E SE DESTINASSIMO AI CAREGIVERS QUEL CHE SPENDIAMO PER LA 104?

Oggi l’Inps destina una somma ingente ai rimborsi a imprese e amministrazioni per i permessi utilizzati dai dipendenti con parenti disabili: permessi dei quali si osservano abusi molto diffusi – Perché non destinare queste risorse direttamente a chi si occupa di un parente disabile, consentendogli di ridurre l’attività lavorativa retribuita?

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Lettera inviata il 15 settembre 2017 da Vitalba Azzollini (giurista. collaboratrice di un’Autorità di vigilanza, collaboratrice dei siti
lavoce.info e noisefromamerika, Phastidio e Istituto Bruno Leoni), in dissenso rispetto alla proposta contenuta nella lettera di un frequentatore del sito pubblicata in precedenza – Segue la mia risposta, nella quale propongo la soluzione del problema sintetizzata nel titolo  Continua…

CHE FINE HANNO FATTO 134 MILIONI DI ORE DI LAVORO OCCASIONALE?

Se con la nuova disciplina ne è rimasto (visibile) soltanto l’1%, e se deve escludersi che l’altro 99 per cento si sia trasformato in lavoro ordinario, deve ritenersi che esso si sia trasformato o in lavoro nero, o in non lavoro – Ciò dovrebbe indurre il legislatore quanto meno a tornare a consentire alle imprese il ricorso al lavoro intermittente

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Lettera pervenuta il 13 settembre 2017 – Segue la mia risposta al passaggio della lettera in tema di disciplina del lavoro occasionale e del lavoro intermittente – In argomento v. anche il mio intervento del 19 aprile scorso in Senato nella discussione sull’abrogazione della vecchia disciplina dei buoni-lavoro
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PER RIDURRE GLI ABUSI DELLA 104 NEL SETTORE PUBBLICO

Una proposta ragionevole per moralizzare l’utilizzazione dei permessi previsti per l’assistenza ai parenti invalidi, che nel settore pubblico fanno registrare diffusissimi comportamenti fraudolenti

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Messaggio pervenuto il 2 settembre 2017 – In materia di abusi dei permessi previsti dalla legge n. 104/1992 v. anche il mio editoriale telegrafico del 20 febbraio scorso
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SUI DANNI EVITABILI DELLO SCIOPERO NELLA SCUOLA

Anche l’astensione dal lavoro proclamata da sindacati minoritari, e persino quella cui non aderisce nessuno, producono disservizi gravi e costi per l’Amministrazione, che sarebbero tutti evitabili vincolando il personale a dichiarare in tempo utile la propria adesione o no

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Lettera pervenuta il 17 giugno 2017 – In argomento v. anche, ultimamente,
Sciopero nei trasporti: una norma contro la dittatura delle minoranze       Continua…

SALVATI: NON C’È UNA SOLA ECONOMIA, TANTO MENO NEL CAMPO DEL LAVORO

Alcune scuole o correnti economiche, oggi minoritarie, ma non irrilevanti, giungono anche ad approvare con argomenti “scientifici” alcuni dei vincoli che politici e giuristi intendono imporre, anche quelli che secondo altre scuole o correnti possono essere controproducenti

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Lettera di Michele Salvati, pervenuta il 15 giugno 2017 – In argomento v. anche la lettera di Maria Vittoria Ballestrero che ha dato origine al dibattito, gli interventi di Bruno Caruso, ancora Maria Vittoria Ballestrero ,Antonio Padoa Schioppa, Lorenzo Zoppoli, Luisa Carrozza, riferiti anche a una mia recensione del numero 4/2016 della rivista
Lavoro e Diritto     Continua…

NUOVI INTERVENTI SULLA DISCIPLINA DEL LAVORO OCCASIONALE

Un intervento a sostegno della tesi di Franco Scarpelli, nel senso dell’inammissibilità dell’intervento legislativo; e uno in senso contrario: anche dopo l’abrogazione degli articoli 48-50 del d.lgs. n. 81/2015, la figura del lavoro autonomo occasionale continua pur sempre a essere esplicitamente riconosciuta dalla legge previdenziale

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Lettere dell’avvocato Luciano Belli Paci e del professor Paolo Tosi, pervenute a seguito dello scambio tra Franco Scarpelli e me del 31 maggio 2017 sulla costituzionalità del nuovo intervento legislativo in materia di lavoro occasionale – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico
Lavoro occasionale: una questione “di metodo” infondata     
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SCARPELLI: “LA NUOVA NORMA SUI VOUCHER È INCOSTITUZIONALE”

La critica che mi muove il collega: “Tu richiami i precedenti delle leggi sul TFR e sui licenziamenti, approvate nel 1982 e 1990 per evitare i referendum in tema, ma sai bene che non è accaduta oggi la stessa cosa”

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Lettera di Franco Scarpelli, professore di diritto del lavoro nell’Università di Milano-Bicocca, pervenuta il 31 maggio 2017, in riferimento al mio editoriale telegrafico
Lavoro occasionale: una questione “di metodo” infondataSegue la mia risposta    Continua…

BRUNO CARUSO: ALLA RICERCA DI UNA TERZA VIA

Tra l’incudine e il martello delle due posizioni estreme, Bruno Caruso e Riccardo Del Punta hanno provato a  proporre una prospettiva né di pessimismo cosmico, né di facile ottimismo sulle felici,  luminose e imperiture  sorti del capitalismo e del mercato

Intervento di Bruno Caruso, professore di diritto del lavoro nell’Università di Catania, pervenuto il 22 maggio 2017 nel dibattito suscitato dal mio editoriale telegrafico Ancora sul diritto del lavoro come variabile indipendente, dello stesso giorno – V. anche la replica immediata di Maria Vittoria Ballestrero al mio editoriale    Continua…

LA REPLICA DI MARIAVITTORIA BALLESTRERO SUL DIRITTO DEL LAVORO COME VARIABILE INDIPENDENTE

“L’autonomia del diritto del lavoro che rivendichiamo non è dall’economia, ma dalle dottrine economiche e in particolare dalla dottrina neo-liberista, che, insieme a tante altre conseguenze nefaste, ha esercitato una pesante influenza sul legislatore, le parti sociali, i giudici e i giuristi”

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Lettera di Maria Vittoria Ballestrero, professoressa di diritto del lavoro nell’Università di Genova e membro del Comitato Direttivo della rivista
Lavoro e Diritto, in risposta al mio editoriale telegrafico Ancora sul diritto del lavoro come variabile indipendente, 22 maggio 2017 – Ringrazio Maria Vittoria di questo intervento e, con la sua autorizzazione, lo pubblico subito molto volentieri, invitando tutti i colleghi giuslavoristi a intervenire in questo utilissimo dibattito – Per chi volesse prendere conoscenza di alcuni dei miei scritti sull’utilità di una collaborazione stretta fra i giuslavoristi e gli economisti, non solo sul piano della politica del lavoro e dello ius condendum, ma anche per il discorso de iure condito, cioè per lo svolgimento migliore della funzione peculiare del giurista di interpretazione del diritto vigente, segnalo, in ordine cronologico, Il diritto del lavoro e i modelli economici, (anche in Lavoro e Diritto, 1998, pp. 309-322); Il dialogo tra economia e diritto del lavoro (anche in Riv. it, dir. lav., 2001, I, pp. 165-201);  I giuslavoristi e la scienza economica: istruzioni per l’uso, (anche in Arg. dir. lav., 2006, pp. 454-469); ma raccomando anche il saggio di Riccardo Del Punta, L’economia e le ragioni del diritto del lavoro, in Giorn. dir. lav. rel. ind., 2001, 3; infine, sulla ragion d’essere sostanziale dell’autonomia del diritto del lavoro dal diritto civile, la mia relazione su Il percorso tortuoso del diritto del lavoro tra emancipazione dal diritto civile e ritorno al diritto civile (anche in Riv. it. dir. lav., 1912, I, pp. 59-107) Continua…

“INSIEME SENZA MURI”: IL SENSO DI UNA MANIFESTAZIONE

Risposta a un lettore che vede nella sfilata di sabato a Milano un tentativo di rilancio della politica del “pas d’ennemis à gauche”

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Lettera pervenuta il 21 maggio 2017, a seguito della pubblicazione su questo sito di un post del sindaco di Milano Beppe Sala sui motivi della manifestazione del 20 maggio
Insieme senza muri – Segue la mia risposta  Continua…

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