MONTEZEMOLO E IL SINDACATO

Intervista a cura di Giorgio Lonardi pubblicata su la Repubblica il 19 aprile 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.

HIRE YOUR BEST EMPLOYER

Che cosa impedisce ai lavoratori italiani di scegliere per sé il meglio dell’imprenditoria mondiale
Milano, corso breve per il Dottorato in Scienze del Lavoro, 5 febbraio 2008

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CENTRALIZZAZIONE E DECENTRAMENTO NEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI

Quadro attuale e prospettive di riforma della struttura della contrattazione collettiva
Milano, corso breve per il Dottorato in Scienze del Lavoro, 12 febbraio 2008

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UNA CAPORETTO DEL SINDACATO

CHE COSA SIGNIFICA LA ROTTURA CON AIR FRANCE PER IL FUTURO DEL SISTEMA ITALIANO DI RELAZIONI INDUSTRIALI
pubblicato dal quotidiano Europa il 5 aprile 2008

La rottura della trattativa tra sindacati ed Air France non porterà forse al fallimento di Alitalia, ma segna certo il fallimento del nostro sistema di relazioni industriali: una Caporetto, tanto più grave in quanto non si vede una linea del Piave.

Forse Jean-Cyril Spinetta non sapeva, quando ha aperto quella trattativa, che scelte del tipo di quelle previste nel suo piano non avrebbero potuto, di fatto, essere adottate senza il consenso almeno tacito di tutti e nove i sindacati che gli si sarebbero seduti di fronte; perché anche un sindacato rappresentativo del 4% del personale, se dissenziente, avrebbe potuto paralizzare la compagnia. Non sapeva che il nostro sistema di relazioni industriali sembra concepito apposta per premiare il sindacalismo irresponsabile, penalizzando quello pensante.
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CHI PER PRIMO HA TARPATO LE ALI AD ALITALIA

OVVERO: I PRIMI PASSI DELLA NOSTRA COMPAGNIA DI BANDIERA VERSO IL PRECIPIZIO

pubblicato su Il Riformista, 31 marzo 2008
(con l’aggiunta di una postilla dopo la rottura con Air France)

Lo stesso Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi ha ripetutamente intralciato la trattativa tra Alitalia ed Air France con annunci fantasiosi di cordate italiane inesistenti (poi derubricati ad “appelli patriottici”), nel 1994 era a capo del Governo che mise il primo grosso bastone nelle ruote del risanamento della nostra compagnia di bandiera, imponendole di accreditare al proprio interno il peggiore sindacalismo autonomo. E, nel 2005, era a capo del Governo che al piano di risanamento diede il colpo di grazia con un intervento sostanzialmente identico; e non mosse neppure un passo sulla via della privatizzazione. Le note che seguono sono una sintesi delle pagine dedicate a quella vicenda nel mio libro A che cosa serve il sindacato? (Mondadori, 2005; Oscar Bestsellers, 2007). Continua…

QUAL E’ L’INTERESSE COMUNE DI LAVORATORI E IMPRENDITORI.

Intervista a Pietro Ichino
pubblicata su La Stampa il 7 marzo 2008

Tra lavoratori e imprenditori ci può essere conflitto sulla spartizione del frutto del loro comune lavoro; ma questo conflitto deve risolverlo, in piena autonomia, il sistema delle relazioni sindacali. Alla politica spetta invece di realizzare l’interesse di tutti a che la torta da spartire sia più grande possibile; e fare che in questo grande “gioco a somma positiva” nessuno resti escluso.

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PER UNA NUOVA POLITICA DEL LAVORO

La serie di articoli in materia di politica del lavoro pubblicati dal Corriere della Sera nell’estate 2007

Continua…

CHE COSA IMPEDISCE AI LAVORATORI DI SCEGLIERSI L’IMPRENDITORE

Le nuove frontiere delle politiche del lavoro nell’era della globalizzazione
Relazione di Pietro Ichino al convegno su “Il lavoro: valore, significato, identità, regole”
Bologna, 20-21 giugno 2007

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SOMMARIO ‑ 1. La protezione migliore contro lo sfruttamento e l’arbitrio del più forte. – 2. Rovesciare la regola di Marshall-Hicks. – 3. Una nuova chiave di lettura del mercato del lavoro nella quale sono (anche) i lavoratori a scegliere e “ingaggiare” l’imprenditore. – 4. Le obiezioni all’idea dei lavoratori che ingaggiano l’imprenditore. Il limite del divieto di concorrenza. Il tramonto del divieto dello storno di dipendenti. – 5. Breve censimento delle forme possibili dell’“ingaggio” dell’imprenditore da parte dei lavoratori. ‑ 6. La grande contraddizione tra l’insoddisfazione per l’imprenditoria indigena e la chiusura nei confronti delle alternative che si offrono su scala mondiale. – 7. Alfa e omega: due modelli di sindacato e di politiche del lavoro. – 8. Quando i lavoratori si precludono l’ingaggio dell’imprenditore migliore: il caso delle ferrovie. – 9. Segue. Il caso Alitalia. ‑ 10. Segue. Il caso dell’Alfa Romeo di Arese. – 11. Segue. I casi analoghi verificatisi di recente per la gestione delle autostrade, nel settore bancario, nella vicenda Telecom. – 12. Importanza della volontà e dell’attitudine a valutare il piano industriale e, se del caso, a scommettere su di esso. – 13. Poter negoziare a 360 gradi anche al livello aziendale, per poter “ingaggiare” l’imprenditore migliore. – 14. I “paletti” a difesa del vecchio modello standard nazionale contro i modelli nuovi di impresa. ‑ 15. Un modo diverso di guardare alla questione dello sviluppo del lavoro regolare nel Mezzogiorno. – 16. Il vero problema: l’enorme aumento delle disuguaglianze di produttività e quindi di reddito tra i lavoratori. – 17. Perché può essere pericolosa l’idea di una minorità ontologicamente propria del lavoro subordinato.

 

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WHAT PREVENTS WORKERS FROM CHOOSING THEIR EMPLOYER

New labour policies frontiers in the globalization era
January 2008

SUMMARY
1. Reversing the Marshall-Hicks rule. – 2. Where workers have an interest in competition between entrepreneurs in the labour market ‑ 3. A new key to the interpretation of the labour market: the workers, too, choose and hire their employer. – 4. The objections to the idea of workers hiring the employer. The limit of the prohibition of competition. The sunset of the prohibition of approaching and hiring the competitor’s employees – 5. The great contradiction between the discontent with domestic entrepreneurs and the refusal of the alternatives available on a global scale. – 6. Alpha and Omega: two models of trade-union and of labour policies. – 7. When workers prevent themselves from hiring the best employer: the cases of Italian railways and of Alitalia. The case of Alfa Romeo and some other Italian cases. – 8. The importance of the attitude to evaluating the industrial plan and, if suitable, to betting on it. – 9. Bargaining at the plant level, without limits and boundaries, as an indispensable means for the hiring of the best employer by workers and their benefiting from innovation. – 10. The logic of the centralizing strategy and the fences protecting the old national standard pattern against new enterprise models. – 11. A new way to look at the development of regular employment in depressed areas. – 12. The main problem: the huge increase in workers’ income and productivity inequality. – 13. Why the idea of a subordinate worker’s legal incapacity can be harmful.

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