CERCHIAMO DI MANTENERE AGILE IL “LAVORO AGILE”

IL DISEGNO DI LEGGE CHE STA PER ESSERE DISCUSSO IN SENATO, CON L’INTENDIMENTO DI PROMUOVERLO, RISCHIA DI APPESANTIRE IL LAVORO DIPENDENTE CHE SI SVOLGE SENZA VINCOLI DI SPAZIO E DI TEMPO

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 408, 28 settembre 2016 – In argomento v. anche la mia nota tecnica Il disegno di legge sul lavoro autonomo e il “lavoro agile”

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Sta per arrivare in Aula, in Senato, il disegno di legge n. 2233/2016, su lavoro autonomo e “lavoro agile”. La prima parte del provvedimento segna una tappa legislativa importante, assicurando ai lavoratori autonomi agevolazioni fiscali e provvidenze molto opportune.lavoro agile 3 Perplessità, invece, sorgono sulla parte dedicata al “lavoro agile”, cioè all’attività del lavoratore subordinato  svolta al di fuori del perimetro dell’azienda e senza vincoli di orario. Che ci si proponga di promuovere e tutelare questa modalità di lavoro è bene; purché con disposizioni che ne preservino il carattere di “agilità”. Non lo si preserva se l’accordo in proposito tra le parti viene appesantito con costi di transazione superflui. Passi l’obbligo di stipulare l’accordo in forma scritta; ma se si impone che l’atto scritto definisca anche “le forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro” (articolo 16), si obbliga l’imprenditore ad avvalersi di un consulente. E si allarga la materia del possibile contenzioso giudiziale. L’articolo 19 prevede, poi, l’obbligo per l’imprenditore di consegnare “al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un’informativa scritta nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro”: altre scartoffie, altro lavoro per consulenti, avvocati, ispettori e giudici. Costi di transazione inutili, perché il lavoro agile non presenta di per sé alcun rischio aggiuntivo rispetto al lavoro svolto in azienda. La realtà è che non perdiamo occasione per promettere agli operatori economici semplificazione normativa e abolizione degli adempimenti inutili, ma – se si eccettua la maggior parte dei decreti del 2015 – ogni volta che il legislatore si occupa di lavoro scattano come un riflesso condizionato i tradizionali eccessi di giuridificazione e burocratizzazione del rapporto. Questa volta siamo ancora in tempo per evitarli.

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