“[…] Vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io […]” – La scelta della sepoltura delle ceneri sotto le radici di un gelso, nel luogo del riposo e degli affetti, dove ci si ritrova dopo essere stati lontani
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Il 16 marzo 2016 Costanza non sapeva ancora di essere affetta dalla PSP-Paralisi Sopranucleare Progressiva, che le sarebbe stata diagnosticata soltanto l’anno successivo, ma percepiva di soffrire di una malattia neurodegenerativa che avrebbe accorciato la vita: di questa sua consapevolezza è segno esplicito questo foglio che consegnò a suo marito, con l’indicazione delle letture da lei stessa scelte per il rito funebre – Seguono due foto del rito della sepoltura delle ceneri nella pineta del Forte dei Marmi, sotto le radici di un gelso, secondo la volontà di Costanza
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Per i giovani cui il direttore della Rivista Giuseppe Pera affidava l’annotazione delle sentenze, Costanza è stata un punto di riferimento prezioso quando occorreva superare qualche difficoltà redazionale, ma anche maestra di scrittura, sempre con una attenzione quasi materna alle loro vicende personali
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Due brani, rispettivamente dalla lettera di Costanza a Elvira, moglie di Giuseppe Pera, del 2 febbraio 2008, e dalla sua lettera a Giulia del 18 settembre 2010, sul lavoro per la Rivista italiana di diritto del lavoro (nella seconda, in particolare, Costanza spiega da dove è nata la sua scelta di abbandonare il lavoro di ricercatrice all’università di Bergamo, per dedicarsi alla Rivista) – Segue una piccola antologia delle lettere di collaboratori ed ex-collaboratori della Rivista, maggio 2020 – Gli altri scritti e documenti relativi alla vita di Costanza Ichino Rossi sono reperibili nella pagina web a lei dedicata
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Da quando ci siamo sposati, il 15 dicembre 1973, a ogni anniversario del matrimonio ho regalato a Costanza un’agendina; e sulla prima pagina ho scritto una poesia – Per il 25° anniversario ho riunito le prime 25 poesie in un libretto, nel quale ho aggiunto soltanto qualche nota sul contesto nel quale ciascun anniversario cadeva: il suo contenuto si può scaricare qui sotto – Seguono alcune poesie per gli anniversari successivi (non sono riprodotte quelle la cui bruttezza mi pare superi il limite della sopportabilità) – Gli altri documenti relativi alla vita di Costanza sono raccolti nella pagina web a lei dedicata Continua…
[…] Ho continuato a pensare a Costanza come a una donna di rara intelligenza e bontà, come la ricordo dal tempo in cui è stata mia allieva e laureata alla Università statale […]
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Lettera di Carlo Capra, professore emerito di Storia moderna nell’Università degli Studi di Milano, a Pietro Ichino, 11 maggio 2020, a seguito della morte di sua moglie Costanza – Gli altri scritti, documenti e dati sulla vita di Costanza sono reperibili nella pagina web a lei dedicata Continua…
Vescovo di Lodi dal 14 febbraio 1785, nel 1797 dovette subire l’esilio dalla propria diocesi dal momento che si era rifiutato di giurare fedeltà alla costituzione della Repubblica Cisalpina, ma fece ritorno nella propria sede episcopale già dal 1799 con la restaurazione degli austro-russi
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Voce a cura di Costanza Rossi per il Dizionario Biografico degli Italiani, volume 36, ed. Treccani, 1988 – Gli altri scritti della stessa C.R. e i documenti relativi alla sua vita sono raccolti nella pagina web a lei dedicata Continua…
“[…] Ichino apre una finestra sulle relazioni industriali con l’obiettivo di cambiare i modi di pensare che contribuiscono a rendere difficile la risalita dopo la crisi […] Idee nuove e controcorrente: se ne deve discutere, ma non si possono ignorare […]”
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Articolo di Stefano Folli pubblicato sull’inserto Robinson de la Repubblica il 30 maggio 2020 – Le altre recensioni, così come le interviste e gli altri interventi e commenti, sul libro L’intelligenza del lavoro sono facilmente reperibili attraverso la pagina web dedicata al libro Continua…
Un’amica ha ritrovato la prima di tre schede sull’impegno politico nei partiti e sulle caratteristiche dei tre principali (qui la DC), con la lettera accompagnatoria, che utilizzammo a cavallo tra il ’67 e il ’68 per altrettanti dibattiti tra ventenni – Per capire una stagione della storia del nostro Paese e la generazione che ne fu protagonista
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Lettera del 7 gennaio 1968 di Paolo Nichelli, compagno di scuola e di attività politica, e mia al nostro gruppo di una trentina di amici all’incirca coetanei, accompagnatoria del documento Per un impegno politico, del dicembre 1967, dedicato all’introduzione di una serie di incontri e in particolare alla storia e alla struttura politica della Democrazia cristiana – Il documento originale è ciclostilato con un piccolo ciclostile ad alcol di cui ci eravamo dotati a nostre spese già dall’anno precedente e che riusciva a fornire circa cento copie di documenti scritti a mano o dattiloscritti su appositi fogli cerati – Su quella mia esperienza v. anche la recensione di Attilio Pandini al libro La casa nella pineta, del 31 marzo 2019 Continua…
Nel racconto delle figlie la lunga, terribile malattia e l’impegno di tutta la famiglia per “tenere vivo il mondo” nonostante la malattia stessa: che significava dare gambe, braccia, mani e occhi a una persona che li aveva via via persi, per darle ancora un motivo per vivere
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Intervista a Giulia e Anna Ichino a cura di Caterina Pasolini, pubblicata sul sito de la Repubblica il 12 maggio 2020, a seguito della pubblicazione del post Il tesoro nascosto dove mai lo immagineremmo Continua…
«[…] Di giorno non si riesce a parlare della morte, mentre nel buio della notte riuscivamo a parlare serenamente del tempo che ci era lasciato da vivere insieme e di quello che sarebbe seguito, nel quale lei non sarebbe stata più qui, ma che lei provava a immaginare con me, così in qualche modo lasciando in esso un segno della sua presenza […]»
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Intervista a cura di Claudio Bozza, pubblicata sul Corriere della Sera dell’11 maggio 2020, a seguito della pubblicazione delle mie riflessioni su Il tesoro nascosto dove mai lo immagineremmo – Segue, in argomento, un breve video di Ferruccio De Bortoli Continua…