Lettera pervenuta il 1° aprile 2009. V. anche il precedente intervento dello stesso Autore, sul disegno di legge del Governo in materia di sciopero nel settore dei trasporti.
SIA IL DISEGNO DI LEGGE DEL PD (30 OTTOBRE 2008 N. 1170) SIA IL DISEGNO DI LEGGE-DELEGA DEL GOVERNO PROPONGONO LO S.V. COME STRUMENTO ALTERNATIVO DI LOTTA SINDACALE RISPETTO ALLO SCIOPERO TRADIZIONALE, MA CON ALCUNE RILEVANTI DIFFERENZE
Tabella sinottica a cura di Widad Tamimi – 26 marzo 2009
“L’INTERVENTO LEGISLATIVO SULLO SCIOPERO NEL SETTORE DEI TRASPORTI NON DEVE INTACCARE IL DIRITTO COSTITUZIONALE A QUESTA FORMA DI LOTTA SINDACALE”
Intervento di Nino Cortorillo, segretario regionale della FILT-CGIL lombarda – 11 marzo 2009. Segue una mia breve replica
Il disegno di legge presentato dal Governo sul diritto di sciopero, o come scritto “sulla prevenzione dei conflitti”, se si tramuterà in legge, modificherà radicalmente l’attuale impianto derivato dalla 146/90 e dalla 83/2000.
Uno scritto di Antonio Nicita, professore di Politica Economica nell’Università di Siena – 28 febbraio 2009
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APPLICARE IL PRINCIPIO MAGGIORITARIO ALLO SCIOPERO NEL SETTORE DEI TRASPORTI NON E’ INCOSTITUZIONALE E ALLINEA IL NOSTRO ORDINAMENTO A QUELLI DEI PRINCIPALI ORDINAMENTI EUROPEI
Fondo di Augusto Barbera (professore di diritto costituzionale ed ex-parlamentare del PCI e del PDS) pubblicato sul Messaggero il 3 marzo 2009
UN SICILIANO CHE HA STUDIATO IN GERMANIA SPIEGA LA RAGION D’ESSERE DELLE “CLAUSOLE DI USCITA” DAL CONTRATTO NAZIONALE OPERANTI IN QUEL PAESE
Lettera pervenuta il 20 febbraio 2009
Egregio Prof. Ichino,
Mi chiamo Matteo Marino ho 33 anni, vivo a Catania dove svolgo l’attività di consulente d’impresa. Sono appassionato sostenitore di un cambiamento profondo delle regole che attualmente disciplinano il nostro mercato del lavoro.
PERCHE’ E’ TECNICAMENTE IMPOSSIBILE STABILIRE SE L’INTESA FIRMATO DA CONFINDUSTRIA CON CISL, UIL E UGL CAUSERA’ UN AUMENTO O UNA RIDUZIONE DELLA PARTE DELLE RETRIBUZIONI NEGOZIATA AL LIVELLO NAZIONALE
Articolo pubblicato sul sito lavoce.info il 30 gennaio 2009
Il motivo principale per cui la Cgil ha rifiutato l’intesa sulla riforma della contrattazione collettiva è la prospettiva che nei futuri rinnovi nazionali esso produca una riduzione degli adeguamenti retributivi rispetto all’inflazione. Cisl, Uil, Ugl e Confindustria, che lo hanno firmato, negano invece questa prospettiva. Cerchiamo di capire come stanno realmente le cose.
E’ STATA DAVVERO UNA TRAPPOLA AI DANNI DELLA CONFEDERAZIONE DI EPIFANI? QUALI EFFETTI PRODURRA’ SUI LIVELLI RETRIBUTIVI? QUALE CAM BIAMENTO PORTERA’ NELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA?
26 gennaio 2009
L’AZIONE DI LOTTA PROCLAMATA DALLA CGIL IN TUTTA ITALIA PER IL 12 DICEMBRE PROSSIMO RISCHIA DI RESTARE DI FATTO FOCALIZZATA SUGLI INTERESSI DEGLI INSIDERS PIU’ CHE SU QUELLI DEGLI OUTSIDERS
Articolo di Maurizio Ferrera – politologo del Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare dell’Università di Milano – pubblicato come fondo dal Corriere della Sera il 9 dicembre 2008
IN QUESTO SETTORE CHIAVE SOLO NUOVE REGOLE DI DEMOCRAZIA SINDACALE POSSONO RIPORTARE IL CONFLITTO ALLA SUA FUNZIONE ECONOMICO-SOCIALE ORIGINARIA
DISEGNO DI LEGGE N. 1409
d’iniziativa dei Senatori
Ichino, D’Alia, Bianco, Ceccanti, Cintola, Follini, Fosson, Galperti, M.P. Garavaglia, Mazzuconi, Morando, Negri, Perduca, Pinotti, Pinzger, Poretti, Rusconi, Rutelli, Sangalli, Thaler, Tonini, Vimercati
Comunicato alla Presidenza del Senato il 25 febbraio 2009
Disposizioni per la regolazione del conflitto sindacale nel settore dei trasporti pubblici
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