LA SCUOLA CHE VOGLIONO I CONTESTATORI DELLA RIFORMA

SOTTO LA BANDIERA DELLA “LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO” RIFIUTANO QUALSIASI VALUTAZIONE: I SOLI INTERESSI CHE VERAMENTE CONTANO, PER LORO, SONO QUELLI DEGLI ADDETTI  

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 345, 18 maggio 2015 – In argomento v. anche il primo editoriale telegrafico per la stessa NwslSe sono i poveri a pagare per la libertà degli insegnanti di non insegnare Continua…

SE SONO I PIÙ POVERI A PAGARE LA LIBERTÀ DEGLI INSEGNANTI DI NON INSEGNARE

CHI RAPPRESENTANO I SINDACATI, QUANDO DIFENDONO UNA SCUOLA NELLA QUALE LO SVOLGIMENTO DEI PROGRAMMI È GRADITO MA DI FATTO  NON OBBLIGATORIO?

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 345, 18 maggio 2015 – In argomento v. anche il secondo editoriale telegrafico, La scuola che vogliono i contestatori della riforma Continua…

IL BOICOTTAGGIO DEI TEST INVALSI NON È RAGIONEVOLMENTE GIUSTIFICABILE

LE VERIFICHE DI APPRENDIMENTO STANDARDIZZATE HANNO LA STESSA UTILITÀ E GLI STESSI LIMITI CHE HA IL TERMOMETRO CON CUI SI MISURA LA FEBBRE: INDIVIDUANO IN MODO OGGETTIVO UN SINTOMO, UNA VARIAZIONE, SENZA PREGIUDICARE LA DIAGNOSI – RIFIUTARLE SIGNIFICA PREFERIRE CHE SI CHIUDA GLI OCCHI ANCHE SULL’EVENTUALE  SINTOMO

Articolo di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera il 13 maggio 2015 – In argomento v. anche  il mio primo editoriale telegrafica per la Nwsl n. 345, Se sono i poveri a pagare per la libertà degli insegnanti di non insegnare, del 18 maggio, e il secondo, La scuola che vogliono i contestatori della riforma

Boicottare il test invalsi (come misura per conoscere lo stato di benessere delle scuole) è equivalente a boicottare l’uso del termometro nelle diagnosi mediche. Entrambi sono strumenti imperfetti di misurazione ma relativamente poco costosi rispetto ad altri disponibili. Tanto più che non si tratta di strumenti definitivi ma utili nel caso per avviare indagini più approfondite

Boicottarli, come è avvenuto ieri, non permette quello che in ogni misura è fondamentale: la comparazione confrontabile tra scuole e classi diverse, che altrimenti andrebbe affidata alla soggettività dei docenti o di chissà chi altri. Misurare la temperatura appoggiando la mano sulla fronte del malato, non può ovviamente dare risultati attendibili.

In ogni caso sono misure di cui interessano le variazioni più che i livelli raggiunti (si peggiora o si migliora); e nessuno si sognerebbe di utilizzarle per trarre conclusioni senza tenere nella dovuta considerazione il contesto che ne determina il valore.

Quale sistema di valutazione può prescindere da una misurazione standardizzata che abbia queste caratteristiche? Non avrebbe senso utilizzare solo indicatori di questo tipo per raggiungere una diagnosi, ma chi auspica che se ne possa fare a meno ha l’onere di spiegare quali altri strumenti possono essere utilizzati.

Il sospetto è che il boicottaggio non derivi da una critica a questo specifico strumento di misurazione, ma dal rifiuto di qualsiasi misurazione. Nella migliore delle ipotesi, chi boicotta i test invalsi evidentemente preferisce giudizi soggettivi a indicatori oggettivi anche se imperfetti. Nella peggiore, si vuole evitare qualsiasi giudizio.

