LO IUS LOCI DELL’INSEGNANTE È INCOMPATIBILE CON LA BUONA SCUOLA

ALL’INSEGNANTE PRECARIO CHE PROTESTA CONTRO LA NECESSITÀ DI SPOSTARSI PER OTTENERE L’ASSUNZIONE IN RUOLO OBIETTO CHE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE  DEVONO SMETTERE DI ATTRIBUIRE ALL’INTERESSE DEGLI ADDETTI VALORE PRIORITARIO RISPETTO A QUELLI DEGLI UTENTI

Lettera pervenuta il 1° agosto 2015 – Segue la mia risposta

Gent.mo Senatore, mi chiamo Michele Ragazzon e ho 46 anni; abito a Treviso con la mia famiglia: Elena, mia moglie, insegnante precaria di scuola dell’infanzia,  Simonetta 17 anni, Silvia 8 e Luca 6. Appena ci avete informati delle immissioni in ruolo abbiamo festeggiato… (al giorno d’oggi, dopo circa una ventina di anni di precariato, ricevere un posto a tempo indeterminato…vale oro); poi però arriva la doccia fredda: “il candidato deve inserire tutte le province secondo ordine di preferenza, se rinuncia viene depennato”, A questo punto come famiglia ci siamo riuniti e abbiamo deciso: ci trasferiamo… qualunque sia la sede (da Verbania a Vibo Valentia). Ma voi… che dai vostri curriculum siete sposati con figli…avete pensato che non è giusto scardinare una famiglia dai propri luoghi d’origine…i bambini che a Treviso hanno i loro amici, i loro nonni, i loro cugini verranno a perdere tutto questo… e solo per un posto fisso… Dove sono i vostri tanto enunciati proclami sulla famiglia??? E le spese per l’affitto, il vitto, i trasferimenti per tornare qualche volta a trovare le nostre famiglie??? Avete pensato a tutto questo prima di votare la fiducia??? Come sistemerete tutto questo dopo aver concluso le assunzioni??? Resto in attesa di una vostra cortese risposta (anche se credo che questa non arriverà), vi ringrazio e vi saluto.
Michele Ragazzon e famiglia (Treviso)

Il punto è che nell’organizzazione di un servizio pubblico, e quindi anche nell’acquisizione della collaborazione delle persone necessarie per farlo funzionare bene, il criterio prioritario deve essere costituito dall’interesse degli utenti – nel caso della scuola: degli studenti, quindi della qualità dell’insegnamento – e non dall’interesse degli addetti al servizio stesso, ove contrastante con il primo. Le amministrazioni pubbliche italiane e quella scolastica in particolare negli ultimi decenni hanno troppo frequentemente e sistematicamente invertito la priorità. Rispetto a questo errore, che ha finito per porle troppo spesso al servizio dei propri addetti più e prima che dei cittadini-utenti, ora è giusto e doveroso voltare pagina.  Se un insegnante di matematica è necessario a Rovigo e non a Pavia, occorre assumerlo soltanto se è disposto a lavorare a Rovigo. Va poi osservato che la maggiore efficienza e produttività del servizio, in ultima analisi, rafforza anche il prestigio degli addetti e la possibilità per loro di ottenere condizioni di lavoro migliori. E in un Paese nel quale le amministrazioni funzionano meglio gli imprenditori sono più propensi a investire, creando più occasioni di lavoro per tutti.    (p.i.)

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IL DDL SULLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE TORNA IN SENATO

LE MODIFICHE APPORTATE DALLA CAMERA RIGUARDANO, TRA L’ALTRO, LA SEMPLIFICAZIONE PER I NUOVI INSEDIAMENTI E PER L’ESERCIZIO DEI DIRITTI  – MA IN TEMA DI LAVORO PUBBLICO SI MANIFESTA ANCORA, MARGINALMENTE, UNA VECCHIA TENDENZA A PRIVILEGIARE L’INTERESSE DELL’ADDETTO RISPETTO A QUELLO DELL’UTENTE

Relazione che svolgerò il 28 luglio 2015 alla Commissione Lavoro sul disegno di legge n. 1577-B, tornato all’esame del Senato per la terza lettura – In proposito v. anche la  relazione svolta in sede di prima lettura nell’ottobre 2014 Continua…

