LA QUESTIONE DI UNA SELEZIONE ESPLICITA, TRASPARENTE E NON DISCRIMINATORIA DEI CANDIDATI ALL’IMMIGRAZIONE E’ INELUDIBILE – MA UN GRANDE PAESE CON RESPONSABILITA’ INTERNAZIONALI E FEDELE A UNA COSTITUZIONE COME LA NOSTRA DEVE APRIRSI PIU’ GENEROSAMENTE ALL’IMMIGRAZIONE ANCHE PER MOTIVI UNANITARI, CHE PER DEFINIZIONE NON POSSONO RISPONDERE A QUEGLI STESSI CRITERI SELETTIVI
Articolo di Massimo Livi Bacci tratto dal sito www.neodemos.it (dove compare con il titolo Riaprire il dibattito sull’immigrazione), 15 settembre 2010
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OCCORRE SUPERARE L’ALTERNATIVA SECCA TRA “CITTADINI” E “STRANIERI”, CONSENTENDO UNA PARIFICAZIONE PROGRESSIVA DELLO STATUS DEGLI IMMIGRATI RISPETTO A QUELLO DI CITTADINANZA PIENA – UNA NUOVA POLITICA DELLA CITTADINANZA PUO’ FARE MOLTO PER FACILITARE IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE
Articolo di Maurizio Ferrera pubblicato sul Corriere della Sera del 2 agosto 2010
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LETTERA APERTA DELLA SCRITTRICE ALBANESE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO SULLA BATTUTA DA LUI PRONUNCIATA DURANTE L’INCONTRO CON IL PREMIER ALBANESE: DOPO AVERE CHIESTO ALL’ALBANIA MAGGIORE VIGILANZA CONTRO GLI SCAFISTI, IL PREMIER HA AGGIUNTO: “FAREMO ECCEZIONI PER CHI PORTA BELLE RAGAZZE”
Merid Elvira Dones, autrice del libro Sole bruciato (Feltrinelli, 2007), ha scritto questa lettera aperta a Silvio Berlusconi il 12 maggio 2010
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E’ TEMPO DI UN PRIMO RENDICONTO: HO RACCOLTO QUI UNA SCHEDA PER CIASCUN0 DEI TEMI MAGGIORI DELL’AGENDA POLITICA INTERNA NAZIONALE, SCEGLIENDONE L’AUTORE SECONDO IL SOLO CRITERIO DELLA COMPETENZA E DELL’INDIPENDENZA DI GIUDIZIO
Rassegna a cura di Pietro Ichino, nel secondo anniversario della XVI legislatura, 26 aprile 2010. Le stesse schede saranno pubblicate domani, 27 aprile, su lavoce.info. Ciascuna scheda rappresenta, ovviamente, soltanto l’opinione del rispettivo autore
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L’IMMIGRAZIONE E’ UN FENOMENO STRUTTURALE IN QUALCHE MISURA NON EVITABILE, DEL QUALE PERALTRO L’ECONOMIA DEL PAESE HA UNA NECESSITA’ PERMANENTE E CRESCENTE. ESSO PUO’ E DEVE ESSERE LIMITATO E DISCIPLINATO IN MODO PRAGMATICO ED EFFICIENTE
Saggio di Massimo Livi Bacci, professore ordinario di demografia nell’Università di Firenze
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“INVECE DI SEI MESI DI DETENZIONE, AGLI IMMIGRATI IRREGOLARI (O ALMENO A GRAN PARTE DI ESSI) DOVREMMO RISERVARE SEI MESI DI ISTRUZIONE: LINGUA ITALIANA, REGOLE DI CONVIVENZA, NOZIONI ELEMENTARI NECESSARIE PER LE MANSIONI CHE POTRANNO SVOLGERE UTILMENTE NEL NOSTRO PAESE”
Lettera pervenuta il 18 luglio 2009. Sullo stesso tema v. anche il dialogo immaginario “Un traghetto per Lampedusa”, la mia intervista al quotidiano La Sicilia del 24 maggio 2009 e il contributo programmatico di Enrico Morando per il congresso del PD (giugno 2009)
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QUELLO CHE CONTESTO AL GOVERNO E’ LA SUA POLITICA UN PO’ OTTUSA DI PURA E SEMPLICE RESISTENZA PASSIVA. L’IMPEGNO – DIMENTICATO – PER LO SVILUPPO DEL SUD DEL MONDO NON CI IMPONE DI DIVENTARE ALTRUISTI, MA SOLTANTO DI DIVENTARE EGOISTI PIU’ LUNGIMIRANTI
Intervista a cura di Giuseppe Lorenti, pubblicata su La Sicilia il 24 maggio 2009, dopo la pubblicazione su il Riformista del dialogo immaginario “Un traghetto per Lampedusa”
Proviamo a ragionare lucidamente sulla questione immigrazione. Innanzitutto esiste una terza via che superi la contrapposizione tra la logica di chi predica cattivismo e chi assoluto buonismo?
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“NEI CONFRONTI DEGLI IMMIGRATI IRREGOLARI VOI ITALIANI SIETE AL TEMPO STESSO IPOCRITAMENTE COMPASSIONEVOLI E IRRAZIONALMENTE SPIETATI” – “UN PO’ DI EGOISMO LUNGIMIRANTE DOVREBBE INDURVI A IMPEGNARVI SUBITO MOLTO DI PIÙ PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEI PAESI DA CUI I CLANDESTINI PROVENGONO”
Dialogo immaginario tra Gianni Ercadolli, alto funzionario del ministero degli Interni, e Amina Nitolibar, figlia di una somala e di un indiano, osservatrice dell’Unione Africana in visita a Lampedusa, pubblicato sul quotidiano il Riformista il 23 maggio 2009 (premio per il lettore che per primo scoprirà le due personalità politiche di primo piano che si nascondono dietro i cognomi dei due protagonisti del dialogo)
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L’APOLOGO MOSTRA PERCHE’ IL MINISTRO DEGLI INTERNI SBAGLIASSE A DISPERARSI PER IL FATTO CHE LA CAMERA NON AVEVA APPROVATO L’ALLUNGAMENTO DELLA DETENZIONE DEGLI IMMIGRATI CLANDESTINI DA DUE A SEI MESI (E PERCHE’ LA CAMERA STESSA ABBIA SBAGLIATO A CAMBIARE IDEA, APPROVANDO ALLA FINE L’ALLUNGAMENTO)
A cura di Sergio Briguglio, ricercatore ENEA, 30 aprile 2009
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