del giudice al controllo antidiscriminatorio – sia perfettamente compatibile con l’articolo 30 della Carta dei Diritti Fondamentali; anche perché essa è nettamente più vantaggiosa per i lavoratori rispetto a qualsiasi soluzione che condizioni il godimento dell’indennizzo all’esito di un controllo giudiziale sul motivo economico-organizzativo del licenziamento – Sul “modello tedesco” cui pure si riferisce oggi il progetto di riforma del Governo per i licenziamenti disciplinari, segnalo quanto scrissi sul Corriere della Sera dieci anni or sono, tre giorni dopo la morte di Marco Biagi

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LA FLEXICURITY DELL’UNIONE EUROPEA: APPUNTI PER LA RIFORMA

ANDOR: “PER FLEXICURITY NON INTENDO UN PURO E SEMPLICE ALLENTAMENTO DELLE PROTEZIONI DEL LAVORO, E NEPPURE UN PURO E SEMPLICE INCREMENTO DEL SOSTEGNO DEL REDDITO AL LAVORATORE CHE PERDE IL POSTO”

Saggio di Lorenzo Zoppoli  pubblicato nei Working Papers C.S.D.L.E. “Massimo D’Antona”.IT, n. 141/2012

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ROULETTE RUSSA DEI GIUDIZI – 3 – IL DIBATTITO CON MAGISTRATURA DEMOCRATICA PROSEGUE

Lettera di Margherita Leone (Presidente della Sezione lavoro Tribunale di Roma) e Amelia Torrice (Presidente della Sezione lavoro  della Corte di Appello di Roma), pubblicata su Lavoce.info il 12 marzo 2012, a seguito dell’articolo di Andrea Ichino e Paolo Pinotti pubblicato sul Corriere della Sera del 3 marzo 2012 – Segue la replica degli stessi Andrea Ichino e Paolo Pinotti – Allo stesso articolo hanno risposto anche Pietro Martello con lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 7 marzo 2012, Carla Ponterio e Roberto Riverso con lettera pubblicata su Lavoce.info il 6 marzo 2012

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FONDATA SUL LAVORO, NON SUI PRIVILEGI

I DIVERSI SIGNIFICATI CHE IL TERMINE LAVORO ASSUME NELLA COSTITUZIONE ITALIANA E I PRINCIPI CHE ESSA DETTA IN RIFERIMENTO A CIASCUNO DI ESSI

Intervista a cura di Dino Messina, pubblicata nel libro Salviamo la Costituzione italiana, Bompiani, 2008, pp. 123-145

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IL VALORE DEL LAVORO NELLA COSTITUZIONE

I DIVERSI SIGNIFICATI CON I QUALI QUESTO TERMINE COMPARE NEI TITOLI I E III DELLA CARTA E I PRINCIPI CHE ESSA ENUNCIA IN RELAZIONE A CIASCUNO DI ESSI

Lezione svolta nell’ambito del Seminario Ryla – Università degli Studi di Milano, 12 marzo 2012

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PERCHÉ IN ITALIA GLI OUTSIDERS STANNO COSÌ MALE

LA RAGION D’ESSERE ESSENZIALE DEL PROGETTO DI RIFORMA DEL LAVORO A CUI STA LAVORANDO IL GOVERNO

Editoriale per la Newsletter n. 191, 12 marzo 2012

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