UN REFERENDUM INSENSATO
Perché è assurda la pretesa che 50 milioni di italiani capiscano significato e implicazioni di cinque quesiti complessi e al tempo stesso di dettaglio, come quelli che ci sono stati sottoposti. Nell’editoriale telegrafico di oggi il motivo per cui, tuttavia, non mi sono astenuto per protesta e sono andato a votare i miei preannnunciati due “sì” e tre “no”.
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LA GUERRA E GLI SCHERZI DELLA GLOBALIZZAZIONE
Nonostante i comportamenti e i proclami reciprocamente aggressivi, ciascun Paese, Russia per prima, ha bisogno dello scambio commerciale con gli altri come dell’aria che respira. E lo scambio presuppone un ordinamento giuridico funzionante, che c’è e continua a funzionare nonostante lo scontro distruttivo in atto fra le parti contendenti. Leggi il mio fondo pubblicato ieri sulla Gazzetta di Parma.
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LA “SANTA MADRE RUSSIA” E L’OVEST DEMONIACO
Una pagina de L’idiota di Dostoevskji spiega la diffidenza radicata nella cultura russa contro il progresso che viene dall’ovest e la tendenza conseguente dei russi all’isolamento; ma è una scelta che essi oggi non possono compiere isolandosi anche dalla Cina, la quale intende invece mantenere saldi i propri legami commerciali col resto del mondo. È online il mio fondo pubblicato ieri sulla Gazzetta di Parma.
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IL 1° MAGGIO NON È ANCORA UNA FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI
Sarà davvero la festa di tutti quando il sistema dell’educazione, quello dell’orientamento e (soprattutto) quello della formazione professionale saranno più capaci di prendere per mano i più deboli e guidarli sui percorsi giusti verso una domanda di lavoro che resta in gran parte insoddisfatta. Leggi il mio fondo pubblicato ieri sulla Gazzetta di Parma.
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SE IL MONDO CAMMINA A VELOCITÀ DIVERSE
Una chiave di lettura di due tra gli eventi catastrofici maggiori di questo secolo, come forme di resistenza alla globalizzazione da parte dei sistemi socio-culturali meno evoluti. È online il mio editoriale telegrafico del 12 aprile scorso.
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SE PUTIN NON PUÒ FARE A MENO DELLO SCAMBIO COMMERCIALE
Per la Russia vendere il suo gas e il suo petrolio ai Paesi occidentali è una necessità vitale, più di quanto lo sia per noi comprarli: per questo la nostra disponibilità a rinunciarvi può essere decisiva nel braccio di ferro in corso. Leggi il mio editoriale telegrafico per la Nwsl n. 563.
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L’AUTOCOSCIENZA DELL’UE SI FORGIA NELLA RESISTENZA UCRAINA
Stiamo scoprendo all’improvviso il privilegio di appartenere al XXI secolo; le posizioni euroscettiche si annichiliscono; si registra l’unanimità su misure che anticipano il processo di integrazione europea sul piano fiscale, della politica estera e militare: leggi il mio primo editoriale di oggi.
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IL CRINALE STRETTO SU CUI DEVONO MUOVERSI USA E UE
Nel dosare la reazione all’aggressione russa, le nazioni occidentali devono non solo evitare il rischio di una escalation ancora più catastrofica, ma anche costruire i presupposti perché sia possibile, poi, una solida pace. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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PERCHÉ PUTIN HA GIÀ CLAMOROSAMENTE PERSO
Nell’Europa del XXI secolo l’egemonia non si ottiene più con i carri armati e i bombardieri: la sola pretesa di una nazione di imporsi a un’altra con questi mezzi è il segno di una sua grave debolezza politica; e la destina alla sconfitta. Come sta accadendo al capo del Cremlino con la sua prova di forza tentata (e destinata al fallimento) contro l’Ucraina. È online il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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LA CAPORETTO DELL’ANTIPOLITICA
Durante la settimana dell’elezione del CdS il contrasto fra l’inefficacia del comportamento velleitario e avventato del leader M5S e l’efficacia del comportamento di due politici di razza è emerso con evidenza: uno non vale uno. Leggi il mi0 primo editoriale telegrafico sulla vicenda dell’elezione del Capo dello Stato.
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