IL PROGRAMMA PRESENTATO DA PIERLUIGI BERSANI – testo scritto ufficiale

“I PROBLEMI DEL PD NON SONO NATI DA UN TRADIMENTO DELLA SUA ISPIRAZIONE ORIGINALE: SONO NATI DAL NON AVER MESSO ANCORA IL NOSTRO PROGETTO SU BASI CULTURALI, POLITICHE E ORGANIZZATIVE ABBASTANZA SOLIDE”

Testo ufficiale del discorso tenuto in occasione della presentazione della sua candidatura alla Segreteria del P.D., il 1° luglio 2009 a Roma, all’Ambra Iovinelli. E’ disponibile in questa stessa sezione del sito la trascrizione dell’intervento orale con il quale P. Bersani ha presentato lo stesso discorso: il confronto tra “scritto” e “detto” consente di evidenziare le parti che sono state saltate perché evidentemente ritenute meno importanti, nonché alcune marginali sfumature del pensiero dell’ex-ministro delle attività produttive. Alcuni passaggi particolarmente rilevanti, tra i quali quello relativo al superamento del dualismo del mercato del lavoro, sono evidenziati in grassetto.

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IL “PARTITO DELLE PRIMARIE” E LA POLITICA DEL LAVORO

LA NORMA STATUTARIA CHE PREVEDE LE ELEZIONI PRIMARIE PER LA SCELTA DEL LEADER DEL PARTITO INCIDE PROFONDAMENTE ANCHE SUI CONTENUTI PROGRAMMATICI

Intervento svolto nel corso della manifestazione promossa da Walter Veltroni al Centro Congressi Capranica, il 2 luglio 2009 (Scarica il video dell’intervento)

            C’è un nesso tra la politica del lavoro di cui il Paese ha bisogno e la forma del partito che quella politica sa elaborare e perseguire. Un “partito degli iscritti” conosce e rappresenta gli interessi di chi è organizzato. Un partito che fa scegliere il proprio leader dagli elettori è costretto ad aprirsi anche agli interessi di chi non è organizzato, ad andare oltre il dialoco con le associazioni, i sindacati, le “formazioni intermedie”. La politica del lavoro costituisce un buon punto di osservazione per comprendere la differenza fra le due scelte di metodo.

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QUALE PROGRAMMA E QUALE LEADER PER IL PD

“NELLA COMPETIZIONE CONGRESSUALE CHE SI E’ APERTA IN QUESTI GIORNI, LEI CON CHI SI SCHIERA?”

Messaggio del 27 giugno 2009. Segue la mia risposta

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IL CONTRIBUTO DI ENRICO MORANDO PER IL CONGRESSO DEL PD

LA NUOVA ALLEANZA TRA MERITO E BISOGNI. IL PARTITO DI CENTROSINISTRA A VOCAZIONE MAGGIORITARIA: PARTITO APERTO, DEGLI ISCRITTI E DEGLI ELETTORI. LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME: QUELLA DEL MERCATO E DEL DIRITTO DEL LAVORO

L’imminente Convenzione nazionale del PD è chiamata a scegliere leader e linea politica del partito, dopo la convulsa fase della sua costituzione (ottobre 2007), della sconfitta elettorale e del primo anno di opposizione al Governo di centro-destra. In questo documento Enrico Morando – senatore del P.D. – prova a riassumere, dal suo punto di vista, i termini essenziali del confronto. Con i primi cinque punti (la nuova alleanza tra merito e bisogni; partito di centrosinistra a vocazione maggioritaria; partito aperto, degli iscritti e degli elettori; un nuovo internazionalismo democratico; una scelta chiara tra linee alternative) egli si propone di illustrare i cardini del posizionamento politico – funzione, natura e linea politica – che ritiene preferibile per il PD.
La seconda parte del documento non ha la pretesa di essere un programma di governo. Sono solo degli esempi, per orientare la discussione congressuale e mostrare all’opera i principi illustrati nella prima parte.

