LA TECNOLOGIA MEDICA OGGI CONSENTE DI MANTENERE IN STATO VEGETATIVO UN CORPO SENZA ATTIVITA’ CEREBRALI QUASI ALL’INFINITO; MA IL FATTO CHE SUL PIANO TECNICO LO SI POSSA FARE NON SIGNIFICA CHE LO SI DEBBA FARE SUL PIANO ETICO
Intervento svolto dal fondatore dell’Istituto Europeo di Oncologia nel corso della discussione generale sul disegno di legge urgente presentato dal Governo, nella seduta serale del 9 febbraio 2009
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Veronesi. Ne ha facoltà.
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PER LA LIBERTA’ DI COSCIENZA NELLA ZONA DI RAGIONEVOLE DUBBIO CHE TALVOLTA DIVIDE I DUE CONFINI GIURIDICI DELLA CERTEZZA DELL’ESISTENZA DI UNA VITA UMANA E DELLA CERTEZZA DELLA MORTE: QUI NESSUNO NOMINI IL NOME DI DIO INVANO
Intervento che ho svolto al Senato nella sessione antimeridiana del 10 febbraio 2009, nel corso della discussione sulla mozione presentata dalla maggioranza in sostituzione del disegno di legge ritirato dal Governo la sera precedente, in materia di trattamenti dovuti nelle situazioni di confine tra vita e morte. L’intervento è stato pubblicato quasi interamente anche su la Stampa dello stesso giorno Continua…
LA POESIA DI EMILY DICKINSON DICE PIU’ E MEGLIO DI QUANTO POSSANO DIRE CENTO TRATTATI DI ETICA, DI MEDICINA O DI DIRITTO
Da Emily Dickinson, Tutte le poesie, a cura di Marisa Bulgheroni, Meridiani Mondadori, Milano, 2001. Segue, tratta dalla stessa fonte, la traduzione di Margherita Guidacci. Nella sezione “Interventi” è disponibile l’intervento che svolgerò al Senato il 9 febbraio 2009 sul disegno di legge del Governo circa il trattamento dovuto nei casi di confine tra vita e morte.
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LA FORZA DI UNA NAZIONE STA NELLA SUA UNITA’, AL DI LA’ DELLE DIVISIONI POLITICHE. IN ITALIA QUESTA UNITA’ MANCA PERCHE’ DIFETTA QUEL SENSO CIVICO RADICATO E DIFFUSO CHE, NEGLI ALTRI PAESI MAGGIORI, INDUCE CIASCUN CITTADINO A PERCEPIRE IL BENE COMUNE COME PRIORITARIO RISPETTO AL PROPRIO PARTICULARE
Editoriale del teologo Vito Mancuso pubblicato su la Repubblica il 13 gennaio 2009. Ringrazio l’Autore e l’Editore di aver acconsentito alla ripubblicazione dell’articolo in questo sito.
Non mi risulta ci sia lingua al mondo che usi l’aggettivo della propria nazionalità per designare qualcosa di imperfetto e di furbesco, come invece facciamo noi italiani dicendo “all’italiana”. C’è sfiducia verso l’Italia anzitutto da parte degli stessi italiani: quanti di noi oggi, immaginando di scegliere dove poter nascere, sceglierebbero l’Italia? Continua…
LE RECENTI PRESE DI POSIZIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA IN MATERIA DI OMOSESSUALITA’ E DI FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE SOLLECITANO UNA RIFLESSIONE SUL PRINCIPIO DEL “DARE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE”
Messaggio pervenuto il 5 dicembre 2008. Segue la mia risposta.
Caro Senatore, nella sezione “Temi diversi” del suo sito leggo un’intervista nella quale lei parla della sua fede cristiana. Per questo mi interessa sapere che cosa pensa delle recenti prese di posizione della Chiesa cattolica contro l’iniziativa francese per il riconoscimento dell’omosessualità come diritto civile e contro i tagli delle sovvenzioni pubbliche alla scuola privata.
G.P.L.
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DOMANDE E RISPOSTE SU COME INTENDO LA MIA LAICITA’ E IL MIO APPARTENERE ALLA CHIESA
31 luglio 2008
Alcuni lettori ed elettori mi interrogano sul mio essere cattolico e laico, sul come questo può influenzare le mie scelte politiche in materie – come il divorzio, l’aborto, la fecondazione artificiale, l’eutanasia, il testamento biologico – sulle quali la Chiesa cattolica assume posizioni molto nette. Riporto dunque qui sotto un dialogo, scritto in tutt’altra occasione, ora ripubblicato nel bollettino “Come Albero” della Parrocchia milanese di San Giovanni in Laterano (febbraio 2009), che mi sembra possa servire per dar conto di come intendo la mia laicità. In argomento v. anche l’intervento che ho svolto al Senato il 10 febbraio 2009.
Tu sei cattolico, o almeno ti consideri tale?
La famiglia da cui provengo, il gruppo familiare con cui mi ritrovo ogni due settimane da decenni, la parrocchia a cui appartengo, possono certo considerarsi Chiesa cattolica. Ma il patrimonio spirituale che cerco di coltivare, comprende senza soluzioni di continuità anche tutta l’eredità dell’ebraismo e del protestantesimo. Figure come Karl Barth, Dietrich Bonhoeffer o Etty Hillesum sono per me dei punti di riferimento spirituali non meno importanti di Sant’Agostino o San Francesco; o, per venire al nostro tempo, Simone Weil o Davide Turoldo.
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