NOI E I ROBOT: PERCHÉ NON DOBBIAMO AVERNE PAURA

La notizia buona è che il progresso tecnico non riduce il lavoro umano utile; quella meno buona è che le nuove occasioni di lavoro umano non si attivano necessariamente là dove sono sparite le vecchie e che, sul sostegno ai lavoratori nella transizione dalle vecchie alle nuove, l’Italia non è messa affatto bene

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Intervista a cura di Giorgio Brotti pubblicata su l’
Eco di Bergamo l’8 novembre 2018 – In argomento v. anche la mia lezione inaugurale del X Corso di Laurea magistrale in Scienze cognitive e Processi decisionali, del 1° ottobre 2018: Vince l’intelligenza umana o quella artificiale? Continua…

RISPOSTE A DOMANDE INDISCRETE DI ALCUNE ACCANITE LETTRICI

In una stupenda cantina della Valpolicella una serata dedicata a far rivivere alcune pagine de La casa nella pineta e a discuterne con interlocutrici straordinariamente desiderose di scavare nel testo per scoprirne nuovi contenuti

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Articolo-intervista di Serena Mazzurana pubblicato il 23 ottobre 2018 sul sito
accanitelettrici.org, a seguito di un incontro sul libro La casa nella pineta svoltosi a Marano (Verona) il 4 ottobre precedente, insolitamente quanto piacevolmente ospitato dalla Cantina Armani – Tutte le altre recensioni, interviste, lettere e immagini sul tema de La casa nella pineta sono raccolte nella pagina web dedicata al libro Continua…

SOSTEGNO AI POVERI: COME DOTARSI DELLE CAPACITÀ OPERATIVE INDISPENSABILI

Il problema più difficile da risolvere per l’attuazione del progetto del M5S, non è tanto quello delle risorse finanziarie, quanto quello del know-how e dell’attrezzatura della rete cui si affida il compito di assistere milioni di beneficiari e controllarne l’effettiva disponibilità per l’inserimento al lavoro

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Intervista a cura di Silvia Ognibene pubblicata sull’inserto fiorentino del
Corriere della Sera il 22 ottobre 2018 – In argomento v. anche, su questo sito, l’intervista alla prof. Alessandra Sartori sul Libero del 25 maggio  2018, Per far decollare il collocamento occorrono gli specialisti; inoltre la mia intervista all’Agenzia Adn Kronos del 15 gennaio, Lavoro: i risultati di questa legislatura e le priorità della prossima
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TUTTE LE BUONE RIFORME HANNO IN SÉ IL RISCHIO DELLA SCONFITTA POLITICA NEL BREVE TERMINE

Perché portano cambiamenti i cui frutti positivi sono destinati a manifestarsi nel medio e lungo termine, non nel termine ravvicinato entro il quale si svolge il prossimo turno elettorale

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Intervista a cura di Luigi Marchetti, pubblicata sul sito Luminosi Giorni il 10 ottobre 2018 – Le altre interviste e recensioni relative al libro sono raccolte nell’apposita pagina del sito
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IL PARADOSSO DEI GIOVANI CHE VOTANO PER CHI LI SCHIACCIA SOTTO IL DEBITO

Il Pd non riesce a essere il catalizzatore del movimento dei giovani contro il “furto del loro futuro”; la speranza è che un movimento di questo genere nasca in qualche modo spontaneamente nelle scuole, nelle università

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Materiali per l’intervista a cura di Greg Sorgi, pubblicata il 4 ottobre 2018 su
il Foglio, con alcuni tagli per ragioni di spazioIn argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 1° ottobre, Deficit al 2,4%: i giovani non hanno niente da dire? Continua…

CHE COSA ASPETTANO I GIOVANI A PROTESTARE CONTRO QUESTO FURTO DEL LORO FUTURO?

Mentre nonni e padri decidono di continuare a spendere trenta miliardi l’anno più di quello che il Paese produce, caricandoli sulle spalle di figli e nipoti, questi sembrano svagati, convinti che la politica non li riguardi

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Intervista a cura di Francesco Oggiano, per
Vanity Fair.it, 3 ottobre 2018 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico di due giorni prima, Deficit al 2,4%: i giovani non hanno nulla da dire?
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CHI PAGA I COSTI DELL’INAFFIDABILITÀ

Mentre la Corte costituzionale dà il suo contributo alla volatilità della legislazione del lavoro, la politica economica del Governo sfida irresponsabilmente la fiducia degli operatori internazionali

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Intervista a cura di Alessandra Ricciardi pubblicata su
Italia Oggi il 2 ottobre 2018 – In argomento v. anche l’articolo pubblicato su lavoce.info, Lavoro: l’Italia ritorna in mezzo al guado, e l’editoriale telegrafico Deficit al 2,4%: non è fattible, ma il solo annuncio fa già danni gravi Continua…

LA SENTENZA DELLA CONSULTA NON SCALFISCE L’IMPIANTO DEL JOBS ACT

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LA CULTURA DELLA SPESA PUBBLICA COME VARIABILE INDIPENDENTE

Con i loro atteggiamenti infantili nei confronti del ministro Tria, M5S e Lega invece del “cambiamento” perseguono il ritorno a uno degli aspetti peggiori della prima Repubblica: l’idea che il ricorso al debito possa essere illimitato

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Intervista a cura di Paolo Volonterio, pubblicata con alcuni tagli per ragioni di spazio sul bisettimanale
Il Cittadino di Monza e Brianza, 22 settembre 2018 – Sulla politica del lavoro e del welfare del partito di maggioranza relativa v. pure la mia intervista a Italia Oggi dell’aprile scorso, Ancora sul M5S e la sua battaglia di retroguardia 

 

Il Lions club Seregno Brianza di cui è presidente Massimo Giardina, giovedì 20 settembre, ha organizzato un interessante meeting culturale con Pietro Ichino, 69 anni, giurista, dal 2008 e per 10 anni è stato senatore della Repubblica Italiana fino al 2018 e dal marzo scorso ha ripreso l’insegnamento all’Università Statale di Milano l’insegnamento del diritto del lavoro. L’evento era all’interno di un intermeeting con i Lions club Aid Seregno , Borromeo di Cesano Maderno e Desio.

