QUALE PROGRAMMA E QUALE LEADER PER IL PD

“NELLA COMPETIZIONE CONGRESSUALE CHE SI E’ APERTA IN QUESTI GIORNI, LEI CON CHI SI SCHIERA?”

Messaggio del 27 giugno 2009. Segue la mia risposta

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IL CONTRIBUTO DI ENRICO MORANDO PER IL CONGRESSO DEL PD

LA NUOVA ALLEANZA TRA MERITO E BISOGNI. IL PARTITO DI CENTROSINISTRA A VOCAZIONE MAGGIORITARIA: PARTITO APERTO, DEGLI ISCRITTI E DEGLI ELETTORI. LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME: QUELLA DEL MERCATO E DEL DIRITTO DEL LAVORO

L’imminente Convenzione nazionale del PD è chiamata a scegliere leader e linea politica del partito, dopo la convulsa fase della sua costituzione (ottobre 2007), della sconfitta elettorale e del primo anno di opposizione al Governo di centro-destra. In questo documento Enrico Morando – senatore del P.D. – prova a riassumere, dal suo punto di vista, i termini essenziali del confronto. Con i primi cinque punti (la nuova alleanza tra merito e bisogni; partito di centrosinistra a vocazione maggioritaria; partito aperto, degli iscritti e degli elettori; un nuovo internazionalismo democratico; una scelta chiara tra linee alternative) egli si propone di illustrare i cardini del posizionamento politico – funzione, natura e linea politica – che ritiene preferibile per il PD.
La seconda parte del documento non ha la pretesa di essere un programma di governo. Sono solo degli esempi, per orientare la discussione congressuale e mostrare all’opera i principi illustrati nella prima parte.

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SILVIO BERLUSCONI L’ITALIANO

COME GLI STRANIERI VEDONO IL NOSTRO PREMIER E IL NOSTRO PAESE
Lettera di uno studioso italiano che da molti anni vive e insegna in Canada – 16 giugno 2009

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PERCHE’ VOTO PER PENATI E VOTO SI’ AL REFERENDUM

PER PENATI: UN VOTO ALLA COMPETENZA E AL PROGETTO. PER IL “SI” AL REFERENDUM: UN VOTO PER LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE (E COMUNQUE PER RENDERE PIU’ FACILE CONTENDERE LO SCETTRO AL PDL)

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IL PD E’ ALLA RICERCA DI UNA LEADERSHIP FORTE, IL PDL RISCHIA DI PERDERE LA SUA

I VOTI DI PD E LISTA BONINO SOMMATI SI AVVICINANO MOLTO ALLA SOGLIA PSICOLOGICAMENTE IMPORTANTE DEL 30%. E LO SCHIERAMENTO DI OPPOSIZIONE, PUR MOLTO DISOMOGENEO, SUPERA NEL VOTO L’INSIEME DELLE FORZE DI GOVERNO (DOVE SI DELINEA UNA GRAVE SCONFITTA PERSONALE DI SILVIO BERLUSCONI). E’ URGENTE CHE ALLO SCOPPIO DELLA “BOLLA DI FIDUCIA” DEL PREMIER L’OPPOSIZIONE, SE VUOLE CANDIDARSI A VINCERE, SAPPIA PRESENTARSI CON UNA GUIDA FORTE E UNA ALTERNATIVA PROGRAMMATICA CHIARA, INNOVATIVA, REALISTICA E LARGAMENTE CONDIVISA

Commento a caldo sulle prime proiezioni dei risultati delle elezioni europee, alla mezzanotte del 7 giugno. A due giorni di distanza il dato del PD si attesta su di un valore più basso rispetto alle prime proiezioni: 26,1%; ma il discorso, nel suo complesso, non cambia.

Se il dato emergente dalle prime proiezioni sarà confermato, Il risultato ottenuto in queste elezioni europee dal Partito Democratico non è disprezzabile: la somma dei voti del PD e di quelli della lista Bonino (che l’anno scorso erano uniti) sembra raggiungere il 30%. E’ un dato peggiore rispetto a quello delle elezioni politiche; ma non è una flessione disastrosa. E c’è un grande serbatoio di voti dispersi al quale il PD potrà attingere in futuro, se saprà proporsi in modo convincente.

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CONOSCERE LA STORIA ITALIANA DEL DOPOGUERRA

SECONDO CICLO SEMINARIALE DELLA SCUOLA DI POLITICA, ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE SCUOLA DI POLITICA IN COLLABORAZIONE CON IL PD

Il corso fornisce gli strumenti per una lettura critica della storia recente del nostro Paese. Poiché le letture storiche sono intimamente legate a visioni ideologiche, oltre che dipendenti dal progresso della ricerca, per assolvere quel compito è utile illustrare e discutere i principali indirizzi storiografici che si sono affermati sul periodo in questione.

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LAVORO: QUEL CHE HA FATTO IL GOVERNO E QUEL CHE AVREI FATTO IO

SUL LAVORO PUBBLICO IL GOVERNO HA IL MERITO DI AVER ACCOLTO ALCUNE LINEE-GUIDA PROPOSTE DAL PD. SUL MERCATO DEL LAVORO, INVECE, SI ASSISTE A UN IMMOBILISMO SCONCERTANTE

Intervista a cura di Vittorio Zincone, pubblicata sul Corriere-Magazine il 30 aprile 2009

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IL DISSENSO DI UN SOCIALISTA DALLA RELAZIONE DI GIORGIO TONINI

“NON CONDIVIDO IL VADE RETRO  ALLA ‘VECCHIE CULTURE NOVECENTESCHE’, IN NOME DI UN NUOVISMO CHE, IN DEFINITIVA, SI RIDUCE A POSIZIONI INACCETTABILI SULLE QUESTIONI BIOETICHE”

Lettera pervenuta il 2 marzo 2009. Lanfranco Turci è stato presidente della Regione Emilia Romagna e della Lega delle Cooperative; inoltre deputato del PDS, dei DS e, nella XV legislatura, della Rosa nel Pugno. Oggi milita nel Partito Socialista.
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COSTRUIRE IL PARTITO NUOVO

LE RAGIONI CHE CI HANNO SPINTO (E TUTTORA CI SPINGONO) A IMPEGNARCI NELLA COSTRUZIONE DEL PD

Intervento introduttivo del Senatore Giorgio Tonini a un incontro di parlamentari del PD svoltosi a Roma il 26 febbraio 2009

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AUGURI E DUE CONSIGLI AL NUOVO SEGRETARIO: APPUNTI SUL DILEMMA DEL PD

LE IDEE-FORZA CON LE QUALI IL NUOVO PARTITO PUO’ RIATTIVARE LA FIDUCIA DEL PAESE NELLA POSSIBILITA’ DI GUARIRE DAI DUE MALI PIU’ GRAVI CHE LO AFFLIGGONO. E IL RISCHIO DI RIMANERE IN MEZZO AL GUADO, TRA LA VECCHIA SPONDA DEL SINDACATO E QUELLA NUOVA DELLA PARTE PIU’ DINAMICA DELLA SOCIETA’ CIVILE

Editoriale pubblicato sul Corriere della Sera del 23 febbraio 2009

            Il nostro Paese soffre di due mali gravi, tra loro connessi: 1) l’inefficienza di molta parte delle sue amministrazioni pubbliche e 2) un tessuto produttivo troppo chiuso all’innovazione, agli investimenti provenienti da altri Paesi, alle nuove generazioni; quindi incapace di crescita già nella congiuntura positiva degli anni scorsi, figuriamoci nella congiuntura attuale di recessione.

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