“Sono io che ho informato il partito, già da mesi, che non intendevo ricandidarmi: sono uno studioso prestato alla politica e non un politico di professione” – “Ho ancora qualche cosa da offrire alla politica italiana, ma in questa fase posso rendermi più utile tornando al mio mestiere di studioso e opinionista”
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Intervista a cura di Elisa Calessi, pubblicata su Libero il 5 febbraio 2018 – In argomento v. anche l’intervista di Giorgio Tonini pubblicata sul quotidiano Il Dolomiti il 5 gennaio, e la lettera di Antonio Padoa Schioppa dell’8 gennaio con la mia risposta Continua…
Risposta a Piero Grasso ed Enrico Rossi (LeU): il bracciale brevettato serve soltanto a facilitare il reperimento dell’oggetto giusto sugli scaffali e a segnalare l’eventuale errore – Se fosse finalizzato al controllo a distanza sul lavoro, in Italia sarebbe vietato ora, come lo sarebbe stato prima della riforma del 2015
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Intervista a cura di Paolo Ceccarelli, pubblicata sul dorso toscano del Corriere della Sera il 4 febbraio 2018 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico Amazon: il bracciale della discordia Continua…
Le amministrazioni che non esercitano il potere disciplinare se non dopo la condanna penale dell’impiegato scorretto abdicano alle proprie prerogative, consentendo il degrado della qualità del servizio e la perdita di prestigio della funzione
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Intervista a cura di Marilena Lualdi pubblicata sul quotidiano La Provincia di Como il 28 gennaio 2018 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 15 gennaio, Un appello in difesa della scuola (e della funzione) pubblica, e quello del 29 gennaio, Scuola pubblica: il motivo assurdo di una inerzia
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Le riforme compiute negli ultimi anni in materia di lavoro e previdenza non vanno affatto smontate, come le opposizioni faziosamente propongono, ma perfezionate e implementate per la parte ancora non compiutamente attuata o messa a punto
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Intervista a cura di Mariangela Pani, pubblicata dall’Agenzia Adn Kronos il 15 gennaio 2018 – Per un bilancio della riforma del lavoro v. anche il mio articolo pubblicato sul Foglio l’8 gennaio, Il presente e il futuro prossimo della riforma del lavoro
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Il segretario del Pd ha saputo compiere il miracolo di rivitalizzare una legislatura che sembrava morta – Poi, dopo il referendum dell’anno scorso, è parso perdere la bussola della “riforma europea”; ma è subito tornato a porre questa scelta in modo inequivoco al centro del programma del Pd: ed è quanto oggi è indispensabile
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Intervista a cura di David Allegranti pubblicata dal Foglio il 19 dicembre, a seguito del mio editoriale telegrafico del giorno prima, Bilancio di una legislatura Continua…
Per conquistare il voto di quel 40 per cento che ha sostenuto gli ultimi due Governi e che ha votato Sì al referendum costituzionale, il segretario Pd deve impostare una campagna elettorale coerente con la strategia europea perseguita dall’Italia in questi ultimi anni
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Intervista inserita da David Allegranti in un servizio più ampio dedicato alla Leopolda 8, pubblicato su il Foglio del 24 novembre 2017 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 28 ottobre, Paradossi di fine legislatura Continua…
Perché è bene che la riforma del 2015 si consolidi: essa non ha affatto “precarizzato” i rapporti di lavoro, ma sta solo rendendo più fluido il passaggio dalle aziende meno produttive a quelle più capaci di valorizzare il lavoro dei loro dipendenti
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Intervista a cura di Giulia Cazzaniga, pubblicata su Libero il 24 novembre 2017 – In argomento v. anche L’ossessione per l’articolo 18: appunti sulla trattativa fra Pd ed Mdp Continua…
Bersani e Speranza devono spiegare in che cosa consisterebbe la “precarizzazione” del lavoro causata dalla riforma del 2015, dal momento che i posti di lavoro stabili sono cresciuti più di quelli a termine e la frequenza dei licenziamenti è rimasta del tutto invariata
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Intervista a cura di Paolo Ceccarelli pubblicata sul Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere della Sera, il 19 novembre 2017 – In argomento v. anche Se la nuova sinistra punta tutto su di un ferro vecchio
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I cambiamenti maggiori in atto e prevedibili non riguardano tanto la forma del contratto di lavoro, quanto il modo del suo coordinamento con il resto dell’organizzazione aziendale
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Intervista a cura di Marco Gaiazzi, in corso di pubblicazione su Link, inserto del Corriere della Sera, novembre 2017 – In argomento v. anche Le conseguenze dell’innovazione tecnologica sul diritto del lavoro Continua…