 

PIÙ AUTONOMIA NELLA SCUOLA (ALMENO COME NELLA SANITÀ)

GESTIRE IN MODO BUROCRATICO UN’ORGANIZZAZIONE CON QUASI UN MILIONE DI DIPENDENTI NON PUÒ DARE BUONI RISULTATI – UNA MARCATA AUTONOMIA DI CIASCUN ISTITUTO SCOLASTICO, CON PIENA RESPONSABILIZZAZIONE RIGUARDO AL RISPETTO DI LINEE GUIDA ESSENZIALI  E AI RISULTATI, CONSENTIREBBE ANCHE UNA MAGGIORE LIBERTÀ DI VALUTAZIONE E DI SCELTA PER LE FAMIGLIE

Editoriale di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera il 6 maggio 2015 Continua…

LA SPESA PER LA SCUOLA: TUTTO STIPENDI, NIENTE INVESTIMENTI

L’ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA ISTRUZIONE PUBBLICA GIRA ANCORA QUASI DEL TUTTO INTORNO AGLI INTERESSI DEGLI ADDETTI, NON A QUELLI DEGLI STUDENTI

Articolo di Alberto Bisin pubblicato su la Repubblica del 16 aprile 2015

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CHARTER SCHOOLS: L’ESEMPIO DI “BUONA SCUOLA” DA SEGUIRE

L’ESPERIENZA DELLE CHARTER SCHOOLS STATUNITENSI (NO PROFIT), CON LA LORO PIENA AUTONOMIA GESTIONALE, MA ANCHE PIENA RESPONSABILIZZAZIONE RIGUARDO AI RISULTATI, INDICA LA VIA CHE DOVREBBE ESSERE SEGUITA ANCHE DAL GOVERNO ITALIANO PER LA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE PUBBLICA 

Fondo di Andrea Ichino e Guido Tabellini pubblicato sul Sole 24 Ore del 31 marzo 2015 Continua…

IL BUONO SCUOLA È LA SOLUZIONE MIGLIORE

IL SISTEMA DEL VOUCHER, MESSO A DISPOSIZIONE DELLA FAMIGLIA E SPENDIBILE PRESSO GLI ISTITUTI ACCREDITATI, È QUELLO CHE CONSENTE DI CONIUGARE AL MEGLIO LIBERTÀ DI SCELTA, GIUSTIZIA SOCIALE ED EFFICIENZA

Articolo di Dario Antiseri, pubblicato sul Corriere della Sera il 28 marzo 2015 Continua…

IL BUONO SCUOLA PER LA BUONA SCUOLA

ARGOMENTI A SOSTEGNO DEL METODO DEL VOUCHER COME PRE-CONDIZIONE PER UNA VERA AUTONOMIA E RESPONSABILIZZAZIONE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI E PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ISTRUZIONE PUBBLICA

Articolo di Alessandro De Nicola pubblicato su la Repubblica del 18 marzo 2015

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LO STATO COME LA SCUOLA: DEVONO REIMPARARE A GOVERNARSI

IL NODO POLITICO CENTRALE OGGI IN ITALIA È LA RICOSTRUZIONE DEI MECCANISMI DECISIONALI IN UNA DEMOCRAZIA, MA ANCHE IN UNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA, CHE SI SONO RIDOTTE A NON SAPER PIÙ DECIDERE E A NON RISPONDERE PIÙ DELL’ASSENZA DI DECISIONE

Editoriale di Giovanni Orsina pubblicato su La Stampa del 15 marzo 2015

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ANCORA SUL RECLUTAMENTO NEI CONSERVATORI

TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA, DOPO CHE HO OSSERVATO QUANTO SIA ASSURDO CHE UN DOCENTE POSSA ESSERE ASSEGNATO MECCANICAMENTE “A SANTA CECILIA O A RODI GARGANICO” SULLA BASE DI UNA GRADUATORIA NAZIONALE

Risposta alla lettera aperta di Francesco Di Lernia, Direttore del Conservatorio musicale di Foggia e Rodi Garganico, 7 marzo 2015, a seguito di un mio breve commento alla risposta del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Continua…

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