FINE VITA: APPELLO PER UNA MORATORIA LEGISLATIVA

SOSPENDIAMO L’ITER DEL DISEGNO DI LEGGE, PER RECUPERARE LA SERENITA’ NECESASRIA PER UN CONFRONTO MIGLIORE E PIU’ APERTO

Mozione sottoscritta da otto senatori, di maggioranza e di opposizione, per iniziativa di Emma Bonino e Pietro Ichino – 26 febbraio 2009

Noi, credenti e non credenti, impegnati nel dibattito parlamentare in corso sul trattamento dovuto nelle situazioni particolari di confine tra la vita e la morte, rileviamo il rischio che un intervento legislativo non sufficientemente meditato su questa materia, quale che ne sia il segno e il contenuto, cristallizzi soluzioni rigide, inevitabilmente sempre in parte inappropriate rispetto all’infinita varietà dei casi reali. Per questo proponiamo una moratoria legislativa di qualche mese su questa materia, che permetta di recuperare la serenità necessaria per un confronto migliore e più aperto

Emma BONINO (PR)
Pietro ICHINO (PD)
Enzo BIANCO (PD)
Stefano CECCANTI (PD)
Lamberto DINI (PDL)
Antonio PARAVIA (PDL)
Maurizio SAIA (PDL)
Giuseppe SARO (PDL)

L’INTERVENTO DI UMBERTO VERONESI NEL DIBATTITO AL SENATO SU ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE DELLE PERSONE PRIVE DI COSCIENZA

LA TECNOLOGIA MEDICA OGGI CONSENTE DI MANTENERE IN STATO VEGETATIVO UN CORPO SENZA ATTIVITA’ CEREBRALI QUASI ALL’INFINITO; MA IL FATTO CHE SUL PIANO TECNICO LO SI POSSA FARE NON SIGNIFICA CHE LO SI DEBBA FARE SUL PIANO ETICO

Intervento svolto dal fondatore dell’Istituto Europeo di Oncologia nel corso della discussione generale sul disegno di legge urgente presentato dal Governo, nella seduta serale del 9 febbraio 2009

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Veronesi. Ne ha facoltà.

 

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SENATORE ICHINO, PERCHE’ INSISTE A RIMANERE CON LA SINISTRA?

Intervista a cura di Andrea Marcenaro, pubblicata su Panorama il 30 gennaio 2009 con testo integrale delle risposte
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino

L’INTERVISTA A “REPUBBLICA” DOPO LO SCONTRO CON I BRIGATISTI AL PROCESSO

Intervista a cura di Dario Cresto-Dina pubblicata su La Repubblica il 27 gennaio 2009
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino

PERCHE’ MI SONO COSTITUITO PARTE CIVILE AL PROCESSO CONTRO LE NUOVE BR

NON E’ IN GIOCO SOLTANTO LA MIA LIBERTA’ DI PENSIERO, MA ANCHE LA LIBERTA’ DI PENSIERO E DI DIBATTITO DI TUTTA LA COMUNITA’ GIUSLAVORISTICA ITALIANA

Sintesi della mia deposizione testimoniale resa davanti alla Corte d’Assise di Milano il 23 gennaio 2009, nel procedimento contro i 17 membri delle “nuove Brigate Rosse”

            L’allarme è incominciato con l’assassinio di Massimo D’Antona, nel maggio 1999: fino a quel momento tutti pensavamo che il terrorismo fosse finito. All’inizio di quell’estate la Digos mi contattò per darmi alcuni consigli per la mia sicurezza.

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OBAMA, ISRAELE E I PALESTINESI

UN LETTORE CHIEDE CHE COSA PENSO DELL’INTERVENTO MILITARE DI ISRAELE A GAZA, “CRONOMETRICAMENTE CONCLUSO NEL GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DI UN NUOVO PRESIDENTE AMERICANO, CHE RISPONDE ANCHE AL NOME DI HUSSEIN”. UNA RISPOSTA SUL PIANO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE, UNA SUL PIANO PRAGMATICO, DELL’ETICA POLITICA

Lettera pervenuta il 20 gennaio 2008

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LA RIVOLUZIONE DEL SENSO CIVICO

COMPITO PRINCIPALE DELLA BUONA POLITICA E’ IL RILANCIO DELLA COSCIENZA DEL BENE COMUNE E DELLA CULTURA DELLE REGOLE: QUESTO COSTITUISCE UNA ENORME RISORSA CUI PUO’ ATTINGERE UN PAESE COME IL NOSTRO, DOVE LE CIVIC ATTITUDES SONO, PER TRADIZIONE SECOLARE, POCO ESERCITATE 

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 13 febbraio 2006, a commento del programma elettorale pubblicato pochi giorni prima dalla coalizione di centro-sinistra.