SULLA CONTRATTAZIONE NEL PUBBLICO UNA SENTENZA-VADEMECUM

LA CORTE COSTITUZIONALE, NEL GIUDICARE ILLEGITTIMO IL PROTRARSI DEL BLOCCO DELLA NEGOZIAZIONE COLLETTIVA, ESCLUDE PERÒ CHE NE DERIVI IL DIRITTO AD AUMENTI SALARIALI GENERALIZZATI E ANZI INDICA LA VIA DI UN NESSO TRA AUMENTI E MERITO  

Estratto dalla motivazione della sentenza della Corte costituzionale 23 luglio 2015 n. 178, estensore Silvana Sciarra, preceduto da una sintesi e un mio  breve commento – L’evidenziazione in grassetto di alcuni passaggi più rilevanti della motivazione è opera della redazione di questo post – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico dell’8 giugno 2015 Continua…

EMENDAMENTO SULLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NELLA P.A.

ANCHE IL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA CONCORDA SUL PUNTO CHE, IN CAPO AI DIPENDENTI PUBBLICI, COME IN CAPO A QUELLI PRIVATI, NON SUSSISTE UN “DIRITTO AL CONTRATTO COLLETTIVO”

Scheda per memoria Continua…

LA MANINA SAPIENTE CHE DIFENDE L’OPACITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI

RACCONTO DELLA VICENDA INCREDIBILE DELLA NASCITA (CONTRASTATA DAGLI APPARATI) E DELLA SCOMPARSA (DAGLI STESSI SURETTIZIAMENTE DECISA) DI UNA NORMA – È LA DIMOSTRAZIONE DEL MODO IN CUI IL POTERE LEGISLATIVO DI FATTO DEGLI ALTI DIRIGENTI MINISTERIALI RIESCE A PREVALERE SU QUELLO DEL PARLAMENTO

Articolo per la Nwsl n. 350, 20 giugno 2015 Continua…

LA CONTRATTAZIONE NEL SETTORE PUBBLICO AL VAGLIO DELLA CONSULTA

IL GIUDIZIO CHE SI CELEBRERÀ TRA DUE SETTIMANE DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE È L’OCCASIONE PER UN CHIARIMENTO MOLTO IMPORTANTE SULLA PORTATA DEL PRINCIPIO CONTRATTUALISTICO NEL SISTEMA DELLE RELAZIONI SINDACALI DEL SETTORE PUBBLICO

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 348, 8 giugno 2015 Continua…

LA SPESA PER LA SCUOLA: TUTTO STIPENDI, NIENTE INVESTIMENTI

L’ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA ISTRUZIONE PUBBLICA GIRA ANCORA QUASI DEL TUTTO INTORNO AGLI INTERESSI DEGLI ADDETTI, NON A QUELLI DEGLI STUDENTI

Articolo di Alberto Bisin pubblicato su la Repubblica del 16 aprile 2015

Continua…

APPUNTI SU COME EVITARE NUOVI CASI INCALZA

DUE IMPOSTAZIONI TRA LORO POCO COMPATIBILI PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NEL SETTORE PUBBLICO: TRA LE DUE, MEGLIO QUELLA CHE GARANTISCE UNA MAGGIORE MOBILITÀ DEI DIRIGENTI PUBBLICI

Nota per la Nwsl n. 338, 21 marzo 2015 Continua…

AL SERVIZIO DI CHI SONO LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE?

PERCHÉ NELLA DISCUSSIONE SULLA RIFORMA SI CONSIDERANO SEMPRE PRIORITARI GLI INTERESSI DEGLI ADDETTI RISPETTO A QUELLI DEGLI UTENTI?

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 337, 16 marzo 2015 – In argomento v. anche l’editoriale di ieri di G. Orsina su la Stampa Continua…

IL PUNTO SULLA QUESTIONE DELLA DISCIPLINA DEL LAVORO PUBBLICO

IL JOBS ACT, SE NON CAMBIA IL TESTO, PROBABILMENTE SI APPLICA ANCHE NEL SETTORE PUBBLICO, MA IL PROBLEMA DELLA RIAPPROPRIAZIONE DA PARTE DELLA DIRIGENZA PUBBLICA DELLE PREROGATIVE MANAGERIALI PER IL GOVERNO DELLE RISORSE UMANE NON SI RISOLVE CON UN TRATTO DI PENNA DEL LEGISLATORE

Articolo di Francesco Verbaro, professore della Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione, pubblicato sulla rivista Guida al pubblico impiego, ed. Sole 24 Ore, il 25 gennaio 2015 Continua…

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