Come la finzione del lavoro agile viene utilizzata per nascondere la sospensione del lavoro nel settore pubblico ed evitare il confronto fra trattamento dei dipendenti di questo settore rispetto a quello privato
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Intervista a cura di Laura Della Pasqua pubblicata sul quotidiano la Verità il 28 luglio 2020 – Tutti gli altri articoli , interviste e documenti sullo stesso argomento sono raccolti nel nuovo portale Lo Smart Working
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Il “lavoro agile” nel settore privato e in quello pubblico, dal dibattito parlamentare sul suo riconoscimento legislativo del 2017 a oggi
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Documenti e interventi relativi ai lavori preparatori della legge (disegno di legge n. 2233-C), articoli, interviste e documenti pubblicati in seguito alla sua entrata in vigore su questo sito Continua…
Un partito che ambisce a essere la spina dorsale della democrazia del Paese non può eludere il problema della lacerazione tra l’Italia cui tutto è dovuto e l’Italia dei non garantiti
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Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 526, 13 luglio 2020 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 6 aprile scorso, La pandemia e la parità di trattamento fra i lavoratori Continua…
Per esempio, quello degli addetti alle cancellerie che non hanno accesso alla Rete Unica Giustizia, della funzionaria di consolato che non risponde alle mail e il cui cellulare non compare sul sito, degli studi notarili che non comunicano a distanza con gli uffici comunali dello stato civile: quando il lavoro agile non è posto in condizione di poter funzionare
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Lettera pervenuta il 29 giugno 2020 a seguito della polemica suscitata dalla mia intervista del 23 giugno, Lo smart working non è questo Continua…
Un emendamento di maggioranza in discussione alla Camera rischia di fare della possibilità di lavorare da casa un privilegio per una parte dei dipendenti pubblici, senza l’indispensabile ammodernamento delle amministrazioni sul piano tecnico, organizzativo e culturale
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Articolo pubblicato su lavoce.info il 6 luglio 2020 – In argomento v. anche il mio articolo precedente sullo stesso tema pubblicato su lavoce.info, I pericoli del lavoro agile Continua…
Con lo smart-working così concepito e così attuato abbiamo creato un mostro, dietro al quale molti dipendenti pubblici si sono nascosti per non far quasi nulla
Lettera di Antonella Ghezzi, dipendente comunale, pubblicata sul quotidiano il Giorno il 1° luglio 2020, a seguito della polemica innescata dalle mie prese di posizione sul tema del letargo delle amministrazioni pubbliche
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File spropositate, servizi a singhiozzo, la possibilità di prendere appuntamenti sospesa ad libitum dei capi-ufficio: è questo il contributo del settore pubblico alla ripresa economica del Paese?
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Lettera pervenuta il 24 giugno 2020, in riferimento alla mia presa di posizione sull’indebita qualificazione in termini di “smart working” della sospensione dal lavoro della maggior parte dei dipendenti pubblici e sui gravi ritardi delle amministrazioni pubbliche dopo la riapertura
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Perché il fuoco di sbarramento funzioni, e il dibattito non si apra per davvero, occorre diffondere una caricatura di quello che osservo e sostengo sui difetti della gestione del personale delle amministrazioni (e ignorare le contraddizioni impressionanti in cui cade la ministra)
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Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 525, 29 giugno 2020, a seguito della pubblicazione della mia intervista a Libero del 15 giugno Continua…
Tra i modi in cui si concreta la tecnica del “cordone sanitario”, per impedire che delle posizioni di una persona si discuta seriamente, uno dei più diffusi è la demonizzazione personale e la minaccia
Messaggio (riportato testualmente senza alcuna correzione, neppure grammaticale e sintattica) pervenutomi il 22 giugno 2020, a seguito della pubblicazione del mio articolo Sette domande alla ministra della Funzione Pubblica, in tema di smart working dei dipendenti delle amministrazioni – Ho potuto accertare che il mittente è funzionario di un comune del Centro Italia – Lo pubblico come documento tipico di quel che avviene sui social e su Twitter in particolare (ma questo è stato indirizzato a me personalmente via e-mail): v. in particolare il mio editoriale telegrafico del 27 giugno, La tecnica del cordone sanitario applicata nel dibattito sul pubblico impiego Continua…
Qual è, settore per settore e regione per regione, la percentuale di dipendenti pubblici la cui funzione si presta effettivamente a svolgersi da remoto? Quanta parte di questa è stata svolta effettivamente? Hanno davvero lavorato da remoto anche gli addetti ai musei, gli uscieri, il personale tecnico delle varie sedi chiuse, gli ispettori?
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Articolo pubblicato sul sito del Corriere della Sera il 18 giugno 2020 – In argomento v. anche Quello che gli uffici pubblici non hanno ancora imparato, i due post di cui ivi si trovano i link Continua…