            C’è una materia, nel programma dell’Unione, che avrebbe meritato un primo capitolo a sé stante e un’indicazione più esplicita di priorità: potremmo chiamarla “promozione del senso civico”, o “cultura delle regole”. È una materia sulla quale l’Italia presenta un deficit grave rispetto ai Paesi dell’Europa centro-settentrionale, misurato con precisione da diversi studi economici e sociologici che mettono a confronto le civic attitudes delle nazioni. Quel deficit si manifesta sostanzialmente in un tasso troppo elevato di disapplicazione delle nostre leggi, di tolleranza e persino talora simpatia per chi le trasgredisce, di evasione fiscale, di corruzione, di lavoro irregolare nelle forme più svariate.

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AVVICENDAMENTI

IL COMMIATO DALLA DIREZIONE DELLA RIVISTA GIA’ DIRETTA DA GIUSEPPE PERA, DOPO VENTICINQUE ANNI ININTERROTTI DI LAVORO IN UN RAPPORTO INTENSISSIMO CON IL MAESTRO

Articolo di apertura dell’ultimo fascicolo della Rivista italiana di diritto del lavoro – dicembre 2008

            Dal prossimo numero questa Rivista sarà diretta da Raffaele De Luca Tamajo e Luigi Montuschi. Un avvicendamento, questo, necessario e anzi obbligato a seguito della mia elezione al Parlamento; ma che sarebbe stato comunque opportuno anche indipendentemente dal presentarsi di questa incompatibilità. Sono ormai ventiquattro anni che, per volontà di Giuseppe Pera e sotto la sua direzione, “faccio” la Rivista: dal 1985, nella veste di caporedattore; poi, dal 1992, in quella di vicedirettore; infine, dal 2002, in quella di “direttore responsabile” affiancato al vero direttore. Sempre sotto la Sua guida vigile e in un rapporto di consultazione continua con un Comitato scientifico straordinariamente attivo e partecipe, ma anche sempre con le redini molto lasche sul collo e con una grande libertà nella scelta dei criteri di selezione del materiale e nella gestione dei rapporti con gli autori. È tempo che la collegialità – vero punto di forza della Rivista – si esprima in una rotazione nella sua direzione, in modo che il suo Dna si arricchisca di nuova linfa e sia evitato ogni possibile rischio di sclerosi o di personalizzazione, ora che è purtroppo venuta meno la garanzia costituita dalla straordinaria figura di Chi della Rivista ha tenuto il timone per quasi un quarto di secolo.

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IL NOBEL A PAUL KRUGMAN. LA COSCIENZA DI UN LIBERAL

E’ COMPITO DELLA BUONA POLITICA FAR NASCERE E RAFFORZARE LA “CLASSE MEDIA”

Una mia recensione in corso di pubblicazione sul n. 4/2008 della Rivista italiana di diritto del lavoro

          L’ultimo libro del grande economista statunitense insignito nei giorni scorsi del premio Nobel, The Conscience of a Liberal  (New York-Londra, Norton, 2007, pp. 296, $ 25,95, ora disponibile anche in traduzione italiana: Bari, Laterza, 2008) muove dalla constatazione di un fenomeno ben noto alle scienze sociali, i cui riflessi sull’effettività del diritto del lavoro abbiamo recentemente discusso in questo sito: l’enorme aumento delle disuguaglianze nei redditi di lavoro e nella ricchezza verificatosi negli ultimi tre decenni rispetto alla situazione degli anni ’50, ’60 e ’70, la polarizzazione del mercato del lavoro fra lavoratori molto forti e lavoratori molto deboli, con il progressivo assottigliamento delle file della classe media (primo capitolo: “come eravamo”).
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NOTE IN MARGINE ALLA GRANDE CRISI – LA LIBERA CONCORRENZA NON ESISTE ALLO STATO DI NATURA

IL MERCATO CONCORRENZIALE E’ UNA FORMA DI ORGANIZZAZIONE DELL’ECONOMIA MOLTO SOFISTICATA (E VULNERABILE), CUI SI ARRIVA AL CULMINE DI UN’EVOLUZIONE PLURIMILLENARIA

Articolo che uscirà su il Riformista il 13 ottobre 2008 

All’origine c’era l’economia agricola di sussistenza; nel medioevo l’economia curtense; poi, con la prima rivoluzione industriale, i grandi mercati monopolistici, seguiti dai sistemi keynesiani ad alta partecipazione statale nell’industria e nelle banche. Un mercato veramente concorrenziale non esiste “allo stato di natura”: ci si arriva solo al culmine di questa evoluzione. Continua…

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