SE È IL GIUDICE A STABILIRE IL MINIMUM WAGE
Un nuovo orientamento giurisprudenziale, che vede la magistratura assumersi il compito di determinare direttamente la giusta retribuzione caso per caso, evidenzia l’urgenza dell’istituzione per legge di uno standard minimo. Che però, per non far danni, dovrà essere stabilito con precisione chirurgica, tenendo conto anche delle differenze del costo della vita. Sono online su questo sito:
– il mio articolo pubblicato il 6 ottobre sul sito lavoce.info;
– la mia intervista al quotidiano La Stampa del 10 ottobre;
– la mia intervista all’agenzia ADN Kronos del 19 ottobre sul parere espresso dal CNEL sull’argomento.
Continua…
UN BILANCIO DEL DIBATTITO SULL’EREDITÀ DI DON MILANI
L’attualità del messaggio del Priore di Barbiana, di cui si celebra il centenario della nascita, nel ricordo di un “Pierino”, testimone diretto; e una discussione pacata della critica durissima mossa da Scotto di Luzio a quel messaggio nel suo libro L’equivoco don Milani: è online anche su questo sito la mia ampia intervista a cura di Vincenzo Antonio Poso, pubblicata il 16 settembre sul settimanale Giustizia Insieme.
UN BILANCIO DEL JOBS ACT
I decreti emanati sulla base della legge-delega del 2014 sono otto e riscrivono quasi tutto il nostro diritto del lavoro; ma si discute soltanto di quello che ha riscritto la disciplina dei licenziamenti, armonizzandola con quella degli altri Paesi della UE. Esso non ha ridotto la stabilità dei rapporti di lavoro; abrogarlo serve solo a riprodurre una perniciosa anomalia del diritto del lavoro italiano rispetto quello degli altri Paesi europei. Leggi la mia dichiarazione pubblicata da Il Riformista.
Continua…
È PIÙ IMPORTANTE IL PIL O IL BES?
Perché la crescita economica è indispensabile, se si vuole anche correggere le disuguaglianze e proteggere l’equilibrio ecologico del pianeta: è online il mio editoriale telegrafico pubblicato sulla Gazzetta di Parma e sui quotidiani l’Adige e Alto Adige il 4 giugno.
NON SARÀ IL DECRETO-LAVORO A FAR AUMENTARE IL PRECARIATO
Sul contratto a termine il Governo ripropone la tecnica legislativa del “causalone”, che ha il solo effetto di gonfiare il contenzioso giudiziale, ma non quello di allargare sostanzialmente le maglie della protezione. Nell’articolo pubblicato la settimana scorsa su lavoce.info anche alcune osservazioni sui difetti dell’informazione che generano un eccesso di allarme per i contratti a termine. In argomento v. anche una mia ampia intervista a Italia Oggi. Continua…
IL DECRETO LAVORO: UN PO’ POCO PER FAR FESTA
Bene condizionare la percezione del sussidio di povertà da parte degli “occupabili” alla frequenza di corsi di riqualificazione professionale; ma se la nozione di “occupabile” resta indefinita e nessuno controlla la qualità della formazione professionale, tutto ciò sarà inutile. Mentre i nodi cruciali in materia di assistenza ai poveri – “occupabilità” e “condizionalità” – restano irrisolti, sul contratto a termine si ripropone la tecnica normativa fondata sul “causalone”, che può avere il solo effetto di tornare a gonfiare il contenzioso giudiziale. È online il mio commento al provvedimento legislativo che il Governo si appresta a varare in una apposita seduta fissata per oggi, Primo Maggio. Continua…
LA SINISTRA E LE AMMINISTRAZIONI
Il Pd pone al centro della propria strategia il ruolo delle strutture pubbliche, ma si oppone a ciò che sarebbe necessario per renderle efficienti. Leggi il mio editoriale telegrafico pubblicato la settimana scorsa sulla Gazzetta di Parma. Continua…
I CINQUE PRINCIPI PER UNA SOCIETÀ PIÙ GIUSTA
Economia aperta nel quadro di un’Europa unita; piena contendibilità di ogni funzione, pubblica e privata; pari opportunità effettiva per tutti di accesso a ciascuna funzione; trasparenza totale di ciascuna struttura preposta a una funzione pubblica; valutazione rigorosa della sua efficienza ed efficacia. È online la mia intervista ad Avanti! del 25 marzo scorso. Continua…
POVERTÀ, SALARIO MINIMO E SETTIMANA DI 4 GIORNI
Il punto sui quattro temi caldi della politica del lavoro e del welfare del Governo e del Pd – terreno di confronto assai significativo tra le politiche di Giorgia Meloni ed Elly Schlein – in una mia intervista molto ampia a cura di Maria Scopece, pubblicata la settimana scorsa su Policy Maker Magazine.
Continua…
LE DUE PACI POSSIBILI
Il puro e semplice armistizio come primo passo rischia di consentire all’invasore di consolidare le sue posizioni: di premiarlo, dunque, allontanando e non avvicinando una pace duratura. Leggi il mio editoriale pubblicato il 24 febbraio scorso sui quotidiani Gazzetta di Parma, l’Adige e Alto Adige.
Continua…