CHE COSA ACCADE SE NON SI ACCORDANO?

APPUNTI SUL DIFFICILE NEGOZIATO PER LA RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 30 settembre 2008

        Una parte della Cgil è convinta che sia sbagliato proprio l’obiettivo di fondo della trattativa aperta nel maggio scorso dai sindacati confederali con la Confindustria: cioè l’aumento del ruolo della contrattazione aziendale, per legare la retribuzione all’andamento dell’impresa, con corrispondente riduzione del salario negoziato al livello centrale. Così stando le cose, qualsiasi accordo venga raggiunto con questo negoziato, esso sembra destinato a essere considerato da quella corrente sindacale come una sconfitta. Per evitare la spaccatura, la segreteria della Cgil è andata alla trattativa indicando questo obiettivo: aumentare il ruolo della contrattazione aziendale, senza però ridurre il ruolo del contratto collettivo nazionale, che anzi va difeso. Ma, finché la torta da spartire non aumenta, come si fa a dare più spazio alla contrattazione aziendale, se non a spese di quella nazionale? Continua…

CHI VUOLE DAVVERO IL DECENTRAMENTO DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E CHI NO?

CHE COSA ACCADE SE L’ACCORDO NON SI FA E COME SI PUO’ EVITARE IN EXTREMIS QUESTO ESITO

Articolo pubblicato nel numero di settembre della rivista Arel – Europa Lavoro Economia

        Una parte della Cgil è convinta che sia sbagliato proprio l’obiettivo di fondo della trattativa aperta nel maggio scorso dai sindacati confederali con la Confindustria: cioè l’aumento del ruolo della contrattazione aziendale, della porzione di retribuzione negoziata al livello dell’impresa, con corrispondente riduzione della porzione negoziata al livello centrale. Così stando le cose, qualsiasi accordo venga raggiunto con questo negoziato, esso sembra destinato a essere considerato da quella corrente sindacale come una sconfitta. Per evitare la spaccatura tra le due anime della Cgil, la sua segreteria è andata alla trattativa indicando questo obiettivo: occorre aumentare il ruolo della contrattazione aziendale, senza però ridurre il ruolo del contratto collettivo nazionale, che anzi va difeso. Ma come si fa a dare più spazio alla contrattazione aziendale se non a spese di quella nazionale? Continua…

ALITALIA: LE COLPE DI SINDACATI E GOVERNO NELLA TRATTATIVA

Intervista a Pietro Ichino pubblicata giovedì 25 settembre 2008 sul giornale online il sussidiario.net
Link alla pagina del il sussidiario.net e alla pagina dell’archivio di Pietro Ichino

SUGLI ERRORI DELLA CGIL NELLA CRISI ALITALIA

Intervista a cura di Marcella Cocchi, pubblicata da La Nazione e Il Giorno il 23 settembre 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.

LE RESPONSABILITA’ DEL CENTRO-DESTRA NELLA CRISI DI ALITALIA: UN ARTICOLO DI TRE ANNI FA

QUANDO E’ IL GOVERNO AD APPOGGIARE IL SINDACALISMO DETERIORE, CHE PRODUCE SOLTANTO SCIOPERI E NESSUN ACCORDO

Questo mio articolo è stato pubblicato sul Corriere della Sera il 22 agosto 2005

        Prima di bollare come “inaudita” la scelta di Alitalia di interrompere le relazioni sindacali con il sindacato autonomo Sult (1) – come ha fatto sabato ‑ il ministro del lavoro Maroni avrebbe fatto bene a chiedersi se non ci sia qualche cos’altro di inaudito nel nostro panorama nazionale delle relazioni sindacali. Continua…

L’ARROGANZA E LA MIOPIA: UN ARTICOLO DI QUATTRO ANNI FA

LE RESPONSABILITA’ DEL MANAGEMENT E QUELLE DEL SINDACATO NELLA CRISI DI ALITALIA

Questo mio articolo è stato pubblicato sul Corriere della sera del 26 agosto 2004

        Rischio grave di fallimento, necessità di una ristrutturazione aziendale molto incisiva, incapacità del sistema di relazioni sindacali di produrre un accordo su di una strategia capace di superare la crisi: questa oggi è la sintesi della drammatica situazione in cui versa la nostra compagnia aerea di bandiera. Continua…

QUANDO I LAVORATORI NON SANNO SCEGLIERSI L’IMPRENDITORE MIGLIORE

Intervista a cura di Francesco Specchia, pubblicata da Libero il 21 settembre 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.

CRISI ALITALIA, SPECCHIO DELLA CRISI DI UN INTERO SISTEMA

I NODI AL PETTINE DI UN DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI GRAVEMENTE DIFETTOSO

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 21 settembre 2008

        L’applauso dei piloti e degli assistenti di volo, a Fiumicino, alla notizia della rottura della trattativa con la nuova compagnia Cai, col conseguente probabile fallimento di Alitalia, non è un “episodio paradossale”, come qualcuno ha detto: in realtà lo si può spiegare facilmente. Quelli che hanno applaudito fanno conto sull’intervento di una Cassa integrazione guadagni o su di un trattamento di disoccupazione speciale erogato proprio per consentire loro di attendere con calma il nuovo lavoro. Qualcuno dovrà pure, prima o poi, far volare gli aerei sulle nostre rotte al posto di Alitalia; e piloti e personale di volo non si sostituiscono così facilmente.
Continua…

ALITALIA E LA SVOLTA MANCATA NEL SISTEMA ITALIANO DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Intervista a cura di Lina Palmerini, pubblicata da il Sole 24 Ore il 18 settembre 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.

PERCHE’ SPOSTARE LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DAL LIVELLO NAZIONALE A QUELLO MACRO-REGIONALE

L’EFFETTO POSITIVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO TRA AZIENDE DIVERSE PRESUPPONE LA POSSIBILITA’ DI FORTI INTERAZIONI TRA DI ESSE

Articolo di Andrea Ichino pubblicato dal Sole 24 Ore il 24 maggio 2008

Le macro regioni, che a volte travalicano i confini politici degli Stati, hanno ormai identità economiche ben più definite delle Nazioni stesse. Lo dimostra una crescente letteratura economica che prende il nome di New Economic Geography (Overman and Puga, Economic Policy, 2002). Ma mentre in tutto il mondo i sistemi di relazioni industriali si avviano in modo sempre più deciso su questa strada, in Italia resiste una anacronistica contrapposizione tra contrattazione collettiva aziendale e nazionale.
Continua…

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