Professor Pietro Ichino, che cosa l’ha spinta a scrivere il suo ultimo libro, La casa nella pineta (Giunti ed.), che ha presentato giovedì a Giussano?
Ho sentito il bisogno, e al tempo stesso il dovere, di dar conto degli eventi straordinari attraverso i quali sono passato in mezzo secolo di vita adulta, dal ’69 all’ “autunno caldo”, agli anni di piombo nei quali sono stato un bersaglio dei terroristi; e anche degli incontri straordinari che l’hanno segnata, da Don Lorenzo Milani a Bruno Trentin, a Pietro Ingrao e Giorgio Napolitano. Fa parte del “dovere di restituire”.

Un’immagine dell’incontro in margine al quale è stata fatta l’intervista

Venendo all’attualità, qual è il suo parere sul progetto del “reddito di cittadinanza” che il M5S ha posto al centro del proprio programma elettorale e ora si propone di realizzare?
Il nome è sbagliato: con questo termine si intende una rendita che viene erogata dallo Stato a ogni persona, senza altro requisito se non quello della cittadinanza. È una cosa che esiste soltanto in Alaska, per ragioni molto particolari. Quello che propone il M5S è invece uno schema sostanzialmente simile a quello del “Reddito di Inserimento”, condizionato a una situazione di povertà della persona interessata e alla sua disponibilità a partecipare alle iniziative necessarie per l’inserimento o reinserimento nel tessuto produttivo.

Dunque lei è favorevole a questo progetto?
Il M5S propone, sostanzialmente, un notevole aumento dell’entità del sussidio erogato e un ancor più rilevante ampliamento della platea dei beneficiari. Se ci fossero le risorse per farlo, chi potrebbe non essere d’accordo? Il problema è che le risorse sono molto scarse. E quando parlo di risorse scarse non mi riferisco soltanto al denaro, ma anche al know-how operativo per far funzionare davvero la condizionalità dell’erogazione: cioè per rendere effettivo il vincolo della disponibilità del beneficiario alle iniziative necessarie per la rioccupazione.

Cosa pensa del taglio dei vitalizi ai parlamentari definito da Tito Boeri “sistema insostenibile”?
Concordo pienamente con quello che ha detto Tito Boeri. Penso che su questo terreno in passato siano stati commessi degli eccessi gravi, non soltanto dal Parlamento ma anche e forse ancora di più dai Consigli Regionali. Correggere quegli eccessi è giusto, anzi politicamente indispensabile per ricostruire un rapporto di fiducia tra gli elettori e gli eletti. Nelle proposte del M5S vedo però anche qualche cosa di troppo: una volontà di “punizione” indiscriminata di tutti gli ex-parlamentari in quanto tali. Questo intendimento non fa bene né al sistema politico né a quello economico.

A proposito di politica economica, che cosa pensa delle pressioni di Lega e M5S sul ministro Tria perché “trovi i fondi necessari” per attuare i loro programmi a tutti i costi?
Ne penso molto male: con questi atteggiamenti infantili, M5S e Lega invece del “cambiamento” perseguono il ritorno a uno degli aspetti peggiori della prima Repubblica: la cultura della spesa pubblica come variabile indipendente. È la cultura che ha portato ai duemila miliardi del nostro debito attuale.

Sulla legge Fornero vede un certo ripensamento di Salvini?
Non è chiaro se la Lega fa propria la proposta di Alberto Brambilla, consistente in misure che favoriscano la nascita di “fondi di solidarietà” di settore, come quelli dei settori bancario e assicurativo, finanziati principalmente dalle imprese interessate, destinati a consentire il prepensionamento dei sessantenni nelle situazioni di crisi aziendale. Se così fosse, vorrebbe dire che sul terreno pensionistico la Lega ha abbandonato la linea della “soppressione della riforma Fornero”. E sarebbe una gran bella notizia per il Paese: basterebbe questa per abbassare lo spread di una ventina di punti.

Qual è il suo pensiero sulla proposta del ministro di imporre la chiusura domenicale dei negozi?
Ho esposto dettagliatamente in un articolo pubblicato su lavoce.info i nove motivi per cui sono contrario a questa misura. Su questo terreno mi sembra che si debba lasciar operare la contrattazione collettiva. Una eventuale norma legislativa che imponesse la chiusura, del resto, sarebbe comunque derogabile da parte del contratto collettivo aziendale o territoriale.

Problema Olimpiadi invernali , Milano-Cortina, L’Italia può sopportare una simile spesa nelle condizioni in cui si trova, dopo che Roma ha già rinunciato ?
Questi grandi eventi, se gestiti bene, hanno un bilancio complessivamente positivo per l’economia del Paese.

 

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APPUNTI SU IMPROVVISAZIONI E RIPENSAMENTI DI LEGA E 5S

Ora il partito di Salvini sembra riscoprire i fondi di solidarietà di settore regolati dalla legge Fornero come alternativa positiva all’abrogazione della stessa legge: un ripensamento assai opportuno; pessimo invece quello di Di Maio, che sacrifica il progetto di lotta alla povertà in favore della reintroduzione della Cig per le aziende che chiudono

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Intervista a cura di Andrea Carugati, pubblicata su
la Stampa del 17 settembre 2018 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico Se Di Maio ripristina la Cig per le aziende che chiudono Continua…

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