LO SCIOPERO NELLA SCUOLA E GLI INSEGNANTI RETICENTI
A ogni proclamazione di sciopero minoritario nei servizi pubblici, come quello di USB e Unicobas del 24 e 25 settembre, torna di attualità una questione che solo incomprensibili tabù impediscono di risolvere con elementare civismo e buon senso: quella del diritto degli utenti di conoscere in anticipo l’impatto dell’agitazione sul servizio pubblico. Sostengo da tempo che nulla vieta di chiedere ai singoli lavoratori di manifestare la propria adesione allo sciopero con qualche giorno di anticipo. La Commissione di Garanzia potrebbe dare una indicazione in questo senso.
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REFERENDUM: I MOTIVI SERI DEL SÌ
Se proprio di “casta” vogliamo parlare, la più inamovibile e dannosa non è quella che siede in Parlamento; resta il fatto che la riduzione del numero dei parlamentari fa parte da oltre mezzo secolo del patrimonio del migliore riformismo costituzionale e si fonda su alcuni motivi assai seri. Leggi:
– il mio articolo pubblicato il 14 agosto su il Foglio, (cui risponde su questo sito, dissentendo garbatamente, Nino Labate); ma soprattutto
– l’articolo di Tito Boeri e Roberto Perotti pubblicato lunedì scorso su lavoce.info, Perché un parlamento più piccolo funziona meglio.
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UN RUOLO PER IL PD – 1. L’ALTERNATIVA A ROMANIZZARE IL M5S
Un modo per ancorare davvero l’Italia alla UE e all’Occidente, diverso dall'”alleanza strategica” con il M5S teorizzata da Dario Franceschi, e molto migliore. Sarà online domani il mio primo editoriale telegrafico di oggi, pubblicato contemporaneamente da il Foglio, che risponde alla domanda posta da Alessandro Maran sullo stesso quotidiano martedì scorso.
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LA TECNICA DEL CORDONE SANITARIO PER EVITARE IL CONFRONTO
Perché il fuoco di sbarramento funzioni, e il dibattito non si apra per davvero, occorre diffondere una caricatura di quello che osservo e sostengo sui difetti della gestione del personale pubblico (e ignorare le contraddizioni impressionanti in cui cade la ministra): leggi il mio editoriale telegrafico per la Nwsl n. 525.
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SI SBLOCCANO I LICENZIAMENTI MA NON I SERVIZI PER L’IMPIEGO
Il blocco non può essere prorogato senza l’ammortizzatore sociale; ma il sostegno del reddito incondizionato non può essere prorogato senza generare distorsioni molto dannose per il tessuto produttivo. Leggi la mia intervista, a cura del Direttore Pietro Senaldi, pubblicata oggi su Libero, originata dall’uscita del mio libro L’intelligenza del lavoro.
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INTERROGATIVI SUL COMMISSARIAMENTO DI UBER ITALY
Il clamoroso provvedimento di amministrazione giudiziaria dei giudici milanesi si giustifica probabilmente molto di più in riferimento al reato di riciclaggio che agli illeciti di natura lavoristica ai danni di alcuni rider, pur evidenti, ma sulla cui riconducibilità all’articolo 603-bis del codice penale occorrerà maggiore luce: leggi il mio editoriale telegrafico pubblicato oggi sul Corriere della Sera.
I 50 ANNI DELLO STATUTO DEI LAVORATORI
Un confronto non diplomatico su luci e ombre della legge 20 maggio 1970 n. 300: i diritti fondamentali della persona in fabbrica, la forzatura parlamentare sull’articolo 18, la questione della rappresentatività dei sindacati, le vere ragioni dell’astensione Pci, il monopolio del collocamento rafforzato e i servizi al mercato del lavoro dimenticati. Sono online:
– il dialogo-intervista tra Vincenzo Bavaro, professore di diritto del lavoro dell’Università di Bari e membro della Consulta giuridica della Cgil, e me pubblicato sabato nell’inserto La lettura del Corriere della Sera;
– l’intervista parallela a Tiziano Treu e a me, a cura di Francesco Riccardi, su Avvenire di ieri;
– un faccia a faccia tra Susanna Camusso e me del 2015 sulla riscrittura degli articoli 4 e 18 dello Statuto ad opera del Jobs Act.
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LA VERA SFIDA PER IL SISTEMA POLITICO DOPO L’EMERGENZA
I guai della convivenza di un Governo centrale istituzionalmente e politicamente debole con venti Giunte regionali rese forti dall’investitura elettorale diretta. E la sola via d’uscita possibile: leggi l’editoriale telegrafico che ho scritto insieme al costituzionalista Carlo Fusaro per la Nwsl n. 521 (nella foto a destra: l’ultimo voto in Senato sulla riforma costituzionale, 16 gennaio 2016).
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FASE 2: ASSE IMPRESA-SINDACATO IN CIASCUNA AZIENDA
Il sindacato deve imparare in fretta il mestiere di partner dell’imprenditore nell’individuazione delle scelte di organizzazione del lavoro che che consentono una corretta riapertura e producono i risultati complessivamente migliori per i lavoratori, per l’azienda e per la collettività: leggi la mia intervista pubblicata sabato su il Riformista.
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LA SCIOCCHEZZA DEL “FACCIAMO DA SOLI”
Proviamo a immaginare che cosa ci accadrebbe se dovessimo affrontare davvero da soli questa crisi terribile, quindi finanziarci con buoni del Tesoro denominati in lire italiane: non li vorrebbe nessuno. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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