
Theresa May
BREXIT: QUOD DIFFERTUR AUFERTUR
Theresa May a Firenze ha detto, in sostanza: “Hard Brexit, no di certo; molto meglio quella soft; il problema è che non sappiamo come farla“; donde una proposta di rinvio di un paio d’anni. Alla quale il negoziatore per l’UE, Michel Barnier, potrebbe rispondere: “perché non un rinvio di tre, così avete più tempo per ripensarci?”. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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SE FI E M5S SI RASSEGNANO AL “GOVERNO DEL PRESIDENTE”
Le maggiori forze di opposizione possono rifiutano una legge elettorale maggioritaria perché accettano tutto sommato volentieri la prospettiva, a questo punto molto probabile, che al dunque sia Mattarella a risolvere il problema di dare un governo al Paese: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi, frutto di una riflessione suggeritami dal colloquio con un alto dirigente UE.
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GLI EFFETTI DELLA TECNOLOGIA SUL DIRITTO DEL LAVORO
Mentre nel settore dei servizi le piattaforme digitali destrutturano l’organizzazione tradizionale del lavoro, nel rapporto di lavoro continuativo il coordinamento telematico erode l’efficacia delle vecchie tecniche protettive: le nuove possibili tecniche di protezione. Per aspetti diversi, tuttavia, l’evoluzione tecnologica rafforza la persona che lavora. È on line la relazione che svolgerò venerdì al congresso dei giuslavoristi a Torino.
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È DAVVERO “MASOCHISMO” QUELLO DELLA POLITICA ITALIANA?
Incomprensione e insoddisfazione nei confronti del Parlamento nascono dalla sfasatura tra la vecchia immagine ideologica ancora coltivata dai partiti e lo schema del comportamento politico di fatto dominante in concreto: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi, in risposta al fondo di Michele Ainis sulla Repubblica di venerdì.
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VITALIZI – 1. QUELLI CHE ALIMENTANO L’ODIO ANTI-CASTA
Rispetto alle “pensioni d’oro” del vecchio regime Inps, i vitalizi pre-2011, ottenibili anche con una sola legislatura, costituiscono un privilegio ancora più inaccettabile, il cui superamento ha una legittimazione specifica aggiuntiva: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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CHE COSA ACCOMUNA LE BATTAGLIE NO-CETA E NO-VAX
In entrambi i casi l’opposizione al gioco cooperativo si nutre di una stessa distorsione cognitiva, stessa sfiducia negli interlocutori, stesso timore che il gioco sia dettato in realtà da interessi occulti. Leggi il mio primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 446.
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PERCHÉ SUL DEFICIT E IL DEBITO PUBBLICO MATTEO SBAGLIA
Ha più prospettive di crescita un’Italia isolata dal processo di integrazione europea, che punta sull’aumento ulteriore del proprio debito già enorme, o un’Italia protagonista di quel processo e inserita in un progetto di sviluppo continentale? Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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LA RIVOLTA CONTRO L’INVALSI E LE SUE VERE RAGIONI
La sinistra-sinistra che si oppone ai test Invalsi ha a cuore, molto più che l’interesse degli utenti del servizio scolastico, l’interesse della parte peggiore degli addetti al servizio stesso: cioè della parte che rifiuta di essere valutata. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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SE IL PAPA CONCEDE TROPPO AI LUOGHI COMUNI
Quando avalla l’idea che sia utile mandare prima in pensione i sessantenni per combattere la disoccupazione dei giovani, il Pontefice non considera che il maggior debito pubblico contribuisce a soffocare la nostra economia, comprimendo la domanda di lavoro; e saranno comunque i giovani stessi a doverlo ripagare: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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PERCHÉ OCCORRE RATIFICARE IL CETA (E FARLO SUBITO)
La ratifica dell’accordo con il Canada sul libero scambio da parte del Parlamento Europeo, nel febbraio scorso, ha costituito la risposta più concreta alla svolta protezionista del nuovo presidente degli U.S.A.; ora tocca ai Paesi membri. Leggi la mia relazione sul disegno di legge di ratifica dell’accordo, sulla base della quale la Commissione Lavoro del Senato ha espresso parere favorevole alla ratifica: qui le risposte puntuali alle obiezioni principali.
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