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SILVIO BERLUSCONI L’ITALIANO

COME GLI STRANIERI VEDONO IL NOSTRO PREMIER E IL NOSTRO PAESE
Lettera di uno studioso italiano che da molti anni vive e insegna in Canada – 16 giugno 2009

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PERCHE’ VOTO PER PENATI E VOTO SI’ AL REFERENDUM

PER PENATI: UN VOTO ALLA COMPETENZA E AL PROGETTO. PER IL “SI” AL REFERENDUM: UN VOTO PER LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE (E COMUNQUE PER RENDERE PIU’ FACILE CONTENDERE LO SCETTRO AL PDL)

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IL PD E’ ALLA RICERCA DI UNA LEADERSHIP FORTE, IL PDL RISCHIA DI PERDERE LA SUA

I VOTI DI PD E LISTA BONINO SOMMATI SI AVVICINANO MOLTO ALLA SOGLIA PSICOLOGICAMENTE IMPORTANTE DEL 30%. E LO SCHIERAMENTO DI OPPOSIZIONE, PUR MOLTO DISOMOGENEO, SUPERA NEL VOTO L’INSIEME DELLE FORZE DI GOVERNO (DOVE SI DELINEA UNA GRAVE SCONFITTA PERSONALE DI SILVIO BERLUSCONI). E’ URGENTE CHE ALLO SCOPPIO DELLA “BOLLA DI FIDUCIA” DEL PREMIER L’OPPOSIZIONE, SE VUOLE CANDIDARSI A VINCERE, SAPPIA PRESENTARSI CON UNA GUIDA FORTE E UNA ALTERNATIVA PROGRAMMATICA CHIARA, INNOVATIVA, REALISTICA E LARGAMENTE CONDIVISA

Commento a caldo sulle prime proiezioni dei risultati delle elezioni europee, alla mezzanotte del 7 giugno. A due giorni di distanza il dato del PD si attesta su di un valore più basso rispetto alle prime proiezioni: 26,1%; ma il discorso, nel suo complesso, non cambia.

Se il dato emergente dalle prime proiezioni sarà confermato, Il risultato ottenuto in queste elezioni europee dal Partito Democratico non è disprezzabile: la somma dei voti del PD e di quelli della lista Bonino (che l’anno scorso erano uniti) sembra raggiungere il 30%. E’ un dato peggiore rispetto a quello delle elezioni politiche; ma non è una flessione disastrosa. E c’è un grande serbatoio di voti dispersi al quale il PD potrà attingere in futuro, se saprà proporsi in modo convincente.

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CONOSCERE LA STORIA ITALIANA DEL DOPOGUERRA

SECONDO CICLO SEMINARIALE DELLA SCUOLA DI POLITICA, ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE SCUOLA DI POLITICA IN COLLABORAZIONE CON IL PD

Il corso fornisce gli strumenti per una lettura critica della storia recente del nostro Paese. Poiché le letture storiche sono intimamente legate a visioni ideologiche, oltre che dipendenti dal progresso della ricerca, per assolvere quel compito è utile illustrare e discutere i principali indirizzi storiografici che si sono affermati sul periodo in questione.

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LAVORO: QUEL CHE HA FATTO IL GOVERNO E QUEL CHE AVREI FATTO IO

SUL LAVORO PUBBLICO IL GOVERNO HA IL MERITO DI AVER ACCOLTO ALCUNE LINEE-GUIDA PROPOSTE DAL PD. SUL MERCATO DEL LAVORO, INVECE, SI ASSISTE A UN IMMOBILISMO SCONCERTANTE

Intervista a cura di Vittorio Zincone, pubblicata sul Corriere-Magazine il 30 aprile 2009

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IL DISSENSO DI UN SOCIALISTA DALLA RELAZIONE DI GIORGIO TONINI

“NON CONDIVIDO IL VADE RETRO  ALLA ‘VECCHIE CULTURE NOVECENTESCHE’, IN NOME DI UN NUOVISMO CHE, IN DEFINITIVA, SI RIDUCE A POSIZIONI INACCETTABILI SULLE QUESTIONI BIOETICHE”

Lettera pervenuta il 2 marzo 2009. Lanfranco Turci è stato presidente della Regione Emilia Romagna e della Lega delle Cooperative; inoltre deputato del PDS, dei DS e, nella XV legislatura, della Rosa nel Pugno. Oggi milita nel Partito Socialista.
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