GLI OSSERVATORI E OPERATORI INTERNAZIONALI GUARDANO CON PREOCCUPAZIONE ALLE INCOERENZE STRATEGICHE DEL PDL, MA ANCHE DEL PD – L’ITALIA HA BISOGNO DI UNA POLITICA CAPACE DI PROIETTARE LA “LINEA MONTI” BEN OLTRE LA PRIMAVERA 2013
Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 208, 9 luglio 2012
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. Il montismo-europeismo del PdL è pochissimo credibile: il suo leader Berlusconi lo proclama un giorno sì e uno no, ma nel giorno no fa battute strampalate sulla necessità che l’Italia o la Germania escano dall’euro. Del resto, sono considerati iperberlusconiani due suoi ex-ministri, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta, che contro il Governo Monti si pronunciano – invece – tutti i giorni. Se dalle prossime elezioni uscisse un esecutivo a guida PdL, molti impegni assunti dal Governo attuale verrebbero revocati, molte cose fatte verrebbero disfatte.
. E se vincesse il PD? A sentire le dichiarazioni di Cesare Damiano e di Stefano Fassina, si ha la sensazione – anche qui – di un partito che sostiene il Governo Monti perché vi è obbligato, ma lo fa desiderando di riavere al più presto mani libere, per poter disfare gran parte di ciò che oggi si approva e, sostanzialmente, cambiare linea. Questa sensazione non corrisponde affatto a quel che pensa la maggioranza degli elettori del PD, attuali e potenziali. Ma gli osservatori e operatori stranieri sentono quel che dicono i portavoce ufficiali; si capisce, dunque, che neppure la prospettiva di un esecutivo a guida PD li tranquillizzi.
. Non che il Governo Monti faccia sempre tutto quello che deve e lo faccia sempre nel migliore dei modi; ma, a differenza di PdL e PD, chi lo guida ha le idee chiare sull’obiettivo da perseguire non solo a breve, ma anche a medio termine: diciamo, nell’arco dei prossimi dieci anni. Se riteniamo che sia una scommessa persa, meglio deciderlo subito come sostengono i Grillo e i Di Pietro: peggio di tutto è fare oggi promettendo di disfare domani, attardandosi in mezzo al guado.
. Per riconquistare la fiducia dei mercati internazionali l’Italia ha bisogno che la linea Monti sia sostenuta in Parlamento da un orientamento maggioritario univoco e affidabile, almeno sul medio termine, che dia corpo e voce a un sentimento largamente maggioritario nel Paese. Ha bisogno di una politica capace di affrontare i difficili problemi del termine breve (si chiamino “esodati”, o eccedenze degli organici pubblici) non tentennando o peggio guardando indietro, ma sperimentando soluzioni coerenti con la prospettiva strategica dell’allineamento ai migliori standard europei. E ha bisogno che la linea Monti sia proiettata – ma per davvero, credibilmente e senza incertezze – ben oltre la primavera 2